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Luigi Cadora era il generale delle truppe rese in Italia, abituato alle guerre ottocentesce si trova profondamente impreparato ad affrontare le guerre di posizione. Esercitava un comando autoritario e una disciplina inflessibile era assolutamente incurante della sofferenza dei fatti in prima linea. Si mosse molto spesso con grande autonomia rispetto al governo, accusando il fronte interno di disfattismo e dispregiativo la propaganda pacifista che prendeva sempre più piede in Italia.
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L'immagine raffigura l'Europa prima dell'inizio della prima guerra mondiale, i confini delle potenze europee infatti verranno ridefiniti alla fine del conflitto, alcune nazioni perderanno parte dei loro territori altre nazioni ancora verranno annesse completamente a una nazione e altre nazioni verranno divise. Questa ridefinizione portò successivamente a un ulteriore tensione fra le nazioni.
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L'arcipelago d'Austria Francesco Ferdinando viene assassinato da un nazionalista serbo a Sarajevo, questo fece esplodere le tensioni già preesistenti fra gli stati europei. Con il pretesto dell'attentato l'Austria dichiara guerra alla Serbia e in poco tempo le potenze europee entrano in conflitto, L'Italia per il momento rimane neutrale, anche se all'interno dello stato iniziarono a farsi strada due tipi di pensieri contrastanti, i neutralisti e gli interventistica.
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L'esercito tedesco invade il Belgio, che era neutrale, per aggredire la Francia. Ebbe così ufficialmente inizio la prima guerra mondiale che coinvolge non solo le potenze europee ma anche il Giappone e negli anni successivi gli Stati uniti e la Cina. Doveva essere una guerra lampo ma come la storia ci racconta divenne una vera e propria guerra di trincea logorante non solo per i soldati ma anche per le società e le nazioni come la Germania che pagarono caro il prezzo della Prima Guerra Mondiale
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La cartina raffigura i tre diversi fronti sui quali gli eserciti delle potenze europee erano schierati. Sul fronte occidentale vediamo impegnati l'esercito francese e quello tedesco che voleva raggiungere Parigi. L'esercito tedesco era occupato anche sul fronte orientale contro le truppe russe. Infine vediamo il fronte Italiano in qui erano impegnate le truppe italiane austroungariche.
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L'Italia entro in guerra il 24 maggio del 1915 a seguito della firma del patto di Londra, in qui si impegnava a entrare in guerra contro gli imperi centrali entro un mese dalla firma. Infatti dopo numerose proteste a favore della guerra L'Italia entra nel primo conflitto mondiale a fianco della triplice intesa. Il assolutamente nemico più grande saranno le truppe austriache e austro-ungariche. La guerra sul fronte italiano come su quello occidentale e orientale diviene una guerra di trincea.
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Le truppe italiane e austroungariche si attaccarono diverse volte con scarsissimi risultati, la guerra di trincea infatti non permetteva di guadagnare vasti territori. Nel maggio del 1916 le truppe austriache attacarno gli italiani in Trentino, ma furono respinti sull'altopiano di Asiago e finalmente le truppe italiane nell'agosto delle stesso anno raggiunsero Gorizia (avanzata massima dell'esercirtio italiano in quasi due anni e mezzo di guerra).
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Nel 1917 ci furono moltissime manifestazioni di protesta sia da parte dei cittadini (fronte interno) sia dai soldati stessi sul fronte. Sul fronte francese nel maggio dello stesso anno migliaia di soldati si ammutilarono, e nel mese precedente migliaia di operai a Berlino scioperarono per l'apertura di trattative di pace, questo accade anche in Italia. La guerra non solo logorato e usurata le vite dei soldati sul fronte ma anche le vite dei cittadini e dei famigliari dei soldati sul fronte.
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In questo clima gli imperi centrali elaborazione un attacco contro l'Italia che avrebbe dovuto risultare decisivo per concludere la guerra.
I soldati austro-ungarici attacarno il fronte italiano il 24 ottobre del 1917, le truppe italiane furono colte di sorpresa e furono sbagliate dagli avversari che penetrarono per 140 km sul suolo italiano. -
Le truppe italiane sul fronte erano sempre più indebolite a causa delle continue sconfitte delle incomprensioni fra diverse componenti dello stato maggiore, in oltre i rapporti fra i soldati in prima linea e gli ufficiali si incrinato o sempre di più questo permise alle truppe nemiche di sconfiggere gli italiani che si trovano costretta a ritirarsi a caporetto. Le truppe nemiche si impossessarsi di materiale bellico e grandi quantità di armamenti. In tutta l'Italia si diffuse il panico.
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Cadorago fu immediatamente destituito e al suo posto venne nominato il generale Armando diaz, il fronte intero si ricompattó e il patriottismo invase tutto l'Italia. Diaz si mostrò molto più comprensivo rispetto a Cadorna, le truppe così resistette sul piave e sul monte Grappa per tutto l'inverno.
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L'esercito tedesco scatenò un ultimo attacco nel marzo del 1918 impegando le sue ultime risorse avanzando fino a marna dove però si fermò in giugno. A luglio si scatenò la controffensiva delle truppe nemiche con l'aiuto dei soldati statunitensi respingere l'esercito tedesco. Con la battaglia amiens (8-11 agosto 1918) si sancì definitivamente il crollo dei tedeschi.
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L'ultimo attacco decisivo delle truppe austroungariche fu respiro dall'esercito italiano lungo la linea del piave. Esercito italiano lanciò la sua offensiva il 24 ottobre del 1918, avanzando sconfissero i nemici a Vittorio Veneto. Venne dichiarato l'armistizio il 3 novembre ed entrò in vigore quello stesso anno. L’Italia occupò anche Trento e Trieste e la dinastia degli Asburgo in Italia si dissolve. L'impero ottomano si era così dissolto dopo l'armistizio della Bulgaria e la nuova repubblica au
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Dopo la fine della guerre prevalse un approccio pacifista, venne fermato infatti il trattato di versailles a giugno del 1919. La Germania fu fortemente punita e fu costretta a cedere diversi territori come l'Alsazia e la Lorena. Nei balcani ex territori russi furono fondate quattro nuove repubblica. In oltre la Germania fu costretta a pagare 132 miliardi di marchi-oro come riparazione dei danni, questo mise in crisi la Germania e creò nuovi presupposti per un secondo conflitto.