-
Data varroniana: la data mitica della fondazione di Roma viene ricostruita da Marco Terenzio Varrone fissando al 509 a.C. ("245 ab Urbe condita") l'elezione dei primi consoli ed accettando l'intervallo di 245 anni indicato da Dionigi di Alicarnasso per gli anni di monarchia (35 anni per ogni re)
-
La crescita di Roma avviene sotto un governo monarchico: dalla leggenda dei sette re se ne intuisce lo sviluppo grazie alla posizione strategica (controllo del Tevere dall'Isola tiberina alla foce, dove viene fondata Ostia) e all'influenza etrusca: nel VI secolo a.C. gli etruschi, intuita l'importanza della nuova città, si insinuano nell'aristocrazia locale e portano a Roma la propria esperienza, rendendola da villaggio una potente città (mura, edifici in pietra, templi...)
-
Anno leggendario della cacciata dell'ultimo re Tarquinio il Superbo e dell'elezione dei primi consoli, Lucio Giunio Bruto e Lucio Tarquinio Collatino. La realtà storica adombrata dall'episodio è che Roma, cresciuta in ricchezza, riesce a sottrarsi all'influenza etrusca e decide di darsi un ordinamento interno tale da evitare la possibilità di un nuovo controllo (organizzazione repubblicana con magistrature collegiali, elettive e temporanee)
-
Vittoria di Roma sulla Lega latina
-
Roma consolida la propria posizione nel Lazio, dominando ed infine sciogliendo la Lega latina, neutralizzando le incursioni dei popoli seminomadi vicini e rinsaldando il proprio controllo sul Tevere e la via del sale dopo il conflitto con l'etrusca Veio.
-
La plebe si ritira sull'Aventino, il Monte Sacro, minacciando di lasciare la città e rendendo così manifesta la propria importanza. Si creano i tribuni della plebe e i comizi della plebe.
-
Roma consolida la propria struttura sociale risolvendo progressivamente le tensioni tra patrizi e plebei, nate per questioni economiche (plebei arricchiti rimasti senza diritti politici, non potendosi candidare alle magistrature, e plebei impoveriti finiti in schiavitù per debiti). Al termine del processo, i plebei godono dei medesimi diritti dei patrizi, sebbene la repubblica romana mantenga la propria struttura aristocratica: si passa da un'aristocrazia di sangue ad un'aristocrazia di censo.
-
Trattato fra Roma ed i Latini, che ricostruisce la Lega latina sotto la guida di Roma
-
Con la capitolazione di Taranto, Roma ha via libera per la conquista dell'intera Magna Grecia
-
Il collegio dei decemviri mette per scritto la legislazione romana (451-450 a.C.)
-
Abolizione del divieto di matrimoni misti tra patrizi e plebei
-
Roma e la Lega latina sconfiggono Equi e Volsci, popoli latini seminomadi che compiono incursioni lungo la costa tirrenica e nella valle tiberina.
-
Prima concessione alla plebe sulla possibilità di candidarsi ad una magistratura pubblica e dare perciò inizio in un futuro al cursus honorum. La questura gestiva i fondi pubblici.
-
Il dittatore Marco Furio Camillo espugna Veio dopo una guerra iniziata nel 470 a.C. per il controllo della via del sale
-
I Galli Senoni guidati da Brenno, penetrati nella Pianura Padana all'inizio del secolo, saccheggiano Roma e si ritirano dietro pagamento di un ricco riscatto; la leggenda racconta della resistenza dei Romani sul Campidoglio, dell'intervento di Marco Furio Camillo e dell'umiliazione del pagamento del riscatto. L'evento diventa mitico: nessun nemico entrerà mai più a Roma fino al 410 d.C.
-
Accesso dei plebei al consolato, regolamentazione del possesso dell'agro pubblico, riduzione dei debiti
-
Consolidata la situazione interna e la propria posizione al centro della penisola, Roma entra in contrasto con le altre potenze presenti in Italia (Sanniti, Magna Grecia, Etruschi), dando prova ogni volta del proprio valore militare e della propria strategia politica. Al termine del processo controlla l'intera penisola, dal Po allo stretto di Messina.
-
Roma entra in conflitto con i Sanniti per il controllo della Campania. Lo scontro (343-341 a.C.) si configura come un primo confronto tra le due potenze militari, senza vincitori né vinti. Importante la dinamica, che Roma ripeterà frequentemente: la guerra si configura non come una guerra di offesa, bensì di difesa di una città alleata (in questo caso Capua, che chiede aiuto a Roma sentendosi minacciata dai Sanniti).
-
Roma scioglie la Lega latina e ne assorbe i territori nel Lazio
-
Presso Caudium, durissima sconfitta ed umiliazione dell'esercito romano, costretto a piegarsi sotto un giogo fatto dalle lance dei Sanniti vincitori. Anche questo evento, come il saccheggio del 390 a.C., segna uno spartiacque mitico nella storia romana
-
Il conflitto si riaccende per il controllo di Napoli
-
Dopo l'umiliazione delle forche caudine, Roma prende ispirazione dallo stile di combattimento dei Sanniti: riorganizza l'esercito in manipoli e lo equipaggia con lo scudo lungo e il pilum, rendendolo adatto al combattimento in aree montane; costruisce la via Appia fino a Capua per spostare rapidamente le truppe; isola i Sanniti stringendo alleanze militari con le tribù circostanti. Queste strategie lungimiranti portano i Romani a ribaltare le sorti della guerra: i Sanniti chiedono la pace.
-
I Sanniti riaprono le ostilità nel 298 a.C. tentando di accerchiare Roma tramite il coinvolgimento di Etruschi, Umbri e Celti (a nord). Roma divide l'esercito, sconfiggendo i nemici sia a nord che a sud. Le ostilità si chiudono definitivamente e i Sanniti diventano federati di Roma.
-
Sconfitti i Sanniti, nessuno può più arginare l'espansione romana nella penisola: Roma si espande a nord
-
I plebisciti (approvazione da parte dei concili della plebe delle proposte di legge dei tribuni) hanno valore vincolante non solo per la plebe ma anche per i patrizi: le decisioni della plebe diventano legge per tutta Roma.
-
Sconfitti i Sanniti, nessuno può più arginare l'espansione romana nella penisola: Roma si espande a nord
-
Roma si espande a sud, scontrandosi con la città di Taranto e col suo potente alleato Pirro, re dell'Epiro. Le mire espansionistiche di Pirro gli fanno perdere l'iniziale vantaggio; Roma lo sconfigge definitivamente a Maleventum (da lì Benevento) e lo ricaccia oltre l'Adriatico.
-
Sconfitti i Sanniti, nessuno può più arginare l'espansione romana nella penisola: Roma si espande a nord. La conquista delle città-stato etrusche si conclude nel 241 a.C. con la caduta di Falerii