Revolucion 1848 francia

Francia risorgimentale

  • Positivismo

    Nasce in Francia nella seconda metà dell'Ottocento e pone la scienza a fondamento della conoscenza ed estende il metodo scientifico a tutti i campi del sapere. Il termine fu coniato per indicare la validità delle scienze sperimentali, definite "positive" in contrapposizione alle astratte filosofie allora dominanti.
  • Campagna dei banchetti

    In Francia il regime conservatore orleanista del "re borghese" suscitò l'opposizione di una folla molto articolata. Inoltre, la politica eccessivamente moderata del re poneva troppi limiti all'evoluzione economica e sociale. L'opposizione del regime si esprimeva nei "Banchetti Pubblici": posizioni politiche molto diverse tra di loro si organizzarono in riunioni e insorsero unanimemente in un'ondata rivoluzionaria di grande portata.
  • Un papa "liberale"

    Un papa "liberale"
    Dopo la morte di papa Gregorio XVI (conservatore), nel 1846 fu eletto come nuovo papa Pio IX, di idee moderate, ma che riuscì comunque ad ottenere il consenso dei liberali.
    Il neoguelfismo tanto sostenuto da Gioberti sembrava aver preso piede.
  • Period: to

    Biennio delle Riforme

    Durante il "biennio delle riforme", papa Pio IX prese dei provvedimenti di carattere liberale, ovvero: istituì un parlamento laico(la consulta di Stato), allentò la censura sulla stampa, avviò un accordo economico tra gli Stati per abolire la tasse sulle merci scambiate lungo i confini e concesse l'amnistia ai detenuti politici.
    Ciò suscitò un grande entusiasmo tra il popolo della penisola, che percepì nell'aria iniziative riformatrici.
  • Scoppia un quarantotto

    Scoppia un quarantotto
    La situazione europea era estremamente fragile ed instabile e fu difficile per gli Stati non essere colpiti da quel periodo di crisi. Inoltre, le difficoltà economiche, agricole e non, si intrecciarono a problematiche di natura politica. Di conseguenza, la borghesia, mossa da aspirazioni liberali e nazionali (costantemente repressi soprsttutto dopo il Congresso di Vienna ed il periodo della Restaurazione), esplose in una rivoluzione di grande portata.
  • Panoramica italiana

    I moti rivoluzionari presero piede in Italia, spinti anche dalle riforme papali. Nel Regno delle Due Sicilie, Ferdinando II, inizialmente rigido, intimorito dalle proteste, concesse la Costituzione. Seguirono poi il Granducato di Toscana, il Regno di Sardegna e lo Stato Pontificio che non poterono non concedere a loro volta una Carta Costituzionale.
    Venezia, sull'esempio di Vienna, insorse contro gli austriaci e proclamò la Repubblica. Anche Milano, con le Cinque giornate, scacciò gli austriaci.
  • Period: to

    Rivoluzione di febbraio

    Il governo francese non autorizzò il banchetto di Parigi. Immediatamente, come risposta, insorse una rivolta nella capitale che, dopo 3 giorni di scontri e barricate, fece cadere la monarchia. Prese vita un governo provvisorio (formato da forze liberali, repubblicano-democratiche e socialiste) e venne proclamata la Seconda Repubblica.
  • Period: to

    Seconda Repubblica francese

    Furono emanate varie riforme importanti:
    - Suffragio universale maschile
    - Abolizione della schiavitù coloniale
    - Abolizione della pena di morte per i reati politici
    - Libertà di stampa, di riunione e di associazione
    - Tasse ripartite in modo proporzionale sul reddito
    - Riduzione della giornata lavorativa a 10 ore
    - Istituzione degli atelier nationaux
    Borghesi e proprietari terrieri, con queste riforme, temevano che l'influenza socialista potesse portare all'abolizione della proprietà privata
  • Impero Asburgico

    Nonostante i moti nacquero in Italia, la vera promotrice di questa ondata rivoluzionaria a livello continentale fu indubbiamente la Francia.
    Sul suo modello, Vienna insorse ottenendo così la libertà di stampa, l'elezione di un'Assemblea Costituente a suffragio universale e cacciando Metternich. Fu poi la volta di Budapest e Praga, ma tutto risultò in un totale fallimento e in una dura repressione.
  • Rivoluzione tedesca

