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Thomson nel 1897 scoprì l'elettrone grazie ad un fascio di raggi catodici.
successivamente affermò che gli atomi fossero composti uniformemente da materia positiva ed elettroni carichi negativamente. presenta il primo modello sulla struttua degli atomi -
Rutherford espresse un odea diversa rispetto a Thomson, egli infatti affermò che gli atomi sono per la maggiorparte spazio vuoto, e che al più la massa si concentra al centro, che chiama nucleo.
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Bohr nel 1913 chiamò orbite quantizzate gli elettroni che dimostrò ruotare attorno al nucleo in orbite situate in determinate energie e distanze.
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Max Planck riuscì a confermare insieme ad Albert Einstein all inizio del novecento che la luce possiede una doppia natura: ondulatoria e corpuscolare. Scoperta molto rilevante per le scoperte successive riguardanti la luce.
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Albert Einstein insieme a Max Planck riuscì a confermare all inizio del novecento che la luce possiede una doppia natura: ondulatoria e corpuscolare. Scoperta molto rilevante per le scoperte successive riguardanti la luce.
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Nel 1924 de Broglie ipotizzò che il comportamento ambivalente della luce sia una proprietà caratteristica della materia e chiamò onda di materia ogni particella in movimento a cui associò un onda.
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Clinton J.Davisson confermò insieme a Lester H.Germer l'ipotesi di de Broglie, dimostrarono infatti attraverso un esperimento che un fascio di elettroni inviato con una certa velocità contro un bersaglio metallico formava una figura di difrazione uguale a quella prevista associando la lunghezza d'onda ricavata dalla relazione di de Broglie agli elettroni.
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Nel 1926 il fisico Erwin Shrodinger formulò un equazione, il cui scopo era calcolare le onde di probabilità dove l'elettrone potrebbe orbitarecon maggiore probabilità, conosciuta come equazione d'onda.
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Werner Heisenberg affermò che la meccaniva quantistica non permette di sapere allo stesso tempo sia la velocità che la posizione di una particella. Nel 1927 dichiarò a tal proposito che la posizione con cui si può misurare la posizione di una particella è inversamente proprorzionale alla precisione con cui si può misurare contemporaneamente la sua quantità di moto.