Atomooo

The history of everything ;)

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    Leucippo

    Leucippo
    Fondatore della scuola atomista ad Abdera, il suo allievo più famoso fu Democrito, che in parte si appropriò delle sue idee e delle teorie...
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    Democrito

    Democrito
    Democrito, nella sua TEORIA ATOMICA sostituisce l'essere e il non essere parmenidei con l'atomo e il vuoto (l'atomo costituisce l'essere il vuoto il non essere). Tra gli atomi non vi sono differenze qualitative, poiché fatti tutti della stessa materia, ma solo quantitative sulla forma e la grandezza. Egli credeva chee gli atomi fossero infiniti e infinite le loro combinazioni.
  • John Dalton

    John Dalton
    Formulò la prima teoria atomica moderna, basata su cinque punti fondamentali. Era convinto che l'atomo (dal greco "àtomos", indivisibile) fosse un componente della materia piccolissimo e indistruttibile, immaginandolo come una pallina di legno (oggetto che spesso prendeva ad esempio).
  • J.J. Thomson

    J.J. Thomson
    Lo scopritore dell'elettrone, creatore del primo modello atomico (o anche "modello a panettone) secondo il quale particelle con carica negativa di massa trascurabile ruotano intorno ad un nucleo dotato di carica positiva, disposte in modo disordinato e casuale - come le uvette o i canditi nel panettone.
  • Max Planck

    Max Planck
    Avanzò l'ipotesi che esistessero "pacchetti di energia" chiamati quanti, contrapposti ai "pacchetti di materia", gli atomi. A lui si deve la concezione dell'emissione discontinua dell'energia radiante. La costante di Plank (6,63x10-34 J x s) esprime il valore fisso e non frazionabile in cui l’energia di una radiazione è divisa (maggiore è la frequenza, maggiore è l'energia racchiusa in un quanto). E = h x v (esprime l'energia di un quanto di luce, cioè di un fotone).
  • Albert Einstein - L'effetto fotoelettrico

    Albert Einstein - L'effetto fotoelettrico
    Einstein spiegò l'effetto fotoelettrico con l'ipotesi che i raggi luminosi trasportassero particelle, chiamate fotoni, la cui energia è direttamente proporzionale alla frequenza dell’onda corrispondente. Secondo la teoria formulata da Einstein, incidendo sulla superficie di un corpo metallico, i fotoni cedono parte della propria energia agli elettroni liberi del conduttore, provocandone l'emissione.
  • Ernest Rutherford

    Ernest Rutherford
    Si occupò di radiazioni, e utilizzo le lettere greche "alfa" e "beta" per definirne i due tipi che studiò. Con un famoso esperimento, quello della lamina d'oro, scoprì che gli atomi erano costituiti da un nucleo di massa considerevole, attorno al quale ruotano a grande distanza i piccoli elettroni: l'esteso spazio vuoto intorno al nucleo spiegava perché radiazioni passassero indisturbate oltre la lamina nella maggiorn parte dei casi.
  • Niels Bohr

    Niels Bohr
    Pubblicò la sua teoria modificando in parte il modello atomico di Rutherford; secondo il suo modello, le orbite elettroniche erano costituite su differenti livelli energetici, in tutto 7, via via più lontani dal nucleo. Tutto questo, però, risultò valido solo per spiegare il comportamento dell'atomo di idrogeno.
  • Louis Victor De Broglie

    Louis Victor De Broglie
    Ipotizzò nel corso dei suoi studi che, così come la luce (studiata da Planck e Einstein) in alcuni casi ha un comportamento corpuscolare, anche le particelle possono avere un comportamento ondulatorio.
  • Erwin Schrodinger

    Erwin Schrodinger
    Scoprì che la densità di probabilità di trovare un elettrone orbitante in prossimità del nucleo è molto elevata, e diminuisce allontanandosi da esso; l'insieme dei punti per i quali è possibile che l'elettrone passi fu chiamato "nuvola elettronica". L'orbitale (definibile in base a quattro numeri quantici) è la regione dello spazio in cui la probabilità di trovare un elettrone è massima.
  • Werner Heisenberg

    Werner Heisenberg
    Appartiene a lui l'enunciato del Prinicipio di Indeterminazione: vi sono coppie di grandezze fisiche impossibili da misurare contemporaneamente, quali ad esempio quantità di moto e posizione; alla luce di ciò, risultà impossibile definire orbite precise da attribuire agli elettroni di un atomo.