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Sulla nascita di Roma ci sono varie leggende tra cui quella di Romolo e Remo, quella di Enea e quella di Iulo, figlio di Enea.
In realtà Roma nacque grazie allo sviluppo di popolazione che abitavano sui 7 colli, che si coalizzarono per la difesa sui popoli vicini. -
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Secondo le tradizioni, sarebbero stati cacciati dai Romani, ai seguito dell'episodio tra Sesto Tarquinio, figlio del re Tarquinio il superbo e Lucrezia, moglie di un aristocratico Romano, infatti, Tarquinio, dopo non essere riuscito a corteggiare l'avrebbe violentata e ricattata inscenando un'adulterio, nel caso lei non avesse ceduto. Lucrezia, raccontò la storia al padre e successivamente si suicidò. in seguito l'amico Lucio Bruto, promise solennemente che Roma non avrebbe mai più avuto un re.
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Subito dopo la nascita della repubblica, Roma dovette fronteggiare varie minacce esterne, tra cui le città latine. Gli scontri culminarono con la sanguinosa battaglia del lago Regillo, che secondo la leggenda di Castore e Polluce (i "Dioscuri", figli di Zeus), mentre in realtà le conseguenze della battaglia fanno pensare ad un esito piuttosto incerto.
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La società romana in questo periodo sono presenti molte tensioni interne: infervora lo scontro sociale tra Patrizi e Plebei, questo conflitto arriva a tal punto da provocare una vera e propria spaccatura all'interno della città, il cui episodio più noto è sicuramente la Secessione dell'Aventino dove i Plebei rifiutarono in massa l'arruolamento nell'esercito ritarandosi sul colle Aventino. Solo grazie alla mediazione del senatore Menenio Grippa si riuscì a trovare un accordo.
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Dopo una iniziale guerra, tra Roma e i Latini venne stipulato una grande alleanza, la Lega Latina, che, ad esempio stabiliva che l'esercito sarebbe stato comandato, ad anni alterni, da un generale romano e da uno latino.
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Grazie alla creazione della lega Latina i Romani riuscirono a difendersi dagli Equi, i Volsci e i Sabini, che cercavano di aprirsi un varco verso la costa. Ma dei conflitti contro questi popoli, abbiamo solo racconti e leggende, come le imprese valorose di condottieri come Coriolano e Cincinnato. Questi esempi, fornivano il prototipo del cittadino repubblicano ideale, in grado di mettere da parte tutto per il bene dello stato.
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Fu la prima stesura di leggi scritte a Roma, incise su lastre di bronzo da una commissione di dieci magistrati, i Decemviri. Secondo la leggenda, questi magistrati, prima di scrivere le leggi, si recarono in Grecia a studiare le leggi di Solone. Mentre, sempre secondo questa leggenda, a conclusione del loro mandato, sarebbero stati cacciati in malo modo dal popolo romano.
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Grazie a questa legge, i Plebei ottengono l'abolizione del divieto di matrimonio con i patrizi, dando inizio alla creazione di una società mista, poiché, da quel momento, anche gli esponenti della Plebe avrebbero potuto a far parte della "gentes" patrizie.
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La conquista di Roma sulla città Etrusca di Veio (posta sulla destra del Tevere) sotto la guida del dittatore Furio Camillo permette ai Romani il controllo totale delle rotte commerciali del Tevere esercitando un ruolo di supremazia regionale sugli Etruschi.
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La banda dei Galli di Brenno Senoni guadata da Brenno, riesce a penetrare nella Pianura Padana e nel territorio Romano fino ad arrivare alle porte di Roma che, secondo la leggenda delle oche sacre, riuscirono scacciare gli invasori, secondo la leggenda infatti le oche starnazzando all'arrivo dei Galli nella notte svegliarono i Romani che riuscirono a difendere il Campidoglio. Mentre in realtà i Romani furono costretti a pagare una grossa somma di denaro ai Galli per ottenere la pace.
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Questa serie di leggi imponeva due obblighi fondamentali: eleggere ogni anno un console Plebeo e distribuire anche ai plebei le terre conquistate dall'esercito durante le guerre. Inoltre questa legge prevedeva che nessun cittadino poteva possedere più di 500 iugeri (circa 125 ettari) di terreno pubblico, mentre il resto veniva distribuito in piccoli lotti ai contadini.
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La politica espansionistica di Roma verso i sanniti provoca le tre guerre sannitiche, la pima cominciò nel 343 a.C. e si concluse piuttosto rapidamente nel 341 a.C.
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Con il passare del tempo, il rapporto di aiuto reciproco tra i Romani e i Latini divenne sempre più una rivalità, causata dalla forte politica espansionistica romana, che sfociò in una sollevazione delle città alleate. I Latini furono pero velocemente sconfitti e sottomessi, la Lega Latine fu sciolta, e al suo posto venne promulgato un sistema di patti di alleanza tra Roma e le singole città, che furono comunque poste in situazioni di inferiorità.
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Questa legge sancisce la definitiva abolizione della schiavitù per debiti.
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Nella prima fase del conflitto Roma subì una grave sconfitta, nel 321 l'esercito fu imbottigliato in una valle presso la città di Caudio, dove i sanniti obbligarono sconfissero i Romani e li umiliarono obbligandoli a passare sotto delle forche incrociate in segno di umiliazione e sottomissione. In successione Roma ottenne una grande vittoria nel 315 a.C.
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La legge Ogulnia permette ai Plebei di accedere alla carica di pontefice massimo
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La guerra scoppiò quando una coalizzazione tra Etruschi e Celti attaccò i Romani da nord e i Sanniti da sud, anche se si trovarono in grande difficoltà, l'esercito immenso dei Romani riuscì combattere su due fronti e a respingere entrambe le minacce, Roma quindi ottennero la supremazia del centro nord e del centro sud dell'Italia.
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Questa legge stabilisce avessero valore di legge anche per i patrizi, consentendo alla plebe di emettere deliberazioni vincolanti per tutta la città.
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Dopo aver preso il possesso della Corsica e della Sardegna come province, l'attenzione di Roma si spostò verso L'Illiria, dalla quale erano solite partire incursione ad opera di pirati verso le coste Italiane, dopo una breve resistenza la regina Teuta fu costretta a sottomettersi a Roma che, così facendo si assicurò il controllo sull'Adriatico e il Tirreno.
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I Romani completarono la conquista dell'Italia sconfiggendo i Celti Cisalpini prima a Talamone nel 225 a.C. e poi a Casteggio nel 222 a.C., queste vittorie permisero ai Romani di occupare interamente la Pianura Padana e di fondare le due grandi colonie di Cremona e Piacenza
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La prima guerra Macedonica è una serie di battaglie combattute tra la repubblica Romana e Filippo V di Macedonia.
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Roma, dopo la vittoria della seconda guerra Punica, oriento le sue mire espansionistiche verso gli stati Ellenistici, approfittando dell'ostilità tra il regno di Pergamo e la citta di Rodi Contro la macedonia di Filippo V e la Siria di Antioco III. A favore di questa guerra si schierò Scipione L'Africano mentre chi si opponeva era Marco Catone, alla fine si arrivò al compromesso di attaccare solo la Macedonia dichiarandole guerra nel 200 a.C. Roma vinse la battaglia di Cinoscefale nel 197 a.C.
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I Romani, insieme a molte città Greche sconfissero re Antioco III presso le Termopili. Dopo questa vittoria il senato decise di combattere il nemico nel suo territorio, e mando in Asia la legione del console Lucio Scipione che fu in grado di sconfiggere nuovamente Antioco nel 189 a.C. nella battaglia di Magnesia. La pace di Apamea del 188 a.C. stabiliva che Antioco avrebbe dovuto consegnare la sua flotta e gli elefanti oltre che a pagare una forte indennità di guerra e la consegna di Annibale.
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Dopo la sconfitta nelle precedenti guerre contro Roma da parte di Filippo V, il figlio Perseo tento di resistere ma venne velocemente sconfitto nella battaglia di Pidna dal console Lucio Paolo. Successivamente la Macedonia fu divisa in quattro, province tutte assoggettate a Roma alla quale venne anche anche pagato un significativo tributo di guerra.
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In questo periodo di tempo i romani riuscirono ad assediare e poi espugnare Cartagine, sterminando la sua popolazione, Cartagine di conseguenza divenne un importante provincia romana.
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La ribellione della Grecia, non era tuttavia terminata nel 149 a.C. un avventuriero di nome Andrisco raccolse un significativo contingente armato e attaccò disperatamente e di sorpresa i Romani. Lo scontro successivo si ebbe di nuovo presso Pidna e vide la definitiva vittoria delle truppe Romane nel 146 a.C. Mentre una ribellione delle città Greche riunite nella lega Achea fu soffocata dal console Lucio Mummio, l'unico scontro significativo fu la distruzione dei Romani della Citta di Corinto.
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