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Il padre era un liberto, prima possessore di un piccolo lotto di terra a Venosa poi, trasferitosi a Roma, esattore nelle vendite all'asta.
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Circa a vent'anni Orazio si trasferisce ad Atene per completare il suo ciclo di studi, pratica tipica dei giovani facoltosi
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Orazio, che si trova in Grecia, deciderà poi di arruolarsi nell'esercito dei cesaricidi, attratto dagli ideali di libertas da loro propugnati
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Con amara autoironia Orazio dirà di avervi abbandonato lo scudo per fuggire: "relicta non bene parmula", Odi 2,7, v.10
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Grazie ad un'amnistia Orazio riesce a rientrare a Roma. I suoi beni a Venosa erano però stati confiscati, per questo diventa segretario di un questore per guadagnarsi da vivere. E' in questo periodo che dovrebbe iniziare la sua attività letteraria.
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Si pensa che intorno alla metà di questo anno Orazio sia stato presentato al ministro di Ottaviano da Virgilio e Varo, e a nove mesi più tardi risale l'ingresso nel circolo dei suoi amici.
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Dono di Mecenate, questo podere in campagna divenne per Orazio fonte di tranquillità economica e apprezzato rifugio dagli affanni della vita romana.
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Il poeta morì solo due mesi dopo il suo protettore Mecenate.