    La rivoluzione tedesca scoppiò nella Confederazione tedesca, nei paesi sotto il dominio austriaco e nel regno di Prussia. I rivoluzionari si erano posti come obiettivo la caduta del regime nobiliare, la creazione di un parlamento, e la libertà di stampa e di opinione. Nonostante la repressione si concluse con un fallimento, gli ideali rivoluzionari, soprattutto l'unità e l'identità nazionale, rimasero vivi negli animi dei vari Stati tedeschi.
  • Una guerra di carattere federale

    In seguito alla volontà di libertà e alle sommosse di Padova, Milano e Venezia, Carlo Alberto dichiarò guerra all'Austria. Nonostante il Regno di Sardegna possedesse l'esercito più numeroso d'Italia, la sconfitta era assicurata. La prima guerra d'indipendenza vide schierarsi Regno di Sardegna e volontari italiani da un lato e Impero austriaco e altre nazioni conservatrici dall'altro.
  • Fronte moderato

    I gruppi repubblicani (radicali e non) persero consenso in Francia. Emerse una frattura tra liberali moderati e democratici e, con le elezioni a suffragio universale maschile del 23 aprile, prevalsero i moderati. Il nuovo governo allontanò i ministri socialisti, chiuse gli opifici nazionali ed abolì la legge che limitava gli orari lavorativi a 10 ore, suscitando il malcontento degli operai e dei disoccupati.
  • Guerra regia

    Gli altri Stati della penisola smisero di appoggiare la causa indipendentista. Nonostante il Regno di Sardegna possedesse l'esercito più grande in Italia, le truppe erano inferiori a quelle austriache e perciò, nonostante i primi successi e le prime annessioni, la prima guerra d'indipendenza vede come esito la vittoria dell'Impero e la restaurazione asburgica nel Lombardo-Veneto.
  • Period: to

    Rivoluzione di giugno

    Il proletariato insorse contro la borghesia e, in questo scontro violento e durissimo, ne uscì sconfitto. Fu evidente la vittoria totale del fronte moderato e filomonarchico.
  • La Repubblica democratica e la sua nuova Costituzione

    L'Assemblea Costituente approvò una nuova Costituzione di stampo democratico ispirata a quella statunitense. Infatti, essa prevedeva un'Assemblea legislativa e l'elezione diretta a suffragio universale maschile di un Presidente della Repubblica (ogni 4 anni)
  • Pensiero democratico

    L'ideologia democratica nacque dal liberalismo, per poi evolversi. I caratteri fondanti del pensiero democratico sostengono il suffragio universale, il primato della Costituzione e la separazione dei poteri. Inoltre, importante è anche la scissione tra Chiesa e Stato, che comporta una laicizzazione di quest'ultimo.
  • Luigi Bonaparte Presidente

    Luigi Bonaparte Presidente
    Le destre candidarono come presidente della Repubblica Luigi Napoleone Bonaoarte. Anche se solo un nome, simboleggia una sorta di ritorno al sistema napoleonico. La Seconda Repubblica perse presto il suo carattere progressista e adottò un'impostazione estremamente conservatrice, in cui il Presidente esercitava troppi poteri. Il governo repubblicano si trasformò così in una sorta di dittatura personale.
  • Repubblica Romana

    Il popolo italiano comprese che il Papa non poteva rappresentare gli ideali rivoluzionari e che, come capo della Chiesa universale e allo stesso tempo capo di uno Stato italiano, non poteva mettersi in guerra contro un l'Impero austriaco, un regno cattolico. Pio IX fu costretto a rifugiarsi presso il Regno delle Due Sicilie. Un triumvirato composto da Mazzini, Saffi e Armellini diresse la Repubblica Romana e, pur nella sua breve durata, venne emanata una Costituzione.
  • Roma cede

    Nonostante la Costituzione offrisse ampie garanzie al papato, Pio IX si appellò alle potenze straniere per poter riaffermare il suo potere temporale a Roma. Risposero in suo soccorso la Francia repubblicana di Luigi Bonaparte e la Spagna che, dopo una strenua lotta di circa due mesi (nella quale si distinse Garibaldi), riuscirono a far cedere Roma.
  • Colpo di Stato, un appello al popolo

