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Biennio rosso (fino al 1920).
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Prime elezioni del dopoguerra.
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Mussolini fonda il movimento fascista.
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I cattolici fondano il Partito Popolare.
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Nasce il movimento fascista.
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Alle elezioni nessun partito raggiunge un numero di eletti sufficiente per poter formare da solo una maggioranza.
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Nasce il Partito Comunista d'Italia.
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Gli Italiani sono costretti a tornare nelle urne.
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Il movimento fascista diventa il Partito Nazionale Fascista.
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Si svolgono nuove elezioni.
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Le violenze fasciste si estendono senza che il Governo reagisca.
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Viene istituito il Gran Consiglio del Fascismo.
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Mussolini e le camicie nere marciano su Roma per conquistarla.
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Giovanni Gentile avvia una riforma che interessava l'intero sistema scolastico.
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Vengono indette nuove elezioni.
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Il PNF vara le leggi fascistissime (fino al 1926).
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Anche in Italia la bilancia commerciale registrò un aumento delle importazioi a scapito delle esportazioni.
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Mussolini avvia la battaglia del grano.
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Mussolini, in un discorso, rivendica la "responsabilità politica, morale e storica" dell'assassinio di Matteotti.
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Il Gran Consiglio del Fascismo diventa istituzione di Stato.
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La segretezza del voto viene cancellata.
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Mussolini raggiunge un accordo con la Chiesa Cattolica ponendo fine alla Questione Romana.
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Aumenta la disoccupazione in Italia (fino al 1933).
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In Spagna la Monarchia viene sostituita da una Repubblica.
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Nasce l'IRI.
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Le forze della destra conservatrice organizzano un movimento di stampa fascista
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Viene istituito il sabato fascista.
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Le truppe italiane cominciano ad invadere l'Etiopia.
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Mussolini rilancia l'autarchia.
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Nasce l'Asse Roma-Berlino.
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Le nuove elezioni vengono vinte dal Fronte popolare.
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Si scatena una guerra civile (dura fino al 1939).
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Le organizzazioni giovanili vengono unificate sotto la sigla di GIL.
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L'Italia approva le leggi razziali contro gli Ebrei.
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Viene firmato il Patto d'Acciaio.
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Il generale Francisco Franco entra a Madrid e impone la dittatura.