Time line

  • 624 BCE

    Talete di Mileto

    Talete di Mileto
    I primi studi dei fenomeni elettrici risalgono al filosofo greco Talete; il quale studiò le proprietà elettriche dell'ambra, la resina fossile che se viene sfregata attrae altri pezzetti di materia: il suo nome greco era elektron (ἤλεκτρον), e da questo termine deriva la parola «elettricità». I greci antichi compresero che l'ambra era in grado di attrarre oggetti leggeri, come i capelli, e che un ripetuto strofinio dell'ambra stessa poteva addirittura dare origine a scintille.
  • Period: 624 BCE to

    Time line

    Il progetto in questione che verte su un esempio di timeline prende in esame i cenni storici dei principali fisici, ovvero in che modo le loro scoperte sono state fondamentali nell’ambito della fisica.
  • 1478

    Girolamo Fracastoro

    Girolamo Fracastoro
    Nel 1567 Girolamo Fracastoro aveva presentato il suo perpendiculo che poteva essere utilizzato per compiere esperimenti sull’elettricità. In sintesi egli prese una massa che appese attraverso un filo ad un supporto disposto a piombo verticalmente. Il dispositivo permette di visualizzare effetti di attrazione anche per oggetti leggeri.
  • 1501

    Girolamo Cardano

    Girolamo Cardano
    Le osservazioni del fenomeno ripresero durante la seconda metà del XVI secolo: il fisico italiano Girolamo Cardano si occupò di elettricità nel De subtilitate, distinguendo, forse per la prima volta, la forza elettrica da quella magnetica.
  • 1554

    William Gilbert

    William Gilbert
    Nel 1600 lo scienziato inglese William Gilbert,nel De magnete, estese il lavoro di Cardano e coniò il termine latino electricus da ηλεκτρον (elektron), in greco antico "ambra", che presto sarebbe stato convertito nell'anglosassone electricity, in italiano elettricità. Gilbert osservò le medesime proprietà dell'ambra anche in altri materiali, quali molte pietre dure, il vetro e lo zolfo, associando tali proprietà ad un ipotetico fluido, chiamato "effluvium".
  • Stephen Gray

    Stephen Gray
    Stephen Gray nel 1729 studiò la conducibilità dei corpi. Egli imparò a trasmetterela la proprietà elettrica di attirare corpi leggeri ad un'ampia varietà di sostanze che fino ad allora nessuno era stato in grado di elettrizzare. Grey non elettrizzò i metalli per strofinio; ma dimostrò che essi acquisirono la proprietà di attarre corpi leggeri quando sono connessi ad un tubo di vetro.
  • Pieter van Musschenbroeck

    Pieter van Musschenbroeck
    Contribuì, nel 1736, al perfezionamento della lanterna magica, introducendo un dispositivo grazie al quale era possibile ottenere il movimento dell'immagine per mezzo della sovrapposizione di due pezzi di vetro. Più precisamente, il movimento si otteneva azionando la cordicella o asticella che era fissata ad uno dei due pezzi di vetro, quello mobile, su cui era disegnata la parte della figura che si intendeva far muovere.
  • Charles François de Cisternay du Fay

    Charles François de Cisternay du Fay
    Charles François de Cisternay du Fay individuò nel 1733 l'energia elettrica vetrosa e resinosa (ossia positiva e negativa). Il principio alla base della scoperta si fonda sull'evidenza che i due corpi della stessa carica elettrica si respingono mentre quelli con poli identici si attraggono.
  • Jean Antoine Nollet

    Jean Antoine Nollet
    Importante fu la sua opera nel campo dell'elettricità: inventò i primi elettroscopi, fece conoscere in Francia la bottiglia di Leida, di cui realizzò una versione "asciutta", e ipotizzò che i fuochi di Sant'Elmo e i fulmini fossero dovuti a cariche elettriche. Si deve a lui l'invenzione di numerosissimi strumenti utilizzati a scopo didattico.
  • Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta

    Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Volta
    Fra gli strumenti ti voltiani spiccano l'elettroforo perpetuo, che costituisce la prima macchina elettrostatica a induzione, l'elettrometro condensatore. Nel 1800 sviluppò la cosiddetta "pila voltaica", un predecessore della batteria elettrica, che produceva una corrente elettrica costante. Il fenomeno alla base del funzionamento della pila voltaica, prende appunto il nome di effetto Volta. Dai suoi lunghi esperimenti Volta ricavò tre leggi per descrivere il fenomeno.
  • Johann Friedrich Carl Gauss

    Johann Friedrich Carl Gauss
    Il teorema di Gauss nella teoria dei campi vettoriali stabilisce che il flusso di un campo elettrico attraverso una superficie chiusa è dato dal rapporto tra la carica elettrica totale interna alla superficie e la costante dielettrica assoluta del mezzo.
  • Michael Faraday

    Michael Faraday
    Tra le sue scoperte abbiamo l'effetto Faraday, cioè l'induzione elettromagnetica. A titolo di onore, è stato dato il suo nome all'unità di misura della capacità, il farad.
    Il suo maggior impegno lo riversó nel campo.
    dell'elettricità. Il primo esperimento che condusse fu la costruzione di una pila di Volta con sette pezzi di mezzo penny, tenuti insieme con sette dischi di fogli in zinco e sei pezzi di carta immersa in una soluzione salina. Con questa pila decompose il solfato di magnesio
  • Hermann von Helmholtz

    Hermann von Helmholtz
    Helmholtz espose il principio di conservazione dell'energia.
    Egli mostrò che il lavoro non può prodursi continuamente dal nulla e che quando l'energia sembra persa vi è invece uno sviluppo di calore.
  • James Clerk Maxwell

    James Clerk Maxwell
    Elaborò la prima teoria moderna dell'elettromagnetismo unificando, mediante le cosiddette equazioni di Maxwell, precedenti osservazioni, esperimenti ed equazioni di questa branca della fisica.Dimostrò che il campo elettrico e magnetico si propagano attraverso lo spazio sotto forma di onde alla velocità della luce nel vuoto(c = 299792458 m/s).Nel suo lavoro propose il campo elettromagnetico.Il suo modello unificato per l'elettromagnetismo è considerato uno dei più grandi risultati della fisica.
  • Joseph John Thomson

    Joseph John Thomson
    Thomson ha scoperto la particella atomica di carica negativa: l'elettrone, mediante un esperimento con i cosiddetti tubi di Crookes. In seguito a questa scoperta si comprese che ogni atomo ha 2 tipi di particelle cariche: elettroni (carica negatica) e protoni (carica poitiva).