-
Nasce a Sorrento l'11 marzo 1544 da una nobile famiglia bergamasca.
-
Si trasferisce, con il padre, ad Urbino alla corte dei della Rovere, dove viene in contatto con l'ambiente cortigiano.
-
Segue il padre a Venezia e a 15 anni, ispirato dall'ambiente della città, scrive un poema epico sulla prima crociata, "Gierusalemme", lasciandolo interrotto.
-
Frequenta l'università dove studia prima diritto e, in seguito, filosofia e letteratura. Frequenta l'Accademia degli Infiammati e quella degli Eterei.
-
A 18 anni, su esempio del padre, scrive un poema epico-cavalleresco, il "Rinaldo". Comincia a comporre rime d'amore per Lucrezia Bendidio e per Laura Peperara.
-
Si trasferisce a Ferrara dove fu assunto al servizio del cardinale Luigi d'Este. Riprende a lavorare al "Gierusalemme" e elabora i "Discorsi dell'arte poetica".
-
Pubblica un primo gruppo di liriche in una raccolta di "Rime degli Accademici Eterei".
-
Passa al servizio diretto del duca Alfonso II senza incombende precise. Si dedica interamente alla poesia.
-
Compone un dramma pastorale, l'"Aminta" e inizia una tragedia intitolata "Galealto re di Norvegia".
-
Si reca a Roma per sottoporre la "Gerusalemme liberata" (revisione del "Gierusalemme") al giudizio di un gruppo di autorevoli letterati.
E' assilato da scrupoli religiosi e letterari, primi segni di un profondo malessere psicologico. -
Si sottopone spontaneamente all'Inquisizione di Ferrara e viene assolto. Aggredisce un servo: il duca lo fa rinchiudere nel convento di San Francesco, dal quale fugge.
-
Soggiorna a Sorrento, a Mantova, a Urbino e poi a Torino presso Emanuele Filiberto di Savoia.
-
Torna a Ferrara mentre si celebravano le nozze del duca Alfonso.
La fredda accoglienza gli provoca una crisi nervosa. -
Il duca Alfonso lo fece rinchiudere come pazzo furioso nell'ospedale di Sant'Anna, dove rimase per 7 anni.
Produce numerose rime e buona parte dei "Dialoghi".
Pubblicazione della "Gerusalemme liberata" senza il suo consenso. -
Viene pubblicata la favola pastorale "Aminta", scritta nel 1573.
-
E' assunto al servizio di Vincenzo Gonzaga a Mantova.
-
Viene stampata a Bergamo l'opera "Re Torrismondo". Consiste nella ripresa (vengono cambiati i nomi dei personaggi) e conclusione dell'opera "Galealto re di Norvegia", iniziata nel 1573.
-
Lasciata Mantova, alterna soggiorni a Roma e a Napoli per cercare l'appoggio degli ambienti ecclesiastici.
Compone molta poesia encomiastica, per celebrare i signori che lo ospitavano, e molta poesia di ispirazione religiosa. -
Pubblica a Mantova la "Prima parte delle Rime", risultato di un riordino generale da lui compiuto durante la prigionia a Sant'Anna, comprende le liriche d'amore.
-
Si dedica al rifacimento della "Gerusalemme liberata" e la ripubblica con il titolo di "Gerusalemme conquistata".
Uscita a Brescia della "Seconda parte delle Rime", contenente la produzione encomiastica. -
Papa Clemente VIII gli propone l'incoronazione poetica a Roma.
-
Muore a Roma nell'aprile del 1595, dopo essersi ritirato nel convento di Sant'Onofrio sul Gianicolo.