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La leggenda narra che Roma fu fondata da Romolo, figlio di Marte, dio della guerra e di Rea Silvia. Fu costruita su sette colli e governata da sette re.
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I romani si ribellarono, rovesciarono la monarchia e fondarono la repubblica. Da quella data la parola "re" fu bandita nella società romana.
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La plebe operò la sua prima secessione contro i patrizi, creando un proprio magistrato (tribuni della plebe, edili), un proprio consiglio (concili della plebe) e proprie elezioni.
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I plebei ottennero che le leggi venissero incise su lastre di legno ed esposte al pubblico, come accadeva nelle pòleis.
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I plebei ottennero nello stesso accordo, che i tribuni venissero riconosciuti come magistrature della Repubblica, non potevano assistere all'elaborazione delle leggi ma avevano il diritto di veto, ovvero potevano impedire che venissero promulgate.
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Nel 390 a.c i Galli entrarono nel Lazio e distrussero l'esercito Romano.
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I sanniti erano un popolo che viveva nel sud del Lazio, abitavano in villaggi e accampamenti fortificati sugli Appennini, combattevano in guerriglia (cunctatio). La guerra durò più di cinquant'anni, fu difficile a causa del modo di combattere dei Sanniti.
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Dopo tante sconfitte, i Romani adottarono la tecnica di guerra dei Sanniti e dopo uno scontro in campo aperto i Sanniti chiedono la pace.
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La prima guerra avvenne per la volontà di espansione dei Romani sul Mediterraneo, decisero di invadere la Sicilia, combatterono per mare e per terra con flotte esercito di fanti e cavalieri.
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Fu' la battaglia alle Egadi la battaglia decisiva, i Romani vinsero e decisero che i Cartaginesi non potevano avere più una flotta da guerra, non potevano fondare colonie e pagare un indenizzo in monete d'argento.
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La seconda guerra si svolse in Spagna, Italia e Africa, questa volta senza flotte. I principali rivali furono Annibale il generale Cartaginese e Scipione "l'africano" ovvero il generale Romano. La guerrà cominciò per volontà di Annibale e dei Cartaginesi e perchè non volevano rivali di Roma.
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Sconfitta pesantissima per Roma da parte di Annibale che realizzò uno splendido stratagemma. Dopo questa battaglia Annibale fu padrone di tutta l'Italia meridionale ma non attaccò mai Roma.
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Dopo la grande sconfitta a Canne, Roma ebbe a Zama la vittoria decisiva grazie a Scipione e con questa si concluse la Seconda guerra Punica. Le condizione imposte a Cartagine sono ancora più pesanti della prima volta: un indenizzo di diecimila talenti d'argento, la perdita dei territori spagnoli che diventano provincia romana e Cartagine non può dichiarare guerra a nessuno senza informare/chiedere il permesso a Roma