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Nacque a Firenze in una famiglia modesta, suo padre era infatti cardatore di lana. Probabilmente (ma non si hanno prove certe) iniziò la sua carriera artistica come orafo, percorso comune a molti giovani fiorentini amanti dell’arte.
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Nato a Firenze e passato alla storia come “Donatello” è considerato uno dei più grandi scultori italiani. Disegnatore e orafo, insieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio dà vita al Rinascimento fiorentino, uno dei periodi più floridi per l’arte mondiale.
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Donatello va in viaggio a Roma assieme all' amico Filippo Brunelleschi, con lo scopo di ammirare dal vivo le opere scultoree della tradizione classica.
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Inizia il suo apprendistato presso la bottega di Lorenzo Ghilberti dal quale acquisisce la tecnica del cesello e della fusione del bronzo.
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lavorando alla decorazione delle nicchie della chiesa di Orsanmichele a Firenze, scolpì uno dei sui più noti capolavori: il San Giorgio. Nella stessa chiesa realizzò, alla base del tabernacolo, il rilievo San Giorgio e il drago, famoso perché costituisce il primo esempio di “stiacciato”.
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La rappresentazione dell' uomo nuovo. La scultura si basa sulla perfetta armonia tra naturalezza della posa ed impostazione geometrica, caratteristica presente nel volto ovale, nella curva delle spalle, il busto triangolare, le gambe divaricate in asse con lo scudo.
Scolpita in marmo ed ancora una volta sottolinea l' atteggiamento del personaggio in momento di intensa concentrazione. -
intraprese un sodalizio con Michelozzo, scultore e architetto di dieci anni più giovane. Pare che Michelozzo si occupasse soprattutto di far quadrare i conti tra i due, visto che Donatello era famoso per non avere alcun interesse e capacità nel gestire il denaro.
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Donatello partì per Padova e vi rimase fino al 1453. Nella città veneta realizzò vari lavori tra cui il Monumento equestre che ritrae il condottiero Erasmo da Narni, passato alla storia come il “Gattamelata”. L’opera, ispirata alla statua di Marco Aurelio a Roma, può considerarsi il precursore di tutti i monumenti equestri che gli seguirono.
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primo nudo a figura intera dai tempi dell’antica Roma, su commissione di Cosimo De Medici per l' abbellimento di palazzo De Medici. La statua infatti ha 2 nomi: David per via del personaggio biblico ai cui piedi troviamo la testa de l gigante Golia; Mercurio per i calzari alati che lo fanno assomigliare al messaggero degli dei.
La statua è poi in rame per sottolineare l' eleganza della figura. -
Il soggetto è Maddalena Egiziaca, prostituta che si ritira per 47 anni nel deserto in segno di pentimento ed umiltà che traspare anche dal materiale utilizzato, legno di Pioppo Bianco. Realizzata per il Battistero di San Giovanni a Firenze. La donna è raffigurata completamente nuda ricoperta solo dai lunghissimi capelli, la magrezza la s può notare dal volto scarno del quale sporge il naso ed il mento.
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con la cacciata dei Medici da Firenze, il David fu trasferito a Palazzo Vecchio, come simbolo della conquistata libertà repubblicana. Tra Sei e Settecento passò da Palazzo Pitti agli Uffizi e da qui, nella seconda metà del XIX secolo, trovò sede presso il Museo del Bargello, assieme al David marmoreo dello stesso autore.