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Inizialmente, quando gli uomini vivevano solo di pastorizia e coltivazione, vivevano con pochi numeri.
Ma poi, gli uomini impararono l’ utilità di questi numeri e impararono a fare, con i NUMERI NATURALI, le quattro operazioni. -
Dopo poco, gli uomini si accorsero che non sempre potevano eseguire le quattro operazioni.
Per risolvere problemi di vita quotidiana (come tre pani da dividere tra cinque persone) dovettero introdurre nuovi numeri. -
Ma con il passare dei secoli, la verità scandalosa di questi numeri strani, venne considerata una cosa naturale. Gli uomini considerarono questi numeri come aventi lo stesso diritto di esistere di quelli razionali e per affermare questa teoria, diedero ai numeri razionali e irrazionali il nome di numeri REALI.
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Furono sfondate le mura dei numeri naturali per sfociare in un mondo di simboli che permettevano di eseguire sempre la divisone: i NUMERI FRAZIONARI.
Ai numeri frazionari, insieme a quelli naturali, venne dato il nome di RAZIONALI, perché “ragionevole” introdurli -
Poi, però, gli uomini pensarono che il valore di un numero è relativo ad un’ altra indicazione. Premettiamo un segno + e -, il valore dei numeri è relativo al segno e vennero chiamati NUMERI RELATIVI.
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Ma anche il mondo dei razionali non bastava, quindi dovettero introdurre i cosiddetti NUMERI IRRAZIONALI.
Il termine “irrazionale”, ovvero non esprimibili razionalmente, scatenò un dramma nell’antica Grecia, al tempo di Pitagora nel 500 -
Infine i matematici individuarono anche un riflesso negativo nei numeri relativi e anche i numeri relativi vennero divisi in numeri relativi negativi e numeri relativi positivi.
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Meno naturale venne considerata l’ introduzione dei numeri negativi, introduzione di un matematico nel 2000 a.C. Ma per molti secoli, i matematici stentarono a vederli come numeri tanti che li chiamarono “quantità assurde”.
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Dopo le varie scoperte degli uomini, siamo arrivati ai numeri che usiamo noi oggi e questi sono gli insiemi che adesso possiamo avere.