Gabriele D'Annunzio

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    L'estetismo

    D'annunzio nasce a Pescara nel 1863 da una famiglia borghese, studia in una scuola aristocratica (collegio Cicognini di Prato). All'età di 16 anni scrive il suo primo libretto di versi "Primo vere" che riscuote attenzione da parte di importanti letterati. A 18 anni si trasferisce a Roma per frequentare l'università, ma poco dopo l'abbandonò. Inizia a esercitare la professione di giornalista collaborando con "La tribuna di Roma" e il "Mattino di Napoli". Scrive inoltre molte opere narrative.
  • Il primo romanzo: il Piacere

    Lo scrittore avverte la fragilità dell'estetismo, il culto della bellezza si trasforma in menzogna. Nel 1889 scrive il suo primo romanzo in cui racconta la vita di Andrea Sperelli (nella realtà D'Annunzio stesso) è un giovane artista aristocratico che esprime la propria crisi per non riuscire a trasformare la propria vita in un opera d'arte. Descrive i suoi sentimenti verso Elena Muti dopo l'improvvisa fine della loro relazione, traccia un ritratto crudele di Elena e uno impetuoso di se stesso.
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    Il mito del superuomo

    Dopo un periodo di crisi lo scrittore inizia a leggere le opere del filosofo tedesco Nietzsche e si ispira al mito del superuomo che esprime energia eroica e attivistica, D'Annunzio punta a creare l'immagine di una vita eccezionale, il "vivere inimitabile". Lo scrittore conduce una vita da principe rinascimentale nella villa della Capponcina a Fiesole fra lussi, pezzi d'arte, oggetti preziosi, cavalli. Inoltre ha molte relazioni amorose, la più importante con la grande attrice Eleonora Duse.
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    La ricerca dell'azione e la politica

    Nel 1897 inizia la sua esperienza parlamentare come deputato dell'estrema destra. Il suo sogno era la restaurazione della grandezza di Roma e di una missione imperiale dell'Italia del dominio di una nuova aristocrazia. Egli disprezzava i principi democratici ed egualitari. Nel 1900, attratto dalle manifestazioni di forza e dalla propria posizione irrazionalistica decide di passare allo schieramento di sinistra.
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    Il Teatro

    Oltre ad aver scritto molte opere letterarie, a partire dal 1898 decide di scrivere opere teatrali con lo scopo di influenzare più direttamente la popolazione con il suo messaggio. La prima opera è la "Città morta" che ispira al modello dell'antica tragedia greca. Nel 1903 scrive la tragedia "La figlia di Iorio" nella quale rivive le sue radici della terra natale, nell'intento di descrivere le figure pastorali antiche, grazie alla scoperta dell'immutata sostanza della natura umana.
  • La sera fiesolana

    La "sera fiesolana" scritta nel 1899 rappresenta la personificazione della sera. Il poeta si rivolge ad una persona indefinita, ma che fa capire che è la donna amata. I versi sono melodici, senza schema fisso con rime ed assonanze. C'è un richiamo al cantico delle creature di san Francesco in cui si ripetono le parole "Laudato sii" come una preghiera e alla poesia di contemplazione della campagna di Assisi avvolta nella sera. A termine riprende un'immagine più sensuale e voluttuosa.
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    Il Lirismo: Alcyone

    L'opera Alcyone esprime il tema lirico della fusione panica con la natura con un atteggiamento di contemplazione. E' il diario ideale di una vacanza estiva dai colli fiesolani alle coste tirreniche. Il panismo, traendo energia vitale dalle forze naturali, è il presupposto per giungere al superomismo.
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    Differenze tra la Sera Fiesolana e la Pioggia nel Pineto parte 1

