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Nasce il comune di Firenze
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Presa di Fiesole e la sua distruzione nel 1125. La Cattedrale venne risparmiata ma al vescovo venne intimato di risiedere entro le mura fiorentine.
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Nel 1171 Pisa, in difficoltà per le lotte contro Genova e contro l'imperatore Federico I Barbarossa, chiese sostegno militare a Firenze.
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Si mise mano alle mura, che triplicarono la superficie della città.
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Il tentativo degli Uberti nel 1177 di scardinare il sistema delle alleanze tra "consorterie" che governavano il Comune si risolse con una sanguinosa guerra civile (che durò per circa tre anni) e con incendi e devastazioni.
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Si vide emergere per la prima volta il ceto "borghese" dei commercianti e cittadini, con la fondazione dell'Arte di Calimala,la prima associazione corporativa di mercanti.
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nuova insurrezione capeggiata dagli Uberti, però questa volta appoggiati anche dai nuovi ceti dei mercanti e degli artigiani, abolì il sistema dei consoli
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il governo venne riformato e si passò dai consoli a un unico podestà, un cavaliere preferibilmente forestiero, affinché si tenesse imparziale e al di fuori dalle contese tra le fazioni cittadine.
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Inizio delle contese tra guelfi e ghibellini.
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Nasce una nuova conformazione urbanistica caratterizzata da chiese via via ingrandite e trasformate in basiliche, ciascuna con una piazza antistante, disposte a raggiera attorno cinta muraria.
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La repressione delle eresie non tardò e si servì degli stessi ordini mendicanti: fino al 1244 i domenicani, poi i francescani di Santa Croce
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Inizia il florido periodo del Popolo Vecchio.
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Introduzione del fiorino
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La salita alla ribalta di Manfredi di Svevia dopo la sconfitta di Ezzelino da Romano (1259), la rivalità di Siena (rivale in campo economico), di Pisa e l'ostilità dei ghibellini esuli furono le forze che si coalizzarono in una guerra contro Firenze che ebbe il suo momento decisivo il 4 settembre 1260 con la Battaglia di Montaperti.
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Papa Urbano IV, deciso ad abbattere Manfredi in favore di Carlo d'Angiò, scomunicò i ghibellini di Firenze e di Siena
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Manfredi era stato sconfitto nella battaglia di Benevento .
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Grazie ad una pace mediata dal cardinale Latino Malabranca Orsini molti ghibellini poterono tornare in patria.
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La battaglia di Campaldino non fu solo la definitiva sconfitta dei ghibellini, rinvigoriti dalla situazione internazionale, ma era anche un modo dei "magnati" (l'aristocrazia) di sottolineare la propria importanza grazie all'uso che essi avevano delle armi, rispetto alla fascia "popolana"
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Lotta fra guelfi neri e guelfi bianchi.
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Battaglia di Montecatini
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Battaglia di Altopascio
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Periodo più nero, fallirono a catena i Bardi, i Peruzzi, gli Acciaiuoli e i Bonaccorsi.
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L'epidemia della peste nera colpì tutta l'Europa, dando il colpo di grazia ad un'economia che stava già subendo un generale ristagno.
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i legati pontifici stavano ri-assoggettando i territori dello Stato della Chiesa in vista di un imminente ritorno del papa a Roma da Avignone.
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si unì alla lega Bologna, fortemente sovvenzionata a ribellarsi da Firenze: a scopo dimostrativo Giovanni Acuto compiva pochi giorni dopo l'eccidio di Forlì. Fu allora (31 marzo 1376) che Papa Gregorio XI decise di scomunicare i fiorentini dichiarando decaduto qualsiasi credito verso di loro ed iniziando con lo scacciare seicento di loro da Avignone confiscando tutti i loro beni.
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scoppiava il Tumulto dei Ciompi, con il quale i sottoposti dell'Arte della Lana (chiamati appunto "Ciompi") rivendicavano salari più alti, condizioni di vita migliori e il riconoscimento giuridico della loro professione in un'Arte. Per la prima volta (o quasi[11]) in Europa una classe lavorativa "proletaria" rivendicava maggiori diritti e la loro protesta, forse anche grazie ad un effetto sorpresa, fu coronata da un rapido successo.