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La Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia,[1] è un poema allegorico-didascalico[2] di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina.[3]https://it.wikipedia.org/wiki/Divina_Commedia
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Il primo incontro con Beatrice
(Vita nuova, cap. II)
All'inizio del libello giovanile Dante racconta in un capitolo in prosa il primo incontro con Beatrice, avvenuto quando entrambi avevano nove anni: la vista dell' "angiola giovanissima" provoca nel futuro poeta l'immediato innamoramento e un vero e proprio sconvolgimento interiore, descritto dall'autore con abbondanza di particolari -
Probabilmente è stato uno dei tre ambasciatori inviati a Roma per tentare di bloccare l'intervento di papa Bonifacio VIII a Firenze. Non si trovava in città quando le truppe angioine hanno consentito il colpo di stato dei neri nel novembre 1301. È stato accusato di concussione e condannato in contumacia prima a un'enorme multa e poi a morte nel marzo 1302. In questo modo è iniziato l'esilio che sarebbe durato fino alla morte. si è avvicinato ai ghibellini,
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Dante Alighieri, uno dei più grandi poeti del nostro tempo considerato una delle tre corone della letteratura italiana insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, è nato a Firenze nel 1265