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Nel marzo del 1919 Benito Mussolini fonda un movimento nazionalista detto i Fasci di combattimento.
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Nel 1921 il movimento dei Fasci di combattimento si trasforma nel partito fascista, il cui emblema è il fascio littorio, simbolo di comando.
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Mussolini approfitta di un momento di crisi politica per preparare un colpo di Stato. I capi fascisti organizzarono una marcia su Roma per costringere il governo alle dimissioni.
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Alle elezioni del 1924 il partito fascista ebbe la maggioranza con diverse illegalità elettorali, denunciate dal deputato Matteotti che fu assassinato.
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Con un minaccioso discorso, Mussolini dice di assumersi la responsabilità del delitto Matteotti e che riporterà l’ordine in Italia con le buone o con le cattive.
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Durante questo biennio venero introdotte le cosiddette leggi fascistissime che diedero tutto il potere a Mussolini
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La "battaglia del grano" fu un'iniziativa di Mussolini per conquistare l'indipendenza alimentare, in questo modo l'Italia avrebbe speso meno per compare cibo estero.
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I Patti Lateranensi furono dei patti, con essi il papa riconosceva Roma come capitale d'Italia e un cambio l'Italia cedeva alla chiesa un piccolo territorio.
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L'Italia decide di conquistare l'Etiopia, per costruire un impero, un paese ricco di risorse.
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Nel 1938 vennero emanate le leggi razziali che mettevano gli Ebrei al bando dalla società.
