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I Latini si stanziarono sin da molti anni, che fondarono dei piccoli villaggi sul colle Palatino. Un millennio dopo queste popolazioni inziarono a lavorare il ferro, a sviluppare l'artigianato e i commerci. Lentamente questi villaggi si ingrandirono e si unirono.
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Ci furono varie leggende che spiegano la fondazione di Roma, come per esempio quelle dell'Eroe enea che fondò Lavinia, oppure il figlio Iulo che si stabilì ad Alba Longa. Il più famoso invece parla dei due figli, Romolo e Remo, di Rea Silvia, una sacerdotessa e del Dio Marte. Essendo una sacerdotessa non poteva avere figli e lo zio Amulio uccise Rea Silvia e fece gettare nel Tevere i due neonati. Una lupa li trovò e li allattò. Quando crebbero uccisero Amulio e fondarono Roma, però Remo muore.
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Romolo, fondatore delle prime istituzioni politiche, militari e giuridiche
Numa Pompilio, organizzò la vita religiosa e il culto di Giano
Tullo Ostilio, un re guerriero che conquistò Alba Longa
Anco Marzio, che estese i domini fino al mare, fondando Ostia -
Tarquinio Prisco, fece costruire opere pubbliche, come la Cloaca Massima
Servio Tullio, edificò le mura serviane e istituì i comizi centuriati
Tarquinio il Superbo, un tiranno che venne esiliato -
Il figlio di Tarquinio il Superbo, coinvolto in uno stupro, venne fatto esiliare insieme al padre. Il comando di Roma fu assegnato a Bruto e Collatino. Quindi ci fu un passaggio da una magistratura unica del rex a una magistratura doppia con due consoli.
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Dopo l'esilio del re, i patrizi fecero un colpo di Stato, emanando una Costituzione repubblicana, che assegnava il pieni poteri a due consoli per un anno. Avevano dodici guardie personali, i littori. Uno dei due consoli era il rex sacrorum.
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I Tarquini dopo essere stati cacciati da Roma chiesero aiuto a Porsenna, che assediò Roma fino. Roma fu salvata da alcuni eroi come Orazio Coclite, Clelia e Muzio Scevola
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Roma combattè anche contro l'esercito dei Latini, dove il culmine fu la battaglia del lago Regillo. Il mito dice che i Romani vinsero grazie all'intervento dei Dioscuri, che seminarono il panico fra i Latini. In realtà la guerra si concluse senza vincitori e ci fu un patto di alleanza.
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Visto che c'era un grande distacco fra patrizi e plebei, soprattutto nella vita politica, fecero una secessione sul colle Aventino, così rifiutandosi di aiutarli. Così ottennero la creazione dei tribuni della plebe, che possedevano il diritto di veto.
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I Latini vennero minacciati dai Volsci e gli Equi, e secondo il patto, Roma intervenì ad aiutarli, facendo così scoppiare una guerra.
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Vennero eletti 10 uomini per preparare una nuova forma di sistema politico. Si recarono nel Foro romano e prepararono 12 tavole di bronzo dove c'erano scritte varie leggi.
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Già dal 477 a.C ci furono contrasti fra Roma e la città conquistata Veio. Poi, nel 406 a.C, guidati dal nuovo dittatore Marco Furio Camillo, assediarono Veio. Dopo 10 anni, Veio fu distrutta.
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Alcune tribù di Celti, arrivarono in Italia dalle Alpi. In numero sempre crescente, scacciarono gli Etruschi, conquistando l'attuale Milano e Felsina. Fondarono quindi le attuali Bologna, Brescia, Verona e Torino, quindi tutta la Pianura Padana fu conquistata dai Celti.
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In una guerra scoppiata contro i Galli Senoni, guidati dal capo Brenno, dove sconfisse un gruppo romano sul fiume Allia. Giunse fino a Roma e l'assediò. Ma, salvati dalle oche, Brenno disse che avrebbe tolto l'assedio in cambio di un riscatto in oro e i romani accettarono.
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Queste leggi dissero che ogni anno un console plebeo doveva venir eletto e distribuire le terre conquistate dall'esercito ai plebei
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Già reduci di numerosi scontri, dopo 11 anni di pace Romani e Sanniti si scontrano di nuovo in una vera e propria guerra. Alla fine i Romani chiesero una tregua.
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Questa legge abolì definitivamente la schiavitù per debito.
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I Romani invasero il Sannio e l'alta Lucania. Nel 321 a.C i Romani furono sconfitti a Caudio da un'imboscata, dove furono risparmiati ma dovettero passar nudi sotto un giogo di 3 lance, cioè le Forche Gaudine. Dopo 6 anni di tregua gli scontri ricominciarono, e i Romani conquistarono Terracina. Alla fine i Sanniti furono sconfitti e dovettero cedere la Campania.
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Questa legge concesse ai plebei il diritto di accesso alla carica di pontefice massimo
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Dopo la sconfitta, i Sanniti cercarono ancora di indebolire Roma, alleandosi con gli Etruschi, i Celti e gli Umbri. Nel 295 a.C a Sentino i Romani vinsero contro i Sanniti e i Galli e gli Etruschi si spaventarono e conclusero con Roma paci separate. Alla fine i Sanniti si arresero.
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Questa legge riconobbe il potere legislativo ai comizi popolari.