Contesto francese tra 1848 e 1900

  • L'inizio dei moti del 1848

    L'inizio dei moti del 1848

    Il governo francese proibì lo svolgimento della “campagna dei banchetti, un comizio organizzato dall'opposizione per protestare contro la politica del re Luigi Filippo d'Orléans; di conseguenza il popolo di Parigi si ribellò e dopo 3 giorni di rivoluzione venne proclamata la Repubblica, presieduta da un governo provvisorio. Il nuovo governo introdusse novità importanti tra le quali il suffragio universale maschile e l’abolizione della pena di morte.
  • Nuovo governo moderato

    Nuovo governo moderato

    I moderati, a seguito di un'elezione a suffragio universale maschile, salirono al governo, avendo la meglio su democratici e socialisti, ovvero le correnti politiche che rispecchiavano gli ideali parigini. La democrazia punta ad un regime fondato sulla sovranità popolare, quindi il governo democratico deve rappresentare la volontà di tutti i cittadini. Il socialismo ha come scopo una società fondata sulla giustizia sociale, attraverso una distribuzione equa della ricchezza.
  • La rivolta dei disoccupati e la nuova rivoluzione

    La rivolta dei disoccupati e la nuova rivoluzione

    Due giorni dopo l’abolizione degli ateliers nationaux, stabilimenti che avevano lo scopo di ridurre la disoccupazione nel paese, gli operai e i disoccupati decisero di ribellarsi. I moderati vinsero la rivoluzione e pochi mesi dopo venne proclamata una nuova Costituzione, con la quale il presidente della Repubblica, eletto attraverso un plebiscito, avrebbe ottenuto enormi poteri; in questo modo fu ridotto il potere del Parlamento.
  • Napoleone III

    Napoleone III

    Carlo Luigi Napoleone Bonaparte venne eletto presidente da gran parte della popolazione di diverse classi sociali. Il nipote di Napoleone trasformò il governo in una dittatura personale attraverso varie riforme: nel 1851 ottenne la presidenza decennale, riducendo sempre di più il potere del parlamento; nel 1852, infine si fece proclamare imperatore dei Francesi.
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    La politica interna di Napoleone III

    La politica di Napoleone 3 si basava principalmente su due aspetti: ricerca del consenso e autoritarismo. Ottenne il consenso grazie allo sviluppo industriale e alla costruzione di grandi opere pubbliche. L’autoritarismo si è concretizzato nelle limitazioni della libertà di stampa e delle associazioni e nella eliminazione del potere all’Assemblea Legislativa, e di conseguenza il Senato e il Consiglio di Stato, i cui membri erano da lui nominati, hanno ottenuto il potere legislativo.
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    La politica estera di Napoleone III

    L’imperatore francese aveva l’obiettivo di rendere la Francia la maggior potenza continentale. Napoleone mosso dal principio di nazionalità, aiutò paesi come Germania e Italia nelle loro lotte di indipendenza per essere ricompensato con dei territori; inoltre aiutò politicamente gli affari interni di paesi come la Spagna. In Africa, Napoleone III finanziò la costruzione del canale di Suez che permise di raggiungere l’Asia senza circumnavigare l’Africa.
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    La guerra di Crimea

    La guerra di Crimea scoppiò a causa dei contrasti tra la Russia (che voleva espandersi verso il Mar Nero) e la Turchia. Francia e Inghilterra intervennero a favore della Turchia e anche il Regno di Sardegna intervenne mandando un contingente militare, in quanto Cavour aveva capito che sarebbe stata una guerra facile da vincere Egli è, infatti, intervenuto giusto per ottenere la fiducia delle altre potenze europee coinvolte.
  • Rapporto tra Napoleone e Cavour

    Rapporto tra Napoleone e Cavour

    L’imperatore francese fu vittima di un attentato da parte di un repubblicano italiano. Invece di compromettere i rapporti, nati in seguito al Congresso di Pace (1856) tra Napoleone e Cavour, quest’ultimo usò quest’evento a sua favore per illustrare la grave situazione in Italia. Ciò portò all’accordo segreto di Plombières.
  • Accordi di Plombières

    Accordi di Plombières

    Gli accordi di Plombières sono accordi segreti tra Napoleone III e Cavour. Essi stabilivano che se l’Austria avesse invaso l’Italia, la Francia sarebbe dovuta intervenire a favore di Cavour; la Francia avrebbe ottenuto così Nizza e Savoia e avrebbe potuto sostituire all'egemonia austriaca sull'Italia quella francese.
  • Seconda Guerra d'Indipendenza italiana

    Seconda Guerra d'Indipendenza italiana

    L'Austria decise di invadere l'Italia dopo le continue istigazioni di Cavour e come prestabilito Napoleone III intervenne. Dopo una serie di vittorie, l'imperatore francese decise di firmare degli accordi di pace intimorito dal possibile rafforzamento eccessivo dello Stato Sabaudo e del possibile intervento di Prussia e Russia a favore dell'Austria.
  • La pace con l'Austria

    La pace con l'Austria

    All'insaputa di Cavour e contro gli accordi di Plombières, Napoleone firmò l'armistizio a Villafranca. La pace avrebbe comportato la cessione della Lombardia alla Francia (successivamente donata al Regno di Sardegna), mentre il Veneto restava all'Austria. Vittorio Emanuele fu costretto in questo modo a cedere Nizza e Savoia. La cessione di Nizza suscitò molto dispiacere ai cittadini, per la maggior parte italiani.
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    La politica interna di Napoleone III dal 1860

    Dal 1860 la politica autoritaria di Napoleone si avviò verso un regime democratico e liberale. Il pensiero liberale ha come obbiettivo principale la libertà individuale, con la quale viene consentita a tutti
    la ricerca della felicità. Una corrente liberale molto importante è quella dei cattolici liberali, secondo i quali la Chiesa doveva accettare le sfide della modernità, quindi riconoscere il valore della libertà religiosa che comporta la separazione tra Chiesa e Stato.
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    La Convenzione di Settembre e la conquista italiana dello Stato Pontificio

    In Italia venne firmata la Convenzione di Settembre (1864), con la quale il Regno d’Italia si sarebbe impegnato a difendere i confini dello Stato Pontificio, in cambio del ritiro delle truppe dell’esercito francese. In realtà lo scopo dell’Italia era quello di conquistare Roma e renderla la capitale; infatti il 20 settembre 1870 i bersaglieri italiani, guidati dal generale Cadorna entrarono a Roma dalla breccia di Porta Pia. Nel luglio 1871, Roma divenne capitale dell’Italia.
  • La Terza Repubblica

    La Terza Repubblica

    Due giorni dopo la sconfitta di Sedan contro la Prussia, Parigi insorse e proclamò la Terza Repubblica: la prima era stata proclamata in seguito alla rivoluzione francese (1789), mentre la seconda nel 1848 dopo la "rivoluzione di febbraio".
  • La guerra contro la Prussia

    La guerra contro la Prussia

    In seguito ai grandi successi militari della Prussia che intendeva conquistare le terre francesi Alsazia e Lorena, la Francia dichiara guerra alla Prussia, anche per il rischio che un parente di Bismarck sarebbe potuto diventare re di Spagna e quindi accerchiare la Francia da ogni lato. L’esercito francese non era paragonabile a quello tedesco, i francesi furono sconfitti definitivamente il 2 settembre 1870 e Napoleone fu fatto prigioniero.
  • Governo Thiers

    Governo Thiers

    Il nuovo governo della Terza Repubblica francese fu affidato al liberale Thiers. Egli stipulò un contratto di pace, difficile da accettare per il popolo francese: furono cedute Alsazia e Lorena e dovettero pagare un’ingente somma di denaro per i danni di guerra. Successivamente alla sconfitta di Sedan i parigini avevano organizzato una Guardia Nazionale. Quando Thiers ordinò la requisizione dei cannoni della Guardia Nazionale, Parigi insorse di nuovo e indissero nuove elezioni.
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    La Comune di Parigi

    Il 26 aprile nacque la Comune di Parigi, un Consiglio comunale sovrano, voluto principalmente dai parigini; il resto del paese era fedele al governo Thiers. La Comune era guidata da un consiglio di 90 membri i cui ideali avevano poco in comune con i membri del nuovo governo. Thiers riuscì a rilasciare i soldati dell’esercito francese prigionieri di Bismarck. Quest’ultimo con l’esercito francese attaccò Parigi e dopo una settimana di sanguinose battaglie il 28 maggio la Comune cadde.
  • Costituzione del 1875

    Costituzione del 1875

    Mac Mahon succedette a Thiers; nel suo governo lo schieramento monarchico portò a degli accordi tra moderati e repubblicani, il risultato fu la Costituzione emanata nel 1875. La nuova Costituzione suddivise il governo in tre istituzioni fondamentali:Camera dei deputati,Senato,Presidente della Repubblica. La Francia in seguito godette di un periodo di stabilità politica e di sviluppo industriale; attraverso anche riforme importanti estendendo la democrazia e la laicizzazione dello Stato.