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Nacque a Colle di Vespignano, da una famiglia di piccoli possidenti terrieri, si trasferì a Firenze e la sua famiglia lo affidò alla bottega di Cimabue.
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La biografia della vita di Giotto e le sue opere presenti in tutta italia.
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Giotto si sposò con Ciuta di Lapo del Pela. La coppia ebbe quattro figlio, uno dei quali, Francesco, divenne a sua volta pittore.
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Recenti studi indicano come una delle sue prime opere l frammento della madonna conservato proprio in Mugello nella Pieve di Borgo an Lorenzo.
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La storia della O di Giotto nasce dall'esigenza di Papa Bonifacio VIII che all'inizio del 1300 era alla ricerca di un artista cui affidare il ritratto. Durante l'incontro con il Papa, il giovane pittore, per dar prova delle proprie abilità disegnò un cerchio su un semplice foglio.
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La documentazione relativa alla costruzione e consacrazione della Cappella degli Scrovegni a Padova, interamente affrescata da Giotto, permettono di stabilire con certezza che Giotto fu a Padova tra il 1303 e il 1305.
Del soggiorno padovano sono perduti gli affreschi del palazzo della ragione e gran parte degli affreschi della Basilica di Sant'Antonio. -
gli affreschi con le storie di San Francesco dipinti da Giotto nella Basilica di Assisi, hanno una datazione molto dibattuta :forse ha lavorato a quest'epoca fra il 1290 e il 1304, prima di concludere la Cappella degli Scrovegni a Padova, ma non c'è niente di certo.
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Nel 1311 Giotto torna a Firenze, ci sono documenti del 1314 relativi alle sue attività economiche extra pittoriche. La presenza a Firenze è sicuramente documentata negli anni 1314, 1318, 1320, 1325, 1326 e 1327.
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viene commissionato per l'altare maggiore della Basilica di San Pietro dal cardinale Jacopo Stefaneschi. Il polittico venne ideato dal maestro, ma dipinto insieme agli aiuti ed è caratterizzato da una grande varietà cromatica a scopo decorativo. Dipinto su entrambi i lati rappresenta sul verso l Cristo in trono con i martiri di San Pietro e di San Paolo, sul recto San Pietro in Trono, negli scomparti e nelle predelle la Vergine col bambino in Trono con diverse figure di Santi e Apostoli.
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Nel 1327 si iscrive all'Arte dei Medici e Speziali che per la prima volta accoglieva i pittori.
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Dopo aver terminato il polittico Baroncelli, venne chiamato dal re Roberto D'Angiò a napoli e vi rimase fino al 1333 insieme alla nutrita bottega. Il re lo nominò "famigliare" e "primo pittore di corte e nostro fedele" a testimoniare l'enorme considerazione che Giotto aveva ormai raggiunto. gli assegnò anche uno stipendio annuo.
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Prima del 1337, data della morte, andò a Milano presso Azzone Visconti, ma le opere di questa fase sono tutte scomparse. Rimase però traccia della sua presenza soprattutto nell'influenza esercitata sui pittori lombardi del Trecento come la Crocifissione della Chiesa di San Gottardo in Corte.
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L'ultima opera fiorentina terminata dagli aiuti è la Cappella del Podestà nel palazzo del Bargello, dove è presente un ciclo di affreschi, oggi in cattivo stato di conservazione (anche per errati restauri ottocenteschi), che raffigura Storie della Maddalena ed Il Giudizio Universale. In questo ciclo è famoso il più antico ritratto di Dante Alighieri, dipinto senza il tradizionale naso aquilino. Morì l'8 gennaio del 1337.