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Migliaia di fascisti, armati e minacciosi marciano su Roma per dimostrare la propria forza. Il Re appoggia Mussolini e, dopo le dimissioni del primo ministro Facta, lo incarica di formare un nuovo governo, senza alcuna consultazione elettorale. E’ un vero e proprio colpo di stato.
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Vince il PNF. Il deputato socialista Matteotti denuncia il clima di soprusi e violenze nel quale si è svolta la campagna elettorale e chiede l’annullamento dei risultati delle elezioni. Dopo poche settimane viene assassinato.
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Il 1925 e il 1926 sono gli anni in cui Mussolini si dedica a rafforzare il proprio potere mediante la propaganda, la fascistizzazione delle masse.
Lo stato fascista è una dittatura totalitaria di massa, perché inquadra ogni individuo dalla nascita alla morte, lo martella con la propaganda per plasmarne le opinioni e i pensieri, per creare un sostenitore della dittatura. -
Con un minaccioso discorso al Parlamento, Mussolini dice di assumersi la responsabilità politica del delitto Matteotti e che riporterà l’ordine in Italia con le buone o con le cattive: è l’annuncio della dittatura.
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Accordo con la Chiesa Cattolica, riconosceva come unica religione di Stato la religione cattolica, ne introduceva l’insegnamento nelle scuole, concedeva al Papa la sovranità sullo Stato del Vaticano, in cambio del riconoscimento, da parte della Chiesa, dello Stato Italiano e di Roma come sua capitale.
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Intanto in Germania il partito Nazista prende il potere.
Lo guida Adolf Hitler, ''il grande dittatore'' che prende a modello Mussolini. -
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Fortissima discriminazione verso gli
ebrei italiani (esclusione da ogni incarico
pubblico, da scuola, divieto di matrimoni
misti, divieto di possedere aziende...) -
Chiamata “patto d'acciaio” o Asse Ro-Ber-To (Roma Berlino-Tokio).
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Senza essere attaccato e senza che Hitler lo chieda, Mussolini dichiara guerra alla Francia (ormai già sconfitta) per potersi “sedere al tavolo delle trattative”.