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Esistono due versioni sull'origine di Roma: una leggendaria e una più realistica.
Secondo la leggenda, Roma fu fondata da Romolo e Remo, due gemelli cresciuti da un pastore e allattati da una lupa. Per stabilire chi dovesse governare la città, decisero che chi avesse visto il maggior numero di uccelli in volo sarebbe stato scelto dal destino come re. Fu così che Romolo diventò il primo re di Roma.
In realtà Roma nacque dall'unione dei villaggi che popolavano i sette colli ("Settimonzio"). -
Storicamente Roma fu governata da sette re: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Nonostante ciò in circa 250 anni è impossibile che abbiano governato così pochi re, infatti la storia ci suggerisce che siano molti di più.
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Nel 494 a.C. i plebei diedero vita a una protesta: si ritirarono sul colle Aventino, rifiutandosi di lavorare e combattere. Essi ottennero l'istituzione di proprie assemblee e una nuova magistratura a loro tutela. I tribuni della plebe avevano il diritto di veto, cioè il poter opporsi alle decisioni dei consoli.
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Anche per questo avvenimento vi sono la prospettiva mitica e quella realistica. Secondo la leggenda le oche iniziarono a starnazzare all'arrivo dei Galli, nel tempio di Giove. Grazie al loro avviso i Romani riuscirono a respingere i Galli. In realtà i Romani pagarono profumatamente i Galli per respingere la loro invasione.
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Le leggi Licinie Sestie permisero l'accesso dei plebei al consolato. Fu così che nacquero gli homines novi, coloro che riuscirono a compiere il cursus honorum, ovvero la carriera politica fino al consolato.
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La causa principale della guerra contro Pirro fu lo scontro tra Roma e Taranto. Quest'ultima chiese aiuto a Pirro, re dell'Epiro, il quale vinse a Eraclea grazie all'esercito e alcuni elefanti da combattimento. Questa vittoria non decimò soltanto l'esercito romano ma anche quello di Pirro, perciò egli chiese aiuto ai siciliani perché gli fornissero altri uomini. Essi rifiutarono e per questo motivo Pirro abbandonò la guerra.
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A seguito della morte di Massinissa, Giugurta usurpò il trono del legittimo erede, perciò quest'ultimo chiese aiuto ai romani, ex alleati. Successivamente il senato dichiarò guerra a Giugurta, ma egli corruppe i generali aristocratici. Dal 107 a.C., quando Mario fu eletto console, riuscì a prendere il controllo della situazione e due anni dopo il regno di Numidia fu definitamente sconfitto.
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In seguito alla guerra civile, Silla si proclamò dittatore a vita, carica che precedentemente era limitata a sei mesi.