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Le 5 storie poco conosciute delle olimpiadi

By raffy72
  • L’epopea di Carlo Airoldi

    L’epopea di Carlo Airoldi
    Airoldi decise di partecipare alle prime Olimpiadi moderne pochi mesi prima del loro inizio, il 6 aprile 1896. Airoldi, allora ventiseienne, doveva però cercarsi uno sponsor per finanziare il suo viaggio verso Atene, che decise di fare a piedi.
    Airoldi si iscrisse alla maratona delle Olimpiadi ma non ottenne il numero per partecipare alla gara. Fu poi escluso perché aveva ricevuto un premio in denaro per aver vinto la Milano-Barcellona.
  • Attilio Conton alla maratona di Amsterdam

    Attilio Conton alla maratona di Amsterdam
    Alla maratona di Amsteerdam del 1928 partecipò anche un italiano, il veneto Attilio Conton,uno dei più forti mezzofondisti italiani dell’epoca. maratoneti e mezzofondisti non facevano una preparazione specifica alle gare,e in gara Conton rimase nel gruppetto di testa fino a pochi chilometri dall’arrivo ma a un certo punto decise di ritirasi per la stanchezza: era analfabeta e parlava solo italiano,non aveva potuto leggere i cartelli che indicavano che all’arrivo mancavano solo pochi chilometri.
  • Il maratoneta Sohn Ki-chung e la strana storia di un elmo greco di bronzo

    Il maratoneta Sohn Ki-chung e la strana storia di un elmo greco di bronzo
    Alla figura di Sohn è associato un misterioso tesoro nazionale custodito nel Museo Nazionale della Corea. E' un elmo greco di bronzo risalente al VI sec a.C., inviato ai Giochi perché fosse offerto in dono al vincitore della maratona.Si dice che la consegna del regalo sia stata bloccata dagli allenatori giapponesi. Dopo l’intervento di un giornale greco, l’elmo venne consegnato nelle mani di Sohn ad un ricevimento a Berlino Ovest il 10/8/1986, 50 anni dopo la vittoria del maratoneta coreano.
  • La storia di Emil Zátopek

    La storia di Emil Zátopek
    Emil Zátopek è considerato ancora oggi l’atleta ceco più importante di sempre e uno dei migliori atleti della storia.Il soprannome di Zátopek era “la locomotiva umana”,per l’idea di inarrestabilità ma soprattutto perché respirava profondamente durante le gare. Divenne famoso in tutto il mondo durante le Olimpiadi di Helsinki del 1952,quando vinse tre ori e stabilì tre diversi record olimpici:nei 5.000 e nei 10.000 metri e nella maratona, che corse per la prima volta proprio in quella occasione.
  • Le pantere nere

    Le pantere nere
    Città del Messico:premiazione dei 200 metri maschili. Sul podio, Smith e Carlos,due atleti USA/afroamericani,hanno una mano guantata di nero,che chiudono in un pugno al cielo appena inizia a risuonare l’inno statunitense. L’immagine è fortissima, e rappresenterà il più importante gesto di protesta mai avvenuto durante un edizione delle Olimpiadi. Il messaggio che Smith e Carlos vogliono mandare al mondo è chiaro per dimostrare contro la situazione dei neri in America ed i diritti negati.