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Sciopero delle operaie
Nella giornata internazionale delle donne, migliaia di lavoratrici manifestarono a Pietrogrado per chiedere più razioni di cibo, la fine della guerra e il diritto di voto. La protesta avanzò e le truppe che dovevano riportare l’ordine si unirono alle ribellioni, nonostante gli ordini dello zar Nicola II di soffocare le rivolte. Il popolo chiedeva la fine della guerra e del regime zarista, e una costituzione democratica. Questo periodo viene ricordato come la rivoluzione di febbraio. -
Nascita dei Soviet
Operai e soldati si unirono nei Soviet, un consiglio dei lavoratori. I dirigenti dei Soviet volevano che i leader della Duma (parlamento) formassero un governo. La Duma diede vita ad un governo repubblicano provvisorio con l’intento di fare una costituzione. Il potere era diviso tra governo (favorevoli alla guerra) e Soviet (che sostenevano i diritti dei lavoratori). I Soviet erano divisi in due movimenti: i mensceviti (moderati) e i bolsceviti (rivoluzionari). Il Capo dei bolsceviti era Lenin -
Fine del regime zarista
Su pressione del governo, lo zar Nicola lasciò il trono, nel vagone dello zar e in presenza di due deputati della Duma, venne firmato il manifesto dell'abdicazione. Le intenzioni iniziali di Nicola II furono di trasmettere il trono al figlio, tuttavia prima di firmare, chiese di cambiare il successore al trono nella persona di suo fratello Michail. Lo zar e la sua famiglia vennero allontanati e messi agli arresti domiciliari in Siberia. Finisce l’era dei Romanov dopo tre secoli di potere. -
Rientro in patria di Lenin
Lenin seguiva il susseguirsi degli eventi di Pietrogrado. Rientrò in Russia dall'esilio, con l'aiuto dei tedeschi, che speravano che la sua opposizione alla guerra avrebbe favorito un ritiro della Russia dal conflitto. Lenin propose ai bolscevichi il suo programma in dieci punti, chiamato Tesi di aprile. I suoi obiettivi erano la fine della guerra, potere ai Soviet, industrie e terra date alle Stato. Desiderava la caduta del governo provvisorio e il passaggio dei pieni poteri ai Soviet. -
Inizio della rivoluzione d'ottobre
Il mese di ottobre si aprì con l’appello di Lenin agli operai, ai contadini ed ai soldati, in cui invitava le classi lavoratrici a rovesciare il Governo provvisorio di Kerenskij per dare il potere ai Soviet. L’appello venne subito accolto e in tanti dichiararono di voler combattere per la rivoluzione. Le Guardie Rosse, una forza militare bolscevica, occupò i ponti sul fiume Neva, le stazioni del treno e la Banca di Stato e iniziò l’assedio al Palazzo d’Inverno, sede del governo provvisorio -
Assalto al palazzo del governo
Alle 2 del mattino il Palazzo d’Inverno cadde sotto l’assalto dei distaccamenti della Guardia Rossa, i soldati di guardia opposero poca resistenza e i membri del Governo provvisorio furono arrestati. -
Consiglio dei commissari del popolo
Dopo la caduta del governo provvisorio, si formò un nuovo governo: il Consiglio dei Commissari del popolo, presieduto da Lenin. Questo governo realizzò nuove riforme e leggi per lo stato sovietico. Iniziarono le trattative di pace con la Germania, (armistizio nel dicembre 1917), venne abolita la grande proprietà terriera e le terre furono consegnate ai contadini, anche il controllo delle fabbriche passò agli operai. Fu sostituito il vecchio sistema giudiziario con i tribunali del popolo. -
Elezioni a suffragio universale
In questa data si tennero le elezioni a suffragio universale per l'elezione dei membri dell'Assemblea costituente, avente lo scopo di redigere la nuova costituzione della Russia. La costituente si rifiutò di riconoscere valido il governo bolscevico e Lenin sciolse con la forza l’assemblea per avere un partito unico, quello bolscevico, denominato nel febbraio 1918 partito comunista. -
L'accordo di pace di Brest-Litovsk
Questo accordo segnò l’uscita della Russia rivoluzionaria dalla prima guerra mondiale. A fronte dell’avanzata tedesca, i capi bolscevichi si accordarono per firmare una pace separata che imponeva alla Russia condizioni durissime, perdeva i Paesi baltici, la Finlandia, la Polonia e parte della Bielorussia, cedeva alla Turchia alcuni territori caucasici e riconosceva l’indipendenza dell’Ucraina. Il governo bolscevico rinunciò alla quasi totalità della produzione di carbone e impianti industriali. -
