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Secondo l'Iliade, la guerra ha inizio a causa del rapimento di Elena, regina di Sparta, ritenuta la donna più bella del mondo, per mano di Paride, figlio di Priamo re di Troia. Menelao, marito di Elena, e il fratello Agamennone radunano un esercito, formato dai maggiori comandanti dei regni greci e dai loro sudditi, muovendo guerra contro Troia.
Il conflitto dura dieci anni, con gravissime perdite da entrambi gli schieramenti. -
I due eroi dell' Iliade sono Achille, campione dei greci, ed Ettore, il più forte dei troiani. Per tutto il poema Achille cerca lo scontro col principe troiano che ha ucciso il suo amico Patroclo e, finalmente, arriva il momento...
Ma Troia cade grazie all'astuto Ulisse e al suo piano del cavallo di legno, cambiando l'esito del conflitto. -
Odisseo inizialmente procede con Nestore e Menelao, ma si separa da loro per tornare da Agamennone che era rimasto indietro.
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Agamennone decide di fermarsi a Troia per offrire sacrifici agli dei prima di partire.
La dea Era lo trae in salvo dal destino di morte ma, arrivato a Micene, viene ucciso dal perfido Egisto che si era impossessato dei suoi territori. -
Aiace, dopo essersi salvato dall'ira degli dei che lo avevano spinto verso le rupi Giree, viene punito da Poseidone per aver detto parole arroganti.
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Nestore e Menelao vanno a Tenedo e poi a Lesbo. Qui si separano e Nestore procede per Geresto; arriva a Pilo sano e salvo.
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Menelao si separa da Nestore a Lesbo quando viene a sapere della morte di suo fratello Agamennone. Dagli dei viene spinto in Egitto, dove la figlia di Proteo, Eidotea, lo aiuta ad organizzare un agguato contro suo padre.
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In terra d’Itaca Atena balza dalle vette dell’Olimpo e si presenta davanti al porticato della reggia di Odisseo con l’aspetto di uno straniero: Mente, duce dei Tafi. Telemaco, con l’angoscia nell’animo, la vede per primo. Subito va verso il portico, irato che sulla porta l’ospite sostasse a lungo.
Mente lo incoraggia a partire alla ricerca di notizie di suo padre ed a convocare tutti in assemblea per cacciare i Proci. -
Odisseo è tenuto prigioniero dalla dea Calipso. Hermes va da loro nell'isola di Ogigia per chiedere a Calipso di lasciar tornare Odisseo in patria e così la dea lo aiuta a costruire una zattera per condurlo a Scheria, terra dei Feaci. Poseidone si accorge della liberazione di Odisseo e tenta di ostacolarlo. In suo soccorso arriva Ino che gli fornisce un velo fatato per aiutarlo ad arrivare sull'isola dei Feaci.
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All’alba, quando tutti furono raccolti e riuniti, inizia l’assemblea. Telemaco parla in nome degli dei e afferma che, se i Proci non lasceranno la casa di Odisseo, sventure ricadranno su di loro. A confermarlo è Aliterse che interpreta il volo delle due aquile che ora volteggiano nel cielo. Infine Telemaco chiede una nave veloce e venti rematori esperti; così, parte insieme a Mentore all'insaputa della madre.
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Telemaco e Mentore giungono a Pilo dove si stanno svolgendo dei sacrifici di tori neri a Poseidone. Nestore li ospita nella sua reggia, li fa banchettare e gli racconta di cosa era a conoscenza riguardo al dopoguerra e ai viaggi di ritorno degli altri combattenti. La mattina seguente Telemaco, accompagnato da Pisistrato, figlio di Nestore, parte per Lacedemone.
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A Lacedemone, nella dimora di Menelao, si stanno svolgendo le nozze dei suoi figli, Ermione e Megapente. Telemaco viene riconosciuto da Elena che gli racconta insieme a Menelao, l'avventura che hanno vissuto.
Nel frattempo i Proci organizzano un agguato contro Telemaco ad Asteride.