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Heinrich Hertz, basandosi su degli esperimenti effettuati Arthur Schuster (sulla scarica dei conduttori elettrizzati stimolata da una scintilla elettrica), si accorge che questo fenomeno risulta più intenso se gli elettrodi vengono illuminati con una luce ultravioletta
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Thompson nel 1897 comprese che i raggi catodici che utilizzava per i suoi studi erano delle microparticelle cariche negativamente, ai quali diede il nome di elettroni. Thompson non solo scoprì l'elettrone ma teorizzò anche l'atomo cosiddetto "a panettone": lo descrive come una massa di materia positiva in cui sono incastonati gli elettroni
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Rutherford, uno studente di Thompson, teorizza, sparando radiazioni alpha su una lamina d'oro e vedendo he non tutti i raggi trapassavano la lamina, che l'atomo no abbia una forma a panettone, ma bensì a mini sistema solare. Questo perchè no tutti i raggi non passavano indistrubati la lamina, alcuni venivano deflessi altri completamente deviati
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Bohr nel 1913, grazie alla sua legge, la legge di Bohr appunto, stabilisce che gli elettroni girano attorno al nucleo a determinate distanze
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Bohr scopre che nell'atomo di idrogeno (poi anche in tutti gli altri), gli elettroni si comportano solo in determinati modi e hanno la possibilità di assorbire o rilasciare energia sotto forma di fotoni
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Promulgato da Niels Bohr (e Aufbau infatti deriva dal tedesco e signifina "costruzione"), questo principio serve a regolare la costruzione della configurazione elettronica di un elemento, dando un ordine distributivo agli elettroni in modo tale da facilitare la trascrittura degli orbitali
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Heisenberg scopre che è impossibile determinare contemporaneamente velocità e posizione di un elettrone. Capisce infatti che più si cerca di comprendere meglio una delle due, più l'altra diventa sempre più indeterminabile. formula così il suo "Principio di indeterminazione"
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Grazie al celebre scienziato Luis De Broglie, la formula E=mc^2 di Einstein si fonde con l'equazione per il calcolo dell'energia di un fotone dando origine alla celebre reazione che porta il suo nome
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Secondo lo scienziato Wolfgang Pauli, in un orbitale di date coordinate può presentare in esso al massimo 2 elettroni. INoltre, essi devono avere obbligatoriamente spin antiparallelo, cioè opposto (+1/2, -1/2)
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Schrödinger scopre che, per calcolare la probabilità che un elettrone si trovi in una determinata posizione in un preciso intervallo di tempo si può ottenere elevando al quadrato la funzione d'onda, la quale rappresenta le tre coordinate spaziali x,y,z e il tempo t
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Secondo il fisico tedersco Friederich Hund, in un medesimo sottolivello, gli elettroni tendono ad assumere lo stesso spin e a disporsi egualmete negli orbitali
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Il fisico inglese James Chadwick scopre che la massa mancante del nucleo dipende da una terza particella subatomica che lui definisce neutrone. Con questa scoperta si crea il concetto di isotopo e cambia, per l'ultima volta, l'idea di come sia formato il nucleo di un atomo