Nuova costituzione
Questa costituzione attribuiva l’intero potere ai Soviet e quindi al Partito comunista. Riconobbe informalmente la classe operaia come sovrano della Russia, secondo i principi della dittatura del proletariato. La costituzione stabilì anche che i lavoratori dovessero essere in alleanza politica con i contadini e diede garanzie di eguali diritti tra lavoratori e contadini. Fu limitata la libertà di stampa e reintrodotta la pena di morte e creata una polizia politica per controllare gli oppositori -
Uccisione dello zar e inizio guerra civile
Molti erano i movimenti contro i bolscevichi, tra cui i sostenitori del regime zarista (Guardie bianche) che scatenarono una guerra civile in Ucraina, nel Don, in Crimea e in Siberia. Il governo comunista oppose l’Armata Rossa, un esercito ben organizzato. Per rifornire questo esercito vennero imposti duri provvedimenti, detti “comunismo di guerra”. In molte zone fame e repressioni causarono molti morti. Per paura di un ritorno dello Zar, la famiglia imperiale viene uccisa dai bolscevichi. -
La Terza Internazionale
La Terza Internazionale fu l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti che nacque per iniziativa dei bolscevichi russi. Il Congresso si tenne a Mosca con lo scopo di sostenere il governo sovietico, favorire la formazione di partiti comunisti in tutto il mondo e diffondere la rivoluzione a livello internazionale. -
Decreto del NEP
Lenin capì la necessità di introdurre nuove misure economiche per il Paese che presero il nome di NEP (Nuova politica economica). La NEP, rappresentava un mezzo per ricostruire l'economia dopo le carestie del comunismo di guerra. Finirono i sequestri dei prodotti alimentari, che vennero sostituiti da una tassa fissa. Ripartì la produzione agricola e fu possibile far giungere ai mercati quantità maggiori di prodotti. La Nep favorì i Kulaki (contadini benestanti) e le industrie. -
Fine della guerra civile
Durante tutto il conflitto fu determinante per la vittoria dell'Armata Rossa l'appoggio degli operai nelle città e dei contadini nelle campagne. L’Armata Rossa, ottenne la vittoria finale nel conflitto, liquidando le forze controrivoluzionarie e instaurando il loro potere su tutto il territorio della nascente Unione Sovietica. Furono conquistate anche la Bielorussia e l’Ucraina. Si indica la fine della guerra civile russa nella data del 25 ottobre 1922 con la presa di Vladivostok. -
Nasce l'Unione Sovietica
La preoccupazione di Lenin fu quella di dare al paese una organizzazione definitiva. Nel corso del primo congresso dell'Unione dei Soviet, si decise la creazione di una federazione di repubbliche che prese il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). La Russia si univa ad altre repubbliche tra cui l’Ucraina, Bielorussia, Transcaucasica, Turkmenistan e Uzbekistan. La capitale della federazione fu stabilita a Mosca. L’URSS diventò un Paese dalle dimensioni enormi e multietnico -
Morte di Lenin
Lenin morì a 53 anni. La salma fu trasferita a Mosca, dove venne esposta in pubblico all'interno della monumentale Sala delle colonne, affinché la gente potesse rendere l'ultimo omaggio al capo della rivoluzione. Il 26 gennaio fu celebrata una cerimonia nel teatro di Mosca e in tutta la Russia le attività cessarono. La città natale di Lenin, Simbirsk, fu chiamata in sua memoria Ul'janovsk, e Pietrogrado prese il nome di Leningrado. All’interno del partito si pose il problema della successione. -
Approvazione della Nuova Costituzione
Il nuovo Stato era basato su un Consiglio supremo dell'Unione, detentore del potere legislativo, e su un Consiglio che aveva il potere esecutivo. Il potere giudiziario venne affidato a una Corte suprema dei Soviet e ai tribunali da essa dipendenti. La Costituzione prevedeva unicamente il Partito comunista che si pose come obiettivo la trasformazione della società: obbligo scolastico fino ai 15 anni, educazione agli ideali del comunismo e all'ateismo