-
Nasce a Firenze o a Certaldo; è figlio naturale di un mercante, che lo legittima e lo tiene con sé
-
Il fatto di essere un figlio illegittimo dovette pesare notevolmente sulla psiche del Boccaccio. Riconosciuto in tenera età dal padre, Giovanni fu accolto, verso il 1320, nella casa paterna sita nel quartiere di San Piero Maggiore. Durante la giovinezza, Boccaccio imparò i primi rudimenti del latino e delle arti liberali, oltre ad apprendere la Divina Commedia di Dante Alighieri, grazie alla nobildonna Margherita de' Mardoli, imparentata con la famiglia Portinari.
-
Si trasferisce a Napoli insieme col padre, socio della banca dei Bardi, per far pratica mercantile.
La nascita della borghesia mercantile nel Trecento italiano -
Boccaccino avvia il figlio alla professione di mercante, secondo la tradizione di famiglia. Dopo un breve tirocinio a Firenze, nel 1327 lo porta con sé a Napoli, dove egli svolgeva il ruolo di agente di cambio per la famiglia dei Bardi. Boccaccio arriva quattordicenne in una realtà totalmente diversa da quella di Firenze: se Firenze era una città comunale fortemente provinciale, Napoli era invece sede di una corte regale e cosmopolita, quella degli Angiò.
-
Il poema è strutturato in diciotto canti composti da cinquantotto versi, tranne il terzo che è composto da sessantuno ed è il risultato della mescolanza di diversi tipi della letteratura latina medievale e della letteratura volgare di quel periodo.
Il tema che viene sviluppato nell'opera è quello del contrasto tra castità e amore e della forza di quest'ultimo che riesce a tramutare l'uomo da animale dotato solo d'istinto in un essere dotato anche di intelligenza. -
Il Filostrato (che alla lettera dovrebbe significare "vinto d'amore") è un poemetto scritto in ottave che narra la tragica storia di Troilo, figlio del re di Troia Priamo, che si era innamorato della prigioniera greca Criseida. Quando Criseida in seguito si innamora di Diomede, Troilo si dispera e va incontro alla morte per mano di Achille.
-
È il primo romanzo avventuroso della letteratura italiana scritto in prosa in volgare. I due protagonisti sono Florio, figlio saraceno del Re di Spagna, e Biancifiore, un'orfana di fede cristiana.. Essi si innamorano mentre leggono l' Ars Amandi di Ovidio. I due amanti sono costretti ad affrontare molte peripezie e disgrazie che li dividono, ma alla fine riescono a coronare il loro amore.
-
Inizia la Guerra dei Cent'anni tra Francia e Inghilterra. Le fasi della Guerra dei Cent'anni
-
Il Teseida è un poema epico in ottave che narra le guerre del mitico re Teseo contro le Amazzoni e contro Tebe. Al centro della vicenda sono le vicende di Arcita e Palemone, legati da profonda amicizia, che si innamorano ambedue di Emilia, regina delle Amazzoni e cognata di Teseo.
-
È costretto a tornare a Firenze a causa della crisi della banca dei Bardi.
-
L'orizzonte di Boccaccio, col ritorno a Firenze, cambia dal punto di vista economico e sociale; insofferente verso la vita troppo ristretta e provinciale di Firenze, cercherà di ritornare nell'amata Napoli. Cercò comunque di accattivarsi l'animo dei suoi concittadini con la realizzazione della Commedia delle Ninfe fiorentine e del . Ninfale fiesolano
-
La Comedia delle ninfe fiorentine (o Ninfale d'Ameto) narra la storia di Ameto, un rozzo pastore che si innamora della ninfa Lia. Nel giorno della festa di Venere le ninfe si raccolgono intorno al pastore e gli raccontano le loro storie d'amore. Alla fine Ameto è immerso in un bagno purificatore e comprende così il significato allegorico della sua esperienza: le ninfe rappresentano la virtù e l'incontro con esse lo ha trasformato da essere rozzo e animalesco in uomo.
-
Si tratta di un poema in terzine suddiviso in cinquanta canti. La vicenda descrive l'esperienza onirica di Boccaccio che, sotto la guida di una donna gentile perviene ad un castello, sulle cui mura sono rappresentate scene allegoriche. Più in dettaglio in una stanza sono rappresentati i trionfi di Sapienza, Gloria, Amore e Ricchezza, nell'altra quello della Fortuna.
-
Romanzo in prosa che racconta di una dama napoletana abbandonata dal giovane fiorentino Panfilo. La lontananza di Panfilo le crea grande tormento accresciuto dal fatto che Fiammetta è sposata e deve nascondere al marito il motivo della sua infelicità. La vicenda è narrata dal punto di vista della donna, un elemento assolutamente innovativo rispetto ad una tradizione letteraria nella quale la donna era stata oggetto e non soggetto della passione.
-
Il giovane pastore Africo, che vive sulle colline di Fiesole coi genitori, si innamora di Mensola, che è obbligata alla castità. Africo e Mensola, però, con uno stratagemma riescono ad amarsi ed innamorarsi. La ninfa però, resasi conto del suo errore, e del rischio in cui stava mettendo se stessa e il suo innamorato, decide di sfuggirgli.
Africo, disperato, si uccide e il suo sangue cade nel fiume che poi assumerà il suo nome. -
Tra il 1345 e il 1346 Boccaccio risiedette a Ravenna alla corte di Ostasio da Polenta, presso il quale tentò di ottenere qualche incarico remunerativo e dove portò a compimento la volgarizzazione della terza e della quarta decade dell'Ab Urbe Condita di Tito Livio, dedicando l'impresa letteraria al signore ravennate.
-
Vive in ristrettezze economiche e cerca invano una sistemazione come “cortigiano”.
-
Nel 1347 Boccaccio si trasferì a Forlì alla corte di Francesco II Ordelaffi detto il Grande. Qui frequentò i poeti Nereo Morandi e Checco Miletto de Rossi, col quale mantenne poi amichevole corrispondenza sia in latino sia in volgare. Tra i testi di questo periodo si deve citare l'egloga Faunus, che viene poi incluso nella raccolta Buccolicum Carmen (1349-1367)
-
Tra la fine del 1347 e il 1348 fu costretto a ritornare a Firenze. Il ritorno coincise con la terribile "peste nera" che contagiò la maggioranza della popolazione, causando la morte di molti suoi amici e parenti. Fu durante la terribile pestilenza che Boccaccio elaborò l'opera che sarà la base narrativa della novellistica occidentale, cioè Decameron che completò probabilmente nel 1351.
Decameron -
- Conosce Petrarca.
- Svolge incarichi diplomatici per il Comune fiorentino
-
Nel 1351, la Signoria incaricò Boccaccio di una triplice missione: convincere Petrarca a stabilirsi a Firenze per insegnare nel neonato Studium; stipulare con Ludovico di Baviera un'alleanza contro le mire espansionistiche di Giovanni Visconti e infine, dopo essere stato nominato uno dei Camerlenghi della Repubblica, quella di convincere Giovanna I di Napoli a lasciare Prato sotto la giurisdizione fiorentina.
-
- È allontanato dagli incarichi pubblici, perché indirettamente coinvolto in una congiura.
- Si ritira a Certaldo
-
Il periodo che va dal 1363 all'anno della morte (1375) viene denominato «periodo fiorentino-certaldese»: infatti, l'autore del Decameron comincerà sempre più a risiedere a Certaldo, nonostante i maggiorenti fiorentini avessero deciso di reintegrarlo nei pubblici uffici, inviandolo come in passato in missioni diplomatiche.
-