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La produzione agricola aumenta grazie all'introduzione di nuovi strumenti di lavoro e di nuove tecniche produttive. Inizio degli scambi commerciali. -
Nascono gli stati moderni (Francia, Spagna, Italia e Inghilterra). Lo sfruttamento e il saccheggio dei tesori delle popolazioni sottomesse, provocarono un'enorme afflusso di metalli preziosi, che venivano impiegati come moneta. -
Teoria economica secondo la quale la ricchezza di uno Stato può aumentare solo se la quantità delle merci prodotte al suo interno e vendute all'estero (esportazioni) supera la quantità delle merci che, viceversa, sono prodotte all'estero e vendute nel paese (importazioni). -
Politica economica degli Stati che cercavano di limitare le importazioni attraverso l'imposizione di dazi doganali sulle merci in entrata. I dazi doganali sono delle imposte sulle importazioni, che fanno aumentare il prezzo delle merci, di conseguenza ci saranno meno richieste e quindi meno importazioni. -
Gli stati moderni entrano in crisi e si rafforza la borghesia (artigiani, commercianti, banchieri) . Con l'espansione economica risultava evidente che la borghesia non aveva niente da guadagnare dalle barriere doganali e dalle limitazioni che lo Stato aveva fino ad allora imposto. Si diffondono le idee dell'Illuminismo. -
Francois Quesnay (fisiocratico più importante), riteneva che la ricchezza fosse originata dall'agricoltura, che è l'unica attività dalla quale è possibile ricavare quello che egli definiva un "sovrappiù" , cioè una quantità di prodotto in più rispetto a ciò che si è utilizzato per produrre. -
gli agricoltori (imprenditori agricoli), che coltivavano la terra presa in affitto dai proprietari; davano ai proprietari la rendita, dopo aver prelevato il profitto dal prodotto totale, per pagare i salari e acquistare nuovi mezzi.
I salariati agricoli lavoravano la terra alle dipendenze degli agricoltori.
I proprietari terrieri (nobili e clero).
Gli artigiani. -
Le persone dovevano poter compiere le azioni economiche senza sottostare a vincoli, in quanto, essendo soggetti alle leggi naturali, avrebbero spontaneamente effettuato le scelte più opportune. Queste tesi costituiscono una delle prime manifestazioni del cosiddetto pensiero liberale. -
Il capitalismo è un sistema di produzione caratterizzato dalla proprietà privata dei mezzi di produzione. Questo sistema richiede una forte accumulazione capitale nelle mani di chi conduce l'impresa. -
La separazione tra la proprietà dei capitalisti e degli operai, che viene ceduto ai capitalisti dietro un compenso chiamato salario.
La concentrazione degli operai in un unico luogo di lavoro, la fabbrica.
La divisione del lavoro, che permette di assegnare ad ogni lavoratore mansioni ben precise.
L'utilizzo delle macchine e la divisione del lavoro portarono alla produzione di massa. -
Il punto centrale del liberismo classico è rappresentato dall'idea che il sistema economico, se non vi è alcun intervento dello Stato, è destinato automaticamente a mantenersi sempre in equilibrio, cioè che ogni produttore offrirà una quantità di merci capace di soddisfare i consumatori che le domandano. -
Karl Marx sosteneva che il valore delle merci è determinato unicamente dal lavoro necessario per produrle, dimostrò che lo sfruttamento dei lavoratori è una conseguenza diretta del sistema di produzione capitalistico. -
Le pessime condizioni di lavoro e di vita provocarono il malcontento crescente degli operai, che cominciarono ad organizzarsi in leghe e sindacati per rivendicare un trattamento migliore. -
Alle piccole imprese, si sostituirono grossi gruppi industriali; ciò determina il passaggio da un sistema di concorrenza tra tanti soggetti diversi a un sistema in cui poche grandi imprese si spartivano il mercato -
Questa scuola non si occupava più di classi sociali, ma di fattori della produzione . Secondo i neoclassici le leggi del mercato sono sufficienti per mantenere in equilibrio il sistema economico.