    Il presidente della Repubblica emanò 6 editti, alcuni dei quali scioglievano l'Assemblea nazionale e promettevano una nuova Costituzione (largamente ispirata alla costituzione napoleonica dell'anno VIII) con la quale si intendeva restaurare il regime di inizio secolo che vide in Napoleone Bonaparte la figura di Primo Console. Subito dopo, per mezzo di un plebiscito, prolungò il mandato presidenziale a una durata decennale.
  • Ricerca del consenso

    La realizzazione del dispositismo imperiale della prima fase fu possibile grazie anche al consenso popolare che Napoleone ottenne tramite l'arricchimento della Francia stessa, agevolato dal fiorente sviluppo della cultura positivista. Il sostegno dell'industria(appoggiato dalla borghesia capitalistica), l'attuazione di una politica liberista, lo sviluppo della rete ferroviaria e la ristrutturazione di Parigi sono solo alcuni degli obiettivi perseguiti da Napoleone per far prosperare la Francia.
  • Autoritarismo

    Napoleone III sosteneva che sul piano interno l'Impero dovesse guidare il popolo verso la giustizia. La prima fase del Secondo Impero fu fortemente autoritaria, contrassegnata dalla repressione dell'opposizione e da un rigido controllo della libertà di associazione e di stampa. Concentrò nelle mani dei membri del Senato e del Consiglio di Stato, da lui nominati. Fece inoltre un uso spropositato dei plebisciti, consacrando le sue decisioni tramite uno strumento "democratico".
  • Presidente del Consiglio dei ministri: Cavour

    Presidente del Consiglio dei ministri: Cavour
    A partire dal 1852, fino a molti altri anni dopo, Camillo Benso, conte di Cavour, un liberale moderato, assunse il ruolo di presidente del consiglio sotto il monarca Vittorio Emanuele II. Egli fin da piccolo viaggiò, entrando in contatto coi Paesi maggiormente sviluppati (Inghilterra, Francia, Svizzera,Belgio) e si convinse fin da subito che sviluppo economico e interesse politico andassero di pari passo.
  • Secondo Impero

    Le formalità cessarono del tutto e la Repubblica lasciò il posto ad un Impero che non aveva precedenti: fu l'esordio del bonapartismo, caratterizzato principalmente da autoritarismo e ricerca di consensi.
    Carlo Luigi Napoleone Bonaparte si presentò al popolo assumendo il nome Napoleone III ed il titolo di Imperatore dei Francesi.
  • Period: to

    Guerra di Crimea

    Per l'espansione sul Mar Nero, tra l'Impero Ottomano e quello Russo scoppiò una guerra. A fianco della Turchia scesero anche la Francia e l'Inghilterra, che vedevano nella Russia un grande pericolo. L'Austria si dichiarò neutrale. Mentre il Piemonte, non essendo interessato a quei territori e vedendo la possibilità di elevarsi al rango di potenza europea, intervenne a favore della Turchia.
  • Seconda guerra dell'Oppio

    La battaglia di Canton fu la prima della seconda guerra dell'Oppio (1856-1860) ad essere combattuta via terra. I due schieramenti videro le truppe inglesi e francesi da un lato e la Cina della dinastia Qing dall'altro. In seguito, l'esercito anglo-francese occupò Tientsin e il forte di Taku.
    L'Impero cinese fu sconfitto e segnò l'inizio dell'imperialismo europeo in Cina, che contribuì ad alimentare un sentimento nazionalista e xenofobo, che si esprimerà poi nelle rivolte di Taiping e dei Boxer.
  • Congresso di Parigi

    Con la partecipazione del Piemonte alla guerra di Crimea, Cavour ebbe la possibilità di intervenire al Congresso di Parigi e di esporre il problema dell'indipendenza italiana. Il dominio asburgico rappresentava il male maggiore, perciò nemico del Piemonte era l'Austria, che faceva della Francia di Napoleone III un grande alleato.
    Benché Napoleone III non fosse riuscito a rinegoziare i trattati del 1815 né a ricostituire la Polonia, il Congresso determinò il prestigio della Francia.
  • Trattati ineguali

