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La battaglia di Milazzo (260 a.C.) è stato uno storico scontro navale tra la flotta dei romani, guidata dal Generale Gaio Duilio, contro le forze cartaginesi di Annibale Giscone. La battaglia è entrata nella storia soprattutto per l’utilizzo di un’arma di nuova concezione, il corvo, che ha permesso ai Romani di abbordare le navi avversarie e di capovolgere una situazione inizialmente sfavorevole.
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L'assedio di Sagunto costituisce il primo degli episodi, e il vero e proprio casus belli, dell'intera seconda guerra punica. L'esito dell'assedio fu che i Saguntini, alleati dei Romani, si arresero alle forze cartaginesi, comandate da Annibale, dopo otto lunghi mesi.
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Nel maggio del 218 a.C. Annibale lasciò la penisola iberica, con 90.000 fanti e 12.000 cavalieri, oltre a 37 elefanti.Il condottiero cartaginese doveva muoversi in fretta se voleva sorprendere le forze di Roma ed evitare l'attacco diretto a Cartagine; Annibale intendeva combattere la guerra sul territorio nemico e sperava di suscitare con la sua presenza in Italia alla testa di un grande esercito e con una serie di vittorie una rivolta dei popoli italici sottomessi a Roma.
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La battaglia della Trebbia (o del fiume Trebbia) è uno scontro avvenuto il 18 dicembre del 218 a.C. durante la seconda guerra punica, fra le legioni romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle cartaginesi guidate da Annibale.In quella zona i Romani subirono la prima grande sconfitta della Seconda Guerra Punica un generale che dimostrò uno sconfinato talento sul campo di battaglia.
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Correva l’anno 218 a.C.; lo scontro del Ticino inaugurò la Seconda Guerra Punica. Fu il primo combattimento che vide confrontarsi direttamente le forze di Annibale e quelle romane. Il Barcide ne uscì vincitore. Il “Ticino” non può propriamente definirsi una battaglia, fu più che altro una scaramuccia tra avanguardie. Mise da subito in risalto i grandi limiti dell’esercito romano dinanzi alle tattiche innovative adottate dal valente avversario.
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La battaglia di Canne del 2 agosto del 216 a.c. è stata una delle principali battaglie della II guerra punica, ed ebbe luogo in prossimità della città di Canne, in Puglia. L'esercito di Cartagine, comandato da Annibale, accerchiò e distrusse quasi totalmente un esercito numericamente superiore della Repubblica romana guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone.
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Nel 215 a.c. Filippo V, re di Macedonia, erede di Antigono III che aveva attuato una profonda riorganizzazione dell'esercito e dello stato macedone, aveva mire espansionistiche verso ovest, ma per attuare i suoi piani necessitava di uno sbocco sul mar Adriatico per i commerci del suo paese e, incoraggiato dalla disfatta subita da Roma a Canne, stipulò un'alleanza con il generale cartaginese Annibale.
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Erano già quattordici anni che Roma e Cartagine erano in guerra quando, nel 204 a.C., il console romano Publio Cornelio Scipione chiese al Senato di autorizzare una manovra rischiosa: attaccare direttamente Cartagine per mettere fine al conflitto. La battaglia definitiva si svolse a Zama, vicino a Tunisi, il 19 ottobre del 202 a.C.
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La II Guerra Macedonica (200 -197 a.c.) si svolse tra Roma, alleatasi con Attalo I re di Pergamo e Rodi, e Filippo V di Macedonia alleato al re di Bitinia, Prusia I. Roma vinse e Filippo dovette abbandonare i possedimenti macedoni in Grecia. Intelligentemente i romani alla fine della guerra concessero la libertà alla Grecia, con una mossa molto astuta, in quanto non erano costretti a lasciare lì un contingente ma solo dei gruppi militari di riferimento.
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La guerra romano-siriaca, chiamata anche guerra romano-seleucide o guerra contro Antioco III e lega etolica, fu uno scontro bellico che vide contrapposti i romani e i loro alleati contro l'impero seleucide e la Lega etolica, tra il 192 e il 188 a.c. La vittoria arrise nettamente a Roma, che divenne sempre più padrona dell'Asia Minore.
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Morto Filippo V nel 179 A.C., al trono ascese suo figlio Pèrseo, Egli si fece promotore di una vasta alleanza che doveva abbracciare tutto il mondo ellenistico. L'impresa fù però tacciata. Roma, allarmata dalle attività diplomatiche del neosovrano macedone, inviò il concole Lucio Emilio Paolo, che sconfisse le truppe macedoni nella battaglia di Pidna(168 a.c.). Il regno macedone fu cancellato e diviso in quattro repubbliche filoromane.
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La battaglia di Cartagine (149-146 a.C) o distruzione di Cartagine è il principale ed ultimo scontro della terza guerra punica, combattuta tra Cartagine e Roma. Dopo quasi tre anni di assedio, i romani conquistarono la città e la rasero al suolo, determinando la scomparsa definitiva dell’impero cartaginese.