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Tiberio Gracco, il fratello maggiore, entro nel tribuno della plebe presentando un progetto di riforma agraria che prevedeva la ridistribuzione dell'agro pubblico da assegnare ai piccoli proprietari terrieri.
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Dopo 10 anni fu eletto tribuno della plebe il fratello di Tiberio, Gaio Gracco, che: (1) fece approvare la legge frumentaria, che prevedeva la distribuzione di grano a prezzo ridotto per la plebe nullatenente; (2) fece approvare la legge che permetteva ai cavalieri di far parte dei tribunali; (3) concede la cittadinanza a tutte le popolazioni italiche.
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Iniziando a mostrare debolezze, perse l'appoggio della plebe e dei cavalieri e fu nominato dal senato un nemico pubblico. Allora si tolse la vita facendosi uccidere da un servo.
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Fu eletto console con intenzione di domare la ribellione di Giugurta. Inoltre era un homo novus, cioè il primo della sua famiglia a diventare console. Fece un importante riforma dell'esercito: (1) arruolamento volontario, anche dei latini e dei nullatenenti, e lo Stato avrebbe fornito la paga e le armi necessarie per combattere; (2) attribuzione ai legionari di un appezzamento di terra da coltivare; (3) riorganizzazione delle legioni.
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Fu l'unico, grazie a questa riforma, in grado di fronteggiare e sconfiggere i teutoni (102a.C) e i cimbri (101a.C), popolazioni germaniche che compivano spesso incursioni a scopo di razzia.
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La strada delle riforme fu intrapresa da Druso che, riprendendo alcuni punti dalle riforme dei Gracchi, propose di nuovo l'estensione della cittadinanza ai latini. Il senato si oppone e abolisce la sua legge. La morte di Druso scatenò la rivolta delle popolazioni italiche e quindi l'inizio della guerra sociale. Allora Roma affida le truppe a Gaio Mario, ormai anziano e poi a Silla, che era stato il principale ufficiale di Mario. La rivolta fu sedata ma Roma dovette concedere la cittadinanza.
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Roma dovette fronteggiare i tentativi di espansione di Mitridate VI, inviando l'esercito guidato da Silla, che era diventato uno dei massimi esponenti degli ottimati. Allora i popolari si oppongono a Silla richiamando in campo Mario. Allora Silla marcia su Roma che constrinse Mario a fuggire in Africa.
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Silla sconfigge Mitridate e torna dall'Oriente vittorioso. Si riaccende lo scontro tra ottimati e popolari scatenando una vera e propria guerra civile.
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Dopo un anno di violenti combattimenti la guerra civile si conclude con la vittoria degli ottimati nella battaglia di Porta Collina
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