    Sono una serie di convenzioni che limitavano la sovranità giapponese e che costringevano il Giappone a concedere privilegi commerciali (ad esempio il libero accesso ai porti) alla Francia, agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna e alla Russia.
  • Attentato contro Napoleone III

    Il rivoluzionario repubblicano Felice Orsini compì un attentato contro l'Imperatore francese. L'evento giocò a favore di Cavour che convinse Napoleone III della gravità della situazione italiana, che, infatti, rischiava di incombere in rivolte democratiche e repubblicane.
  • Accordi di Plombières

    Cavour e Napoleone III si incontrarono per firmare un accordo segreto, che innanzitutto sanciva un intervento militare francese per sostenere il Piemonte contro l'Austria, a patto che fosse stata questa a dichiarare guerra. Alla vittoria della guerra, Nizza, insieme alla Savoia, sarebbe passata in mano alla Francia. Per ultimo,l'Italia avrebbe dovuto vedere la formazione di una Confederazione sotto la guida dei Savoia e di sostenitori di Napoleone III,che sognava un'egemonia francese sull'Italia
  • Seconda guerra d'indipendenza

    Provocata e allarmata da Cavour, che aveva inviato truppe lungo il confine del Lombardo-Veneto, l'Austria dichiarò guerra al Piemonte. Come secondo gli accordi, Napoleone III intervenne in suo soccorso. L'esercito francese vinse gli austriaci a Magenta, in Lombardia. Dopodiché gli austriaci furono battuti a Solferino (dai francesi) ed a San Martino (dai piemontesi). Le perdite subite e il rischio che la Prussia intervenisse a favore dell'Austria, portarono all'armistizio di Villafranca.
  • Armistizio di Villafranca

    Segna le disposizioni per la conclusione della guerra. Con esso viene riconosciuta l’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna. Intanto l’Austria continua a dominare il Veneto, il Trentino, l’Istria e Mantova. La pace venne considerata da Cavour, che presentò immediatamente le sue dimissioni al re, un tradimento francese agli impegni presi. Napoleone III, d'altra parte, riuscì ad ottenere Nizza e Savoia.
  • Politica estera di Napoleone III

    Il principale obiettivo che Napoleone III si era posto di raggiungere era quello di restituire alla Francia un primato nel ruolo internazionale. Il sogno napoleonico era, infatti, di ritornare alla situazione antecedente al Congresso di Vienna. Egli si servì delle crisi sempre più frequenti suscitate dai vari nazionalismi nelle monarchie restaurate, facendosi portavoce di quel principio che nel 1815 venne completamente trascurato: il principio di nazionalità.
  • Politica coloniale della Francia

    Nonostante Napoleone III nutrisse ambizioni coloniali, a mio avviso inizialmente non seguì un piano di azione ben definito. Riuscì ad annettere numerosi territori: Nuova Caledonia(1853), la costa del Gabon(1862), Indocina con annessione dell'Annam, e protettorato sulla Cambogia(1863).
    Nel 1857 conquistò e pacificò interamente l'Algeria, pupilla del dominio coloniale francese. Da allora si impegnò al perseguimento del rafforzamento dei possedimenti in Algeria e in Senegal.
  • Riformismo

    Nella seconda fase del Secondo Impero, l'autoritarismo lasciò spazio al riformismo: il Parlamento tornava ad avere un peso nel governo dello Stato, la censura della stampa venne allentata, così come venne concessa nuovamente la possibilità di riunirsi all'opposizione. Il regime, quindi, si modellò in senso liberale e democratico.
  • Sostegno francese

    Napoleone III si era impegnato su più fronti per sostenere i movimenti di indipendenza nazionale. La situazione italiana trovò una prima conclusione con la proclamazione del Regno d'Italia del 1861. Tuttavia, la questione dello Stato di Roma rimaneva aperta, rispetto alla quale gli ambienti cattolici francesi, capeggiati dall'imperstrice Eugenia, erano impegnati a supporto del potere temporale papale. Irrisolte erano anche le situazioni polacche e balcaniche.
  • Period: to

