-
237 BCE
I Romani sbarcano in Sardegna
I mercenari che combattevano per Cartagine, non ricevendo la paga, chiesero aiuto ai Romani -
227 BCE
La Sardegna diventa provincia romana
Il controllo era affidato a un pretore, la prima capitale fu Nora e poi Karales. I nuovi dominatori trattarono la Sardegna come una terra di conquista. I Romani erano considerati degli oppressori e le condizioni di vita dei Sardi . Essi si opposero con forza al nuovo dominio e i Romani furono costretti a combatterli per lungo tempo. -
216 BCE
Ribellione guidata da Amsicora
Nel 216 a.C. una grande ribellione fu
guidata da Ampsicora, un importante aristocratico che viveva a Cornus.
Si svolsero due importanti battaglie. I
Sardi furono sconfitti e circa 12.000 di essi morirono. Iosto, il figlio
di Ampsicora, fu ucciso sul campo. A causa di questa notizia, Ampsicora si suicidò. L’esercito
romano era guidato dal comandante Tito Manlio Torquato. -
177 BCE
Una nuova rivolta
Durò circa un anno, Roma mandò in Sardegna ben due legioni, con 12.500 uomini,
comandati da Tiberio Sempronio Gracco.
I Sardi furono sconfitti, quasi 30.000 persero la vita e
migliaia vennero fatti prigionieri a Roma e venduti come schiavi. -
111 BCE
I Sardi si arrendono a Roma
I Romani occuparono tutte le coste della Sardegna e tutte le zone pianeggianti e di collina. I Romani chiamarono Romània le zone conquistate, mentre chiamarono Barbària le aree in cui non riuscirono a insediarsi. I conquistatori consideravano la parte interna della Sardegna una terra di barbari.
Le comunità delle montagne conservarono per lungo tempo le usanze, la lingua e la religione tradizionali.