Patrizi e plebei11

LE LOTTE TRA PATRIZI E PLEBEI

  • L'avvento della Repubblica
    509 BCE

    L'avvento della Repubblica

    I patrizi si arrogarono il potere di limitare ai soli componenti del loro ordine il governo ,con il titolo di console. La plebe rimaneva "classe inferiore" a comporre la massa d'urto economica e militare e ai patrizi erano riservate tutte le magistrature, l'accesso esclusivo ai collegi sacerdotali e al Senato.Portarono i debitori alla schiavitù, favorendo il loro ordine nelle cause contro i plebei e annullando le decisioni dei comizi centuriati, impadronirsi delle loro terre .
  • La prima secessione dell'Aventino
    494 BCE

    La prima secessione dell'Aventino

    Può essere considerata l'inizio di quella Guerra degli Ordini. Le cause furono: la situazione legislativa dell'epoca, poiché le cariche pubbliche erano in mano ai patrizi, forti del loro ruolo nella cacciata della monarchia ed i plebei non erano di fatto rappresentati;gli eventi militari connessi con l'espansione romana nel centro Italia dei primi decenni del V secolo a.C.
  • Il tribunato della plebe
    494 BCE

    Il tribunato della plebe

    I plebei accettano di terminare la secessione dell'Aventino solo quando i patrizi avessero dato il loro consenso alla creazione di una carica pubblica che avesse il carattere di assoluta inviolabilità. Lo Stato si assumeva il dovere di difendere i tribuni da qualsiasi tipo di minaccia fisica e garantiva loro il diritto di difendere un plebeo messo sotto accusa da un magistrato patrizio. Secondo la tradizione i primi tribuni della plebe si chiamavano Lucio Albinio e Gaio Licinio Stolone.
  • LEGGE TARENTILIA
    462 BCE

    LEGGE TARENTILIA

    Proposta di legge presentata e discussa per anni, dal 462 a.C, senza venire mai approvata. In un periodo di pace esterna scoppiò il conflitto degli ordini.
    Il tribuno della plebe Gaio Terentilio Arsa presentò la legge che proponeva la formazione di un comitato di cinque cittadini per stendere le norme che vincolassero il potere dei consoli, allora praticamente senza limiti.
  • I Decemviri
    451 BCE

    I Decemviri

    Nel 452 a.C. si poté trovare un accordo fra patrizi e plebei per istituire una commissione di decemviri per preparare un codice di leggi che definisse i principii dell'ordinamento romano. Durante la loro permanenza , tutte le altre magistrature sarebbero state sospese.
    Il primo decemvirato assunse la carica nel 451 a.C. e al termine del mandato presentò un codice di leggi scritte in dieci tavole che fu approvato dai Comizi centuriati.
  • LE XII TAVOLE
    450 BCE

    LE XII TAVOLE

    Promulgazione delle Leggi delle XII tavole da parte dei Decemviri. Prima le leggi erano tramandate per tradizione orale e solo i patrizi avevano accesso a questa conoscenza. L' interpretazione delle leggi, e perfino la decisione del giorno giusto per il dibattimento, restavano in mano loro. Le leggi delle XII tavole portarono miglioramenti limitati e rimanevano molto discriminatorie nei confronti della plebe. Basti citare la legge che vietava il matrimonio fra componenti dei due ordini.
  • LA LEGGE CANULEIA
    445 BCE

    LA LEGGE CANULEIA

    La legge Canuleia, proposta dal tribuno della plebe Gaio Canuleio abolì il divieto di nozze tra patrizi e plebei, risalente alle tradizioni dell'epoca arcaica di Roma e codificato dalle Leggi delle XII tavole. In realtà non poteva all'epoca essere definita come una legge, perchè la proposta doveva provenire da un magistrato maggiore; non poteva essere nemmeno un plebiscito perché all'epoca vincolava solo i plebei.Fu un accordo tra i rappresentanti patrizi e quelli plebei.
  • Le leggi Licinie Sestie
    367 BCE

    Le leggi Licinie Sestie

    Concedono ai plebei di accedere al consolato. In seguito, poi, ad una insurrezione, nel 342 a.C. i plebei ottennero che uno dei due seggi del consolato, magistratura sino ad allora tipicamente patrizia, fosse riservato alla classe plebea. Al fine di compensare la perdita subita, ai patrizi fu riservata la magistratura di pretore con funzioni essenzialmente giurisprudenziali; si stabilì, l'ammissione dei patrizi alla carica plebea di edili
  • LEGGE OGULNIA
    300 BCE

    LEGGE OGULNIA

    Promulgata nel 300 a.C., con questa legge, il pontificato massimo e i vari collegi sacerdotali vennero resi accessibili ai plebei, aumentando il numero dei pontefici da cinque a otto e quello degli organi sacerdotali da cinque a nove. La lunga gestazione di questo provvedimento mostra il rilievo politico e ideologico che era attribuito a tali figure sacerdotali.
  • LA LEGGE HORTENSIA
    287 BCE

    LA LEGGE HORTENSIA

    Legge promulgata a Roma ai tempi della Repubblica, dal dittatore Quinto Ortensio a seguito di un ennesimo conflitto tra patrizi e plebei.
    La legge imponeva che le deliberazioni prese durante il concilio della plebe dovessero vincolare tutto il popolo romano. La diretta conseguenza fu l'equiparazione dei cosiddetti plebisciti alle leggi rogate, le quali erano le deliberazioni dei comizi centuriati.
  • L'ultima secessione della plebe
    287 BCE

    L'ultima secessione della plebe

    Sotto i consoli Marco Claudio Marcello e Gaio Nauzio Rutilo, ci fu l'ultima secessione della plebe. Non è chiaro se la causa scatenante sia stata la distribuzione ai soli patrizidelle terre confiscate ai Sabini, oppure una ennesima situazione di criticità in cui si vennero gli agricoltori, che al ritorno dalla guerra erano in difficoltà per restituire i debiti contratti con i più facoltosi patrizi.
  • TIBERIO CORUNCANIO
    254 BCE

    TIBERIO CORUNCANIO

    Il primo pontefice massimo plebeo, il primo dunque a beneficiare della legge Ogulnia. il suo atto più significativo fu quello di rendere pubbliche le sedute del collegio pontificio, favorendo la 'laicizzazione' della figura del giurista.