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Nell'anno 988 compare per la prima volta il nome di Candelo, Canderium, in un documento ufficiale che conferma il possesso feudale di Manfredo da Ottone III.
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Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo gli abitanti di Candelo iniziano la costruzione del Ricetto su un terreno di proprietà dei signori locali per il quale pagano un censo annuo che poi verrà riscattato.
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Primo fra le torri biellesi, nel 1374 Candelo fa atto di spontanea dedizione ai duchi di Savoia.
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Nel periodo che va dal 1374 al 1517 il paese passa sotto il controllo di diverse famiglie tra cui i Savoia, i Fontana e i Ferrero-Fieschi che, all'epoca, erano i conti di Masserano.
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Nel 1387 Amedeo VII di Savoia infeuda Candelo a Gerardo Fontana.
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Nel 1496 i Fontana cedono il feudo di Candelo a Sebastiano Ferrero, consigliere ducale, tesoriere del ducato di Milano per Ludovico il Moro, già titolare del feudo di Benna e Gaglianico.
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Tra il 1554 e il 1632 il Ricetto di Candelo viene danneggiato dalle lotte tra Francesi e Spagnoli con i quali era alleato il duca Emanuele Filiberto di Savoia. La popolazione viene inoltre decimata a causa della peste.
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Dal 1644 al 1649 nuove occupazioni da parte degli spagnoli provocano nuovi danni al Ricetto.
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Nel 1785 Carlo Sebastiano Ferrero Fieschi diventa l'ultimo feudatario di Candelo e con l'occupazione napoleonica si modifica la struttura politico-amministrativa del borgo.