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Democrito, ipotizzò la “Teoria atomica”, fu lui, infatti, il primo a dedurre che la materia fosse costituita da piccolissime particelle chiamate atomi, una parola che deriva dal greco atomòs, cioè indivisibile. Si riteneva, infatti, che l’atomo fosse la più piccola particella esistente e che non si potesse dividere ulteriormente. Ma la sua ipotesi rimase tale, visto che non l'ha verificata usando un metodo scientifico.
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L'atomo di Dalton era considerato la particella più piccola e indivisibile di cui ogni sostanza è costituita. Lui fu il primo a cercare di descrivere l’atomo e lo fece basandosi su due delle tre leggi fondamentali della chimica. Dalton per formulare il suo modello atomico si basò su dei punti fissi.
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Planck avanzò un’ipotesi secondo la quale l’energia radiante non viene emessa e assorbita in modo continuo, ma per piccolissime quantità finite dette quanti. L’energia di un quanto di frequenza v è data dalla formula E = hv dove h è la costante di Planck.
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Egli ipotizzò che l’elettrone in movimento, in quanto particella, possedesse un moto ondulatorio con lunghezza d’onda data dalla relazione h: (mv)
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Bohr distinse il comportamento di un atomo allo stato eccitato da quello allo stato stazionario attraverso due postulati. Il primo dice che gli atomi allo stato stazionario generalmente non emettono onde elettromagnetiche, poiché si muovono su orbite stazionarie. Il secondo dice che gli atomi allo stato eccitato emettono energia sotto forma di onde elettromagnetiche solo quando un elettrone salta da un orbita stazionaria a energia maggiore ad un’altra a energia minore.
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Secondo Rutherford, l’atomo è costituito da un nucleo molto piccolo, il quale è formato da cariche positive dette protoni, attorno al quale ruotano a grande distanza gli elettroni.
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Thompson formulò il modello a panettone immaginando che un atomo fosse costituito da una sfera fluida di materia caricata positivamente in cui erano immersi gli elettroni.
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gli formulò il principio di esclusione, chiamato anche principio di Pauli. Lui affermava che in un dato atomo non possono coesistere due elettroni con i quattro numeri quantici uguali. Questo principio significa che un determinato orbitale può venire descritto solo da due elettroni, i quali, a parità di n, l, m, abbiano spin opposto.
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Heisenberg formulò il principio di indeterminazione nel quale sosteneva che: esistono coppie di grandezze che non possono venire misurate contemporaneamente con la necessaria precisione; anzi, la precisione di misura dell’una è inversamente proporzionale alla precisione di misura dell’altra.Applicato all’atomo questo principio esprime l’impossibilità di misurare insieme posizione e velocità istantanea dell’elettrone.
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Egli formulò un’equazione matematica, chiamata l’equazione di Schrödinger, che descrive il comportamento ondulatorio dell’elettrone. Grazie a questa equazione vinse il premo nobel.