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Fiorentino, borgo bizantino di frontiera, fu rifondato a opera del catapano Basilio Boioannes intorno al 1018. In seguito, esso cadde sotto il dominio normanno, poi svevo, quindi angioino. Nel 1255 il borgo fu attaccato dalle soldataglie di papa Alessandro IV, nemico degli Svevi. La fusione dei profughi di Fiorentino e Dragonara con gli abitanti del casale abbaziale di Terra Maggiore diede vita all'odierna cittadina di Torremaggiore. Parafrasando Riscrivere Tradurre
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Punto centrale del borgo di Torremaggiore è l’antico Castello Ducale, situato ai margini del centro storico e risalente al XII secolo. Dimora delle varie case signorili che regnarono su questa terra, dai Gianvilla fino ai De Sangro, principi di San Severo e duchi di Torremaggiore.
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il centro storico prende avvio dal Castello Ducale e dal nucleo più antico, denominato «Codacchio», che si sviluppa nei pressi dell'antico maniero e della Chiesa matrice di San Nicola. Questo nucleo demico, abitato dai superstiti di Fiorentino dopo la distruzione della loro città .Al termine dei vicoli s’incontra la Chiesa Matrice con il suo campanile romanico che sembra proteggere e vigilare sul nucleo più antico del borgo, erede della scomparsa città medievale.
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A Torremaggiore, la presenza di fosse granarie dedicate allo stoccaggio del grano, risale al lontano 1500 ed erano di proprietà della famiglia dei De Sangro. Nascevano dal fabbisogno di conservare grossi quantitativi di cereali, al fine di una perfetta conservazione e per far sì che si mantenessero integri fino al momento dell’utilizzo o del trasporto.
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Il dialetto torremaggiorese appartiene al ceppo foggiano dei dialetti pugliesi. Si possono notare anche prestiti linguistici dai paesi vicini come di parole albanesi dalla vicina Casalvecchio, di parole di provenienza greca, latina, araba e infine da gallicismi e parole di origine spagnola.
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Il santuario trae origine da un'antica cappella rurale con annessa fontana pubblica, edificate intorno al X secolo dai benedettini di San Pietro. Durante i lavori di ampliamento eseguiti tra il 1916 e il 1920 assunse l'aspetto neo-romanico, a firma dell'architetto Ettore Lanzinger. Vi si venera un affresco, probabilmente cinquecentesco, raffigurante la Madonna coi santi Francesco d'Assisi e Antonio di Padova, nonché il simulacro della Vergine, del 1897.
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Il 6 dicembre 1990 Torremaggiore fece il giro di tutte le testate informative nazionali per via di un fatto di cronaca nera: furono assassinati in municipio l'assessore comunale Lucio Palma e il segretario comunale Antonio Piacquaddio, a cui in seguito è stato dedicato il piazzale Pineta Comunale (oggi Parco B.P., in seguito al progetto dell'Agesci Cento Piazze), una delle più grandi dell'intera provincia.
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Successivamente al fatale incidente, l’amministrazione comunale dell’epoca decise di adoperarsi per trasformare il piano delle fosse in una piazza pavimentata e munita di spazi verdi e panchine.
Nonostante gli interventi di ristrutturazione e pavimentazione del piazzale, alcune delle antiche fosse granarie sono state lasciate a vista, e le loro superfici ricoperte con delle lastre in vetro che fanno intravedere l’imboccatura e l’originaria forma e dimensioni della fossa.