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Nel 183 il senato di Roma decretò la fondazione di Aquileia nella pianura friulana. I senatori elessero una commissione di tre magistrati (triumviri) con il compito di dirigere le operazioni di impianto della nuova colonia. La terna triumvirale, composta da due ex consoli, Publio Cornelio Scipione Nasica e Gaio Flaminio, e da un ex pretore, Lucio Manlio Acidino, portò a compimento l’impresa solo nel 181.
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Storia di Aquileia dalla fondazione alla fine del Patriarcato.
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Aquileia vantava diverse caratteristiche per diventare una ricca e importante provincia, per questo venne eletta Municipium grazie alla Legge Giulia promulgata da Lucio Giuio Cesare durante la Guerra sociale. Fu concessa la cittadinanza romana di pieno diritto agli alleati latini che non si erano ribellati ad essa.
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Importante è stata la costruzione della zecca sotto il comando di Diocleziano (284-305) dove avvenne la prima coniazione di monete nella città. Aprì quando Massimiano scelse come sue capitali Mediolanum (290-291) e Aquileia (294-296), definita la NONA CITTA' dell'impero.
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Costantino II (317 d.C.-340 d.C.) fu un imperatore romano che morì nei pressi di Aquileia, più precisamente a Cervenianum, l'attuale Cervignano del Friuli.
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Gli Unni erano una popolazione barbara molto violenta con a capo Attila che nel 452 mise Aquileia al sacco per motivi religiosi e commerciali. Infatti la città era molto importante sia per i traffici nord-sud sia per quelli est-ovest e il vescovo di Aquileia veniva chiamato patriarca, essendo più importante degli altri.
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Nel 983 d.C. l’imperatore Ottone II confermò al patriarca di Aquileia il possesso di cinque castelli tra cui Udine insieme al territorio circostante. Il castello precedentemente era una fortificazione militare chiamata "castrum".
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Il Patriarca Popone la consacrò nel 1031 e nello stesso anno fece costruire il campanile alto 73 metri, con una cella campanaria e un tetto basso. Per la sua costruzione sfruttò le cave di materiale edilizio proveniente dall'anfiteatro. Negli anni successivi venne abbellito e ampliato. Inoltre venne costruita una nuova cinta muraria.
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Il Principato patriarcale di Aquileia fu dal 1077 fino al 1420 un principato ecclesiastico del Sacro Romano Impero e ottenne anche poteri politici, economici, giuridici, sociali. Nel 1420 venne annesso alla repubblica di Venezia e infine venne soppresso da Venezia nel 1751. Poi fino al 1805 fu un organo di rappresentanza politica del Friuli molto importante.
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Nel 1204 Folchero da Erla fu eletto Patriarca di Aquileia, si prese cura degli aspetti finanziari e della manutenzione della città, affiancandosi a Ottone VI. Dal 1210 d.C. rinunciò al titolo di legato imperiale, allontanandosi da Ottone e ritirandosi nel patriarcato. Durante questo periodo furono di grande importanza la poesia e la letteratura, alimentate dalla presenza di Walther von der Vogelweide. Morì nel 1218 d.C. e fu sepolto nella cattedrale aquileiese.
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Durante il suo Patriarcato, Bertrando di Saint-Geniès si trovò ad affrontare uno stato di guerra interna tra le varie consorterie nobiliari, attuando un piano preciso di riforme amministrative e militari. Favorì le arti (università di Cividale), modificò la moneta, potenziò la difesa alpina (rocca Bertranda). Sul piano ecclesiastico indisse un concilio a Udine e ad Aquileia. Negli ultimi cinque anni della sua vita si occupò dell'amministrazione della giustizia. Nel 1350 d.C. verrà la sua morte
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Originario di Cahors in Francia, giurista in diritto civile e canonico, con una solida esperienza curiale e diplomatica, Bertrando sembrava la persona più adatta per ricoprire l’importante ma difficile incarico. Si trovò ad affrontare un endemico stato di guerra interna tra le varie consorterie nobiliari, spesso coalizzate con i potenti nemici esterni del Patriarcato. Venne ucciso in uno scontro armato e, in seguito, proclamato beato dal suo successore.
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Nel 1420 si verificò la conquista veneziana del Friuli.
Il tentativo di Venezia di garantirsi il monopolio commerciale sull'alto Adriatico continuò nello Stato patriarcale. La reazione dell'Impero, che considerava questo stesso territorio economicamente strategico per uno sbocco sul mare, fu immediata: le truppe veneziane entrarono a Cividale ed il 7 giugno a Udine. Altre città si arresero a Venezia e il 19 giugno 1420 la Patria del Friuli fu annessa alla Serenissima.