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L'Italia esce vittoriosa dalla guerra, ma ebbe una "vittoria mutilata", perché aveva dovuto rinunciare alla Dalmazia e Fiume che le erano stati promessi.
Iniziano le rivolte e gli scioperi in tutta Italia. -
Mussolini trasforma il movimento fascista in un Partito Nazionale Fascista e si candida alle elezioni.
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Durante le elezioni del 1921 da parte del Partito Nazionale Fascista si presentarono 35 deputati su 535, tra i quali Benito Mussolini.
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Mussolini decise di prendere con la forza il potere. Organizza un colpo di Stato: la marcia su Roma, a cui lui non partecipa. Con questa protesta vuole costringere il re Vittorio Emanuele III a dare le dimissioni. Il re non blocca il colpo di Stato e da l'incarico a Mussolini di formare un nuovo governo.
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Nelle elezioni del 1924 il Partito Nazionale Socialista era 3/4 dei deputati presenti: erano 403 su 535.
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Giacomo Matteotti denuncia il parlamento per aver compiuto dei brogli elettorali. Pochi giorni dopo venne rapito e ucciso. Da questo attentato nasce il regime fascista.
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Mussolini detta delle leggi speciali, le leggi fascistissime con cui prende tutti i poteri.
- vengono banditi tutti i partiti avversari
- abolisce il diritto di sciopero
- abolisce la libertà di stampa
- crea una polizia segreta per eliminare tutti i tipi di opposizione -
Mussolini aveva stretto un’alleanza con la Germania
a quel tempo governata da Adolf Hitler; inoltre i due condividevano gli stessi ideali di violenza e di superiorità
della razza ariana. -
Mussolini ispirava a creare un grande impero, e diceva che una forte potenza deve avere un impero coloniale. Quindi voleva conquistare l'unico stato ancora indipendente dell'Africa: l'Etopia.
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Nel 1938 venero dettate da Mussolini le leggi razziali contro gli ebrei. Prevedevano l'esclusione degli ebrei dalle scuole, dai posti di lavoro, persino l'accesso ai locali pubblici.