    La sera fiesolana è una poesia composta da Gabriele d'Annunzio nel 1899. E' la prima lirica dell'Alcyone (il terzo libro delle Laudi del cielo, del mare, della terra e degli eroi). La sera fiesolana assomiglia ad una preghiera che spiega un'evento amoroso o atto di seduzione che avviene in un momento di spiritualità che unisce gli amanti e la natura.
    Possiamo evidenziare la presenza del:
    - panismo cioè l'apparizione della luna simbolo di purezza (teofania).
    - Francescanesimo
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    Differenze tra la Sera Fiesolana e la Pioggia nel Pineto parte 2

    • Fonosimbolismo (fresche, fruscio che fan le foglie)
    • Forma della preghiera
    • Il poeta si rivolge all'amata sempre in seconda persona
    • Linguaggio elevato, alto (aulico).
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    Differenze tra la Sera Fiesolana e la Pioggia nel Pineto parte 3

    La pioggia nel pineto è una lirica composta fra luglio e agosto 1902 dal poeta Gabriele D'Annunzio nella celebre Villa La Versiliana, dove abitava immerso nel verde della pineta a Marina di Pietrasanta in Versilia.
    La Pioggia Nel Pineto è un'opera musicale composta da:
    - Rime sparse, ritmo sincopatico,
    - Linguaggio alto, elevato (aulico) enjambement.
    - Presenza di assonanze, consonanze, alterazioni, onomatopee.
    - Quattro strofe, ritmo crescente che si concludono tutte con la parola "Ermione".
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    Differenze tra la Sera Fiesolana e la Pioggia nel Pineto parte 4

    • Panismo: entrambi si trasformano in esseri vegetali. Il poeta mostra all'amata i segni di questa progressiva trasformazione in esseri vegetali. A questa trasformazione vi è convolta tutta la natura e anche qualche animaletto (cicala, rana)
    • Similitudini (son come polle tra l'erbe).
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    Le contraddizioni

    Il poeta è alla continua ricerca di una vita straordinaria e disprezza la vita comune. Cerca di mettersi sempre in primo piano nell'attenzione pubblica per vendere meglio la sua immagine e i suoi prodotti letterari e per questo veniva ben pagato dagli editori. Nonostante la grande disponibilità di denaro non era mai sufficiente alla sua vita lussuosa. Quindi per continuare a sostenere i propri lussi, doveva lusingare la massa e la borghesia che aveva sempre disprezzato.
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    Poesia: " La pioggia nel pineto"

    Il poeta scrive "la pioggia del pineto" nel 1902 e si rivolge alla donna che è con lui, Ermione. Le parole vengono sostituite dai rumori della natura le gocce sulle foglie, le gocce sui loro corpi, trasformando la poesia in musica. L'anima è rinnovata dalla pioggia come la natura vegetale e fa nascere pensieri più freschi. La relazione amorosa è una bella favola che da l'illusione di una piena felicità, la poesia trasmette l'intima fusione fra uomo e natura.
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    La guerra e le imprese eroiche

    Nel 1910 fu costretto a fuggire in Francia per evitare i creditori inferociti. Allo scoppio della prima guerra mondiale decide di rientrare in Italia per compiere eroiche azioni di guerra, si arruola volontario nell'esercito e compie un'incursione nel golfo del Carnaro con una flotta di moto siluranti. Nel 1918 partecipa alla missione aerea su Vienna lanciando migliaia di manifesti tricolori scritti dal giornalista, Ugo Ojetti. In fine capeggia un gruppo di volontari e conquista Fiume in Istria.
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    Il fascismo e il dopoguerra

    Il dominio sulla città di Fiume fu breve e nel 1920 venne cacciato con le armi. Il fascismo esaltò il poeta come padre della patria ma successivamente l'abile politico Benito Mussolini lo fece confinare in una sontuosa villa al Gardone (Il Vittoriale degli Italiani). Qui visse gli ultimi anni della sua vita ossessionato dalla decadenza fisica e pubblicando alcune opere di memoria. Morì nel 1938.
  • Grazie per l'attenzione!

    Lavoro svolto da: Ilari Giorgia, Juan Merloni.
    Materia: Italiano.
    Argomento: Gabriele D'Annunzio.
    Anno scolastico: 2023/2024
    Classe: 5AT