-
Giovanni Boccaccio nasce presumibilmente tra il giugno e il luglio a Certaldo (o forse a Firenze) da Boccaccio di Chellino, un ricco mercante, e madre ignota. Petrarca ha nove anni e segue la sua famiglia in esilio, Dante quasi cinquanta e assiste, probabilmente in Toscana, al definitivo tramonto del sogno imperiale nella meteora di Arrigo VII.
-
Giovanni segue il padre, nominato rappresentante della Compagnia dei Bardi a Napoli, dove entra in contatto con il dorato mondo della corte angioina e della nobiltà napoletana.
Inizia la pratica della mercatura, ma è la letteratura già la sua vera passione. -
A seguito della crisi finanziaria dei Bardi Giovanni torna a Firenze, lasciando quel mondo raffinato di cui avrà a lungo nostalgia.
-
Firenze è colpita dall'epidemia di peste che imperversa in Europa; ne muoiono il padre e molti amici.
La tragedia della "Morte Nera" ispira a Boccaccio il suo capolavoro, il "Decameron" cui lavorerà per tutta la vita. -
Nel 1350 per la prima volta incontra a Firenze Francesco Petrarca, da cui sarà ospitato a Padova e con il quale intratterrà un fitto carteggio, segno di un'amicizia e di un'ammirazione profonda, almeno quanto quella per il maestro Dante, al cui studio dedicò moltissime energie.
-
Come l'amico Petrarca anche Boccaccio prede gli ordini minori, forse anche per ragioni economiche, e si ritira a Certaldo, amareggiato dalla decadenza politica del suo paese.
-
A Firenze tiene una serie di lezioni pubbliche sulla Commedia dantesca (le "Esposizioni"), frutto dell'amore e della dedizione con cui si era dedicato durante la sua vita agli studi danteschi.
-
Sotto questa pietra giacciono le ceneri e le ossa di Giovanni: lo spirito, confortato dai meriti conseguiti nelle fatiche della vita mortale, siede davanti a Dio: padre gli fu Boccaccio, patria Certaldo, amore l'alma poesia.
(...) studium fuit alma poesis.