    Questione messicana

    Nei rapporti tra il Messico e l'Europa, il Secondo Impero francese giocava un ruolo fondamentale. Le rivolte popolari costituivano un grande ostacolo, perciò Napoleone III ritenne opportuno ristabilire la monarchia ed invadere il Messico. Nel 1863 fu instaurato il Secondo Impero messicano con a capo l'imperatore Massimiliano d'Asburgo. Tuttavia, il governo non fu mai autoritario né autonomo, perciò la nazione cadde in preda a rivolte che portarono all'affermazione definitiva della Repubblica.
  • Period: to

    Guerra di secessione

    Fu la prima guerra totale e si venne a scatenare in seguito alla questione della schiavitù. Il campo di battaglia vide quindi scontrarsi i confederati da un lato e gli unionisti dall'altro. Gli Stati del Sud, svantaggiati numericamente rispetto agli Stati del Nord, speravano in un intervento da parte della Francia e della Gran Bretagna che, però, rimasero neutrali.
    Durò circa 4 anni e si concluse con la sconfitta degli schiavisti.
  • Giornata dell'Aspromonte

    Il problema del completamento dell'unità d'Italia si poneva ancora. Lo Stato di Roma era al di fuori dei confini del Regno d'Italia e non si riusciva a trovare un accordo per una sua conquista armata: la Destra storica era contraria e non voleva inimicarsi Napoleone III, che difendeva militarmente Roma e il papa. I garibaldini e i mazziniani, invece, intervennero con un'azione militare, ma il loro tentativo di raggiungere Roma e scacciare il pontefice Pio IX fu impedito dall'esercito Regio.
  • Opposizione in Francia

    L'allentamento della rigidità del Secondo Impero permise all'opposizione di coalizzarsi. La crisi commerciale aggravata dalla Guerra di secessione americana e l'insistenza nel voler concludere altri accordi con la Gran Bretagna per penetrare nel mercato cinese sono i due fattori principali che spinsero cattolici, liberali e repubblicani a coalizzarsi in una Unione liberale.
  • Adolphe Thiers

    Adolphe Thiers
    Nelle elezioni del 1863 venne quindi rieletto deputato Adolphe Thiers, il quale criticò energicamente la politica estera di Napoleone III, invocando una politica di fermezza contro la Prussia e l'unificazione tedesca. Successivamente, nel 1870, si oppose al conflitto militare contro la Prussia di Bismarck, ritenendo la Francia impreparata militarmente.
  • Convenzione di Settembre

    La sconfitta dell'Aspromonte contribuì a convincere il governo italiano della necessità di un accordo con l'Impero francese. La convenzione di settembre prevedeva che le truppe francesi, che presidiavano Roma per proteggere il papa, si ritirassero in cambio dell’impegno dell’Italia a non invadere lo Stato pontificio. Come prova delle proprie intenzioni, il Regno d'Italia trasferì la capitale da Torino a Firenze.
  • Prussia: potenza fiorente

    La crescita della Prussia nelle mani di Otto von Bismarck allarmava Napoleone III. Inoltre, fin dalla guerra austro-prussiana(1866) e dalla crisi di Lussemburgo(1867), l’azione politico-diplomatica di Bismarck si era concentrata sul compimento dell'unità tedesca sotto l'egemonia della Prussia. Per completare il suo progetto, era necessaria una vittoria militare sulla Francia. Confluiva poi la situazione critica dell'Alsazia e della Lorena, territori francesi con una forte presenza tedesca.
  • Pace di Vienna

    L'accordo segna la fine della terza guerra d'indipendenza e avvenne tramite la mediazione della Francia. In base all'accordo di pace, il Regno d'Italia avrebbe ottenuto il Veneto, il Friuli e la provincia di Mantova (ultimi territori rimasti del regno lombardo-veneto).
  • Scontro di Mentana

    A partire da questi anni ripresero vigore le aspirazioni mazziniane e garibaldine di annettere Roma al Regno d'Italia. Le insurrezioni fallirono, ma ciò non impedì a Garibaldi di penetrare nello Stato Pontificio. Quello stesso anno, quando le truppe francesi intervennero prontamente, avvenne uno scontro tra garibaldini e francesi a Mentana. L'esito di questo scontro fu disastroso e Garibaldi fu sconfitto.
  • Canale di Suez

