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A Firenze Michelangelo compì i suoi primi studi. Il giovane artista si formò copiando soprattutto gli affreschi di Masaccio e di Giotto. Dopo le prime esperienze fiorentine da scultore, si trasferì a Roma nel 1496 per poi far ritorno in toscana pochi anni dopo. Nel 1505 papa Giulio II lo invitò di nuovo a Roma.
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Michelangelo riteneva che scopo dell'arte fosse l'imitazione della natura. Solo l'indagine della natura avrebbe potuto consentire di arrivare alla bellezza. Era, tuttavia, convinzione dell'artista che dalla natura occorresse scegliere i particolari migliori e che la sola fantasia potesse immaginare una bellezza superiore a quella esistente in natura. Esiste dunque per Michelangelo un modello di bellezza che ogni artefice concepisce nella propria mente.
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Nel 1498 il cardinale Jean Bilhères incarica il giovane Michelangelo di scolpire la Pietà. Michelangelo segue uno schema piramidale. L Vergine di Michelangelo è una fanciulla dal volto triste che sorregge il corpo di suo figlio. Il panneggio dalle ombre profonde della veste e del velo sono i mezzi di cui l'artista si serve affinché, per contrasto, il corpo nudo, liscio e perfetto del Cristo abbia maggior risalto. Michelangelo avrebbe realizzato un'opera che raramente la natura riesce a fare.
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Al suo ritorno a Firenze da Roma nel 1501 l'Opera del Duomo incarica l'artista di scolpire per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore una statua di Dàvid. Il giovane pastore è colto nel momento che procede l'azione: la sua fronte è leggermente aggrottata, i suoi muscoli sono in tensione e le mani nervose e scattanti. Il rapporto chiastico delle membra è di evidente derivazione classica.
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Commissione ricevuta nel 1505 da papa Giulio II di progettare il suo monumento funebre. Divisa in tre registri l'architettura rivela l'attenzione dell'artista sulla figura centrale del pontefice.
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Nel 1508 Giulio II offrì all'artista di affrescare l'immensa volta della Cappella Sistina. L a volta venne organizzata fingendo delle membrature architettoniche. Gli archi e le cornici ripartiscono la superficie centrale in nove ampi riquadri con scene tratte dal libro della Genesi. La scena più importante è la creazione di Adamo. A destra Dio Padre è sorretto dagli angeli. A sinistra Adamo si solleva attratto dalla potenza della mano di Dio. I due neppure si toccano.
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Commissionato da papa Clemente VII de' Medici. Il Giudizio si presenta come una grandiosa visione. I salvati volano verso l'alto. I dannati angosciati vengono trascinati verso il basso. Invano alcuni tentano l'assalto al Cielo ma gli angeli li respingono con la forza. Gesù è attorniato da una moltitudine di santi al di sopra dei quali sono dipinti due gruppi di angeli. L'affresco è il riflesso del tormento dell'anima di Michelangelo, che non ha la certezza di essere salvato.
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