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Benito Mussolini fondò un movimento nazionalista, i Fasci da combattimento.
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Un gruppo della sinistra socialista, guidato da Antonio Gramsci e Amadeo Bordiga, fondò il partito comunista d'Italia.
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Il partito nazionale fascista, guidato da Mussolini, organizzò una marcia su Roma per costringere il capo del governo a prendere le dimissioni.
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Dopo la marcia su Roma, il re Emanuele III, non ritenne opportuno dichiarare lo stato d'assedio per paura dello scoppio di una guerra civile, e perciò decise di nominare Benito Mussolini capo del governo.
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Stalin, dopo la morte di Lenin, riuscì a vincere l'elezione contro Trockij e a prendere il potere, instaurando una dittatura.
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Leggi emanate da Mussolini, tra il 1925 e il 1926, per trasformare l'Italia in un regime fascista.
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Balilla è un operazione che, Mussolini, usò per educare fin da giovani, i ragazzi ad avere una mentalità fascista.
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Dopo la morte del presidente Hinderburg, Hitler prende il potere e instaura un regime nazista.
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Hitler fece incendiare il palazzo del parlamento e diede la colpa ai comunisti, che furono processati.
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Hitler riteneva che gli ebrei erano di razza inferiore mentre la razza ariana era quella superiore perciò iniziò a promulgare varie leggi razziste, in particolare quelle di Norimberga, che sono tre leggi che vietano la libertà agli ebrei.
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L'asse Roma - Berlino è un patto di alleanza tra l'Italia (Mussolini) e la Germania (Hitler).
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Le leggi razziali fasciste provavano della libertà agli ebrei.
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Era un patto di non aggressione tra la Germania (Hitler) e l'Unione Sovietica (Stalin).