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La rivolta incominciò con il crollo della popolarità di Luigi Filippo d'Orleans a causa della politica economica di Guizot, il Primo ministro. Le opposizioni al regime (socialisti, democratici, repubblicani e legittimisti), organizzarono comizi per la riforma elettorale. Il popolo parigino insorse e venne proclamato un governo provvisorio, che prese il nome di la Seconda Repubblica.
Una nuova Costituzione stabilì l'elezione diretta di Luigi Bonaparte, che si fece eleggere imperatore nel 1852. -
Cavour e Napoleone III, terminata la guerra di Crimea (1853) e partecipato al Congresso di Parigi (1856), strinsero "gli Accordi di Plombieres" .
Essi prevedevano che:
- La Francia sarebbe intervenuta in aiuto del Regno di Sardegna in caso l'Austria l'avesse attaccata
- al termine della guerra la Francia otterrà la Savoia e Nizza
- in Italia, infine, il Regno delle due Sicilia e il Regno dell'Italia Centrale (escluso il Lazio e