-
Brown osservò che del polline sospeso sull'acqua mostra un movimento continuo e casuale, rilevabile al microscopio
-
Faraday costruisce il primo tubo a scarica, cioè un tubo di vetro contenente un gas ad una pressione molto bassa, collegato all'estremità a due elettrodi.
-
Balmer giunse per tentativi alla formula per ricavare la lunghezza d'onda delle righe visibili nello spettro di emissione dell'idrogeno. Venne poi successivamente completato da Lyman, per l'ultravioletto, e da Paschen, per l'infrarosso.
-
Röntgen, lavorando con un tubo a raggi catodici, scoprì casualmente i raggi X (chiamati così perché di natura ancora misteriosa).
Dopo vari studi, egli capì che si trattava di onde elettromagnetiche con lunghezza d'onda molto piccola. -
Thomson, utilizzando i tubi di Crookes, riuscì a dimostrare che i raggi catodici consistevano di particelle cariche negativamente, a cui diede il nome di elettroni.
Inoltre, calcolò il rapporto carica/massa di queste particelle utilizzando un campo magnetico, avvicinandosi notevolmente al valore che oggi conosciamo.
Ipotizza, grazie a questo risultato, che la massa di un elettrone fosse molto più piccola di uno ione di idrogeno. -
Thomson, dopo aver scoperto che l'atomo è indivisibile, elabora un modello atomico chiamato "a panettone", in cui le cariche negative sono immerse in una massa positiva più o meno uniforme, come i canditi nel panettone.
-
Albert Einstein formulò la prima teoria sulle osservazioni di Brown.
L'ipotesi di base fu quella che questi moti dovessero essere causati a urti incessanti tra le molecole del polline e quelle del mezzo, animate da moti termici. Scoprì anche che questo numero di molecole non è infinito e distribuito omogeneamente su tutti i lati, altrimenti non ci sarebbe moto, ma corrisponde al numero di Avogadro.
Nello stesso anno formulò anche la teoria della relatività e il concetto di quanto di luce. -
Perrin conferma sperimentalmente la teoria einsteiniana e determina il numero di Avogadro con notevole precisione (6,85 * 10^23 molecole/mol) scoprendo che è uguale per tutta dalla materia.
Dimostra così che gli atomi esistono e non sono entità fittizie. -
Rutherford studiò il modello proposto da Thomson colpendo una lamina d'oro con un fascio di raggi α (cioè un nucleo di elio) e circondandola con uno schermo fluorescente.
Al contrario di quello che si sarebbe aspettato, la maggior parte del fascio attraversava indisturbata la lamina, altre particelle invece venivano deviate anche con grandi angoli.
Elaborò quindi un modello con una massa positiva al centro e elettroni orbitanti intorno ad esso, costituito per la maggior parte di spazio vuoto. -
Millikan, attraverso l'esperimento "goccia d'olio", scopre il valore dell'unità fondamentale di carica, cioè dell'elettrone. Inoltre utilizzando il rapporto carica/massa, ricava anche la massa di questi.
-
Max von Lane intuisce che la lunghezza d'onda dei raggi X dovesse essere, per ordine di grandezza, paragonabile alla distanza tra gli atomi di un cristallo. La sua ipotesi risultò vera perché, facendo attraversare un cristallo dai raggi, diede luogo alla diffrazione del fascio.
Studiando la figura di diffrazione venne formulata la legge di Bragg, che descrive le condizioni per l'interferenza costruttiva delle onde. -
Il modello di Rutherford aveva però qualche errore, infatti era in contraddizione con le leggi di Maxwell e alle scoperte sugli spettri d'emissione. Per formare uno spettro d'emissione a righe, un atomo deve essere formato da orbite fisse, mentre se l'elettrone collassasse sul nucleo aumentando sempre la velocità si avrebbe uno spettro continuo.
Per questo Bohr ideò un modello che risolvesse questi problemi.