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Masha Amini, una ragazza curdo-iraniana di 22 anni, viene uccisa in un posto di polizia iraniano,rea di aver portato male il velo scoprendo i capelli.
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Subito dopo la morte di Masha Amini iniziano manifestazioni e proteste che a partire dal Kurdistan iraniano si diffondono man mano in tutto l’Iran.
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Dall'inizio delle proteste, causate dalla morte di Mahsa Amini, comincia la repressione armata del governo iraniano : numerevoli uccisioni ed esecuzioni da parte della polizia morale anche di minorenni. La sorte degli arrestati, inoltre, è in dubbio. 227 deputati su 290 hanno infatti firmato un appello per richiedere la pena capitale per i manifestanti, definiti “nemici di Dio”, affermando che le proteste sono state incitate “dagli Usa e da altri nemici”.
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Nuove manifestazioni stanno interessando in particolare le università e le Regioni a Nord Ovest, a maggioranza curde. A motivarle, ancora una volta, una morte, quella della 35enne, Nasrin Ghadri deceduta dopo essere stata picchiata sulla testa dalla polizia.
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Negli ultimi giorni sia la Turchia sia l’Iran hanno compiuto operazioni militari per colpire città e territori a maggioranza curda. Le due operazioni però non sono collegate tra loro. La Turchia ha avviato l’operazione militare contro i curdi ufficialmente in risposta a un attacco terroristico avvenuto nel centro di Istanbul il 13 novembre. L'attacco dell’Iran è legato alle proteste contro il regime dopo la morte di Mahsa Amini residente nel Kurdistan iraniano.