    In seguito ai finanziamenti francesi venne realizzato il progetto del Canale di Suez, già voluto da Cleopatra, che permetteva di raggiungere l'Asia senza la necessità di circumnavigare l'Africa; quindi, una sorta di "scorciatoia marittima". Fin dall'inizio, il Canale rese possibile agevolare e cambiare in maniera eccezionale le dinamiche commerciali, i trasporti e le strategie militari.
  • Successione al trono di Spagna

    Bismarck nutriva un profondo interesse per l'Alsazia e la Lorena. Come se non bastasse, la goccia che fece traboccare il vaso fu la questione dinastica in Spagna.
    Con la fine del Regno di Isabella II, il trono era stato offerto dal governo spagnolo al principe Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen, cugino di Guglielmo I di Prussia. La Francia temeva infatti che la parentela potesse tradursi in un'alleanza fra Spagna e Prussia, quindi in un accerchiamento.
  • Guerra franco-prussiana

    La Francia richiese alla Prussia di ritirare la candidatura al trono. Bismarck, deciso allo scontro, colse l'occasione diffondendo un comunicato, il dispaccio di Ems che allarmò profondamente l'opinione pubblica francese. La provocazione portò Napoleone III a dichiarare guerra alla Prussia. La Francia non ricevette alcun sostegno dalle altre potenze; le armate comandate da Mac Mahon riportarono soltanto perdite fino alla sconfitta totale avvenuta a Sedan il 2 settembre 1870.
  • Terza Repubblica

    Giunta la notizia della sconfitta di Napoleone III nella guerra franco-prussiana, a Parigi venne proclamata la repubblica. Il governo repubblicano tentò di proseguire la guerra contro la Prussia, ma alla fine dovette cedere ed il governo chiese l'armistizio. Furono condotte a Versailles delle prime trattative di pace: la Francia, ridimensionata in un nuovo scenario europeo, doveva cedere Alsazia e Lorenza e mantenere a proprie spese un esercito d'occupazione tedesco fino ad un pagamento.
  • Presa di Roma

    Con la sconfitta di Napoleone III, il Regno d'Italia si fece più ardito ed entrò a Roma, annettendola allo Stato e facendola diventare capitale del Regno. La presa di Roma segnò una frattura tra il mondo italiano laico e cattolico.
  • Radicalismo

    Il radicalismo tende a designare una tendenza ‘democratica’ del liberalismo europeo.
    Nella Francia di Luigi Filippo d'Orleans, i fautori della Repubblica, costretti a rinunciare all’aperta qualifica di repubblicani, assunsero quella di radicali. Lo stesso termine designò poi un gruppo autonomo del Partito repubblicano, impegnatosi per l’applicazione più ampia del suffragio, l’istruzione laica gratuita e obbligatoria, la separazione tra Stato e Chiesa.
  • Francia della Terza Repubblica

    Esito delle elezioni fu la vittoria delle forze moderate e conservatrici, che affidarono il governo ad Adolphe Thiers, liberale e moderato. Le sue trattative suscitarono l'opposizione del fronte rivoluzionario che con le elezioni di aprile diedero vita alla Comune di Parigi, primo esempio di governo socialista. Thiers, però, operò per ristabilire l'ordine politico interno, stroncando, con l'accordo di Bismarck, la Comune parigina.
  • Pace di Francoforte

    Il trattato di Francoforte ratificò i preliminari di Versailles. Il risultato della vittoria prussiana fu l'incoronazione dell'imperatore del Secondo Reich nella reggia di Versailles, simbolo della grandezza francese. Il Secondo Impero tedesco era stato creato e l'unificazione della Germania raggiunta.
  • Revanscismo

    Con questo termine si suole indicare il desiderio di rivincita che si sviluppò in Francia nei confronti della Germania dopo la guerra franco-prussiana. In seguito, il "desiderio di riscatto" fu agitato soprattutto dalla destra nazionalistica, che lo coniò per istanze politiche autoritarie e militaristiche e lo utilizzò a favore di un’ideologia razzistica e antisemitica.
  • La Comune

    La Comune
    La Comune di Parigi rappresenta un tentativo di stato buonista. Assunse la bandiera rossa come suo simbolo e introdusse importanti innovazioni: garantì l'istruzione elementare gratuita e laica, rese elettivi e revocabili magistrati e funzionari, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio con salari prossimi a quelli operai e favorì le associazioni dei lavoratori. Per i borghesi, gli aristocratici e i proprietari terrieri la comune rappresentava una minaccia da eliminare.
  • Pensiero socialista

    Il primo socialismo era composto da utopisti convinti in una cooperazione produttiva per il beneficio di tutti, in cui lo stato veniva sostituito da un sistema di autogoverno.
    La nascita delle idee socialiste nel Regno Unito e in Francia, e più tardi in Germania e in Italia, fu una conseguenza della rivoluzione industriale e dell'emergenza di una nuova classe operaia: il proletariato. Gli ideali socialisti si ponevano l'obiettivo di produrre ricchezze senza attuare sfruttamenti.
  • Period: to

    Settimana di Sangue

    Thiers si rivolse all'aiuto della Germania per poter sconfiggere i comunardi; in questo modo, l'esercito guidato da Mac Mahon cinse d'assedio Parigi (caso isolato rispetto al resto della Francia) e l'attaccò. Con questo episodio oscuro terminò l'esperienza della Comune, che, nonostante durò soltanto 2 mesi, rappresenta un mito rivoluzionario perché realizza per la prima volta una forma di democrazia diretta.
  • Governo di Thiers, un repubblicano dichiarato

    Nominato presidente della Repubblica, Thiers dette l'avvio alla rinascita della Francia, e riuscì, con un'abile politica finanziaria, a pagare l'indennità di guerra alla Germania prima del tempo stabilito, liberando anticipatamente il paese dall'occupazione tedesca. Nel 1872 introdusse l'obbligo di servizio militare, a dimostrazione della volontà di riscatto del paese. Tuttavia, di fronte all'opposizione del potente schieramento monarchico, fu costretto alle dimissioni nel maggio 1873.
  • Mac Mahon Presidente

    Mac Mahon Presidente
    Mac Mahon, legittimista, divenne il nuovo Presidente della Repubblica. La sua politica si concentrò prevalentemente sull'ordine morale, sulle classi dirigenti e sulla Chiesa cattolica. Nel frattempo, democratici e conservatori cercarono di trovare un accordo, portando nel 1875 all'emanazione di una Costituzione che mediava tra la parte progressista e quella conservatrice. In questo modo la Francia riuscì a cimentare del tutto il suo assetto repubblicano.
  • Conservatorismo

    È un'ideologia politico-culturale che sostiene l'avversione nei confronti di cambiamenti troppo radicali. I tratti principali di questa corrente sono l'appoggio della libertà individuale e del mercato, la rigidità in ordine e legalità e un profondo rispetto per la tradizione, la famiglia e la religione.
  • Stabilità politica

    L'orientamento conservatore non durò a lungo: nel 1879 i repubblicani ottennero maggiore consenso e Mac Mahon si dimise dal suo incarico. Nonostante per ben due volte monarchici e reazionari tentarono il rovesciamento della Repubblica, il governo conservò sempre un indirizzo repubblicano che guardava al parlamentarismo, fattore che permise il raggiungimento e il mantenimento di una stabilità politica. Tanto è vero che la Terza Repubblica durò fino alla nascita dello Stato francese.
  • Riforme

    Durante il governo repubblicano, avvenne una progressiva democratizzazione e laicizzazione dello Stato. Furono attuate una serie di riforme, tra cui, a mio avviso, la più importante è quella del sistema scolastico.
    Altre riforme consistono in:
    - Garanzia della libertà di stampa e di associazione;
    - Giornata lavorativa di 10 ore;
    - Diritto all'organizzazione sindacale;
    - Introduzione del divorzio e del matrimonio civile.
  • Guerra doganale tra Francia e Italia

    La politica estera di prestigio condotta da Crispi consolidò l'alleanza con la Germania e accentuò l'ostilità nei confronti dei francesi. Del resto, l'atteggiamento ostile era biunivoco. Irritata dagli accordi tra Italia e Germania, la Francia introdusse una tariffa doganale discriminatoria nei confronti dei prodotti italiani, dando inizio alla guerra.
    Il mercato francese era il migliore acquirente dell'Italia. Perciò, a risentirne maggiormente fu l'economia agricola del Sud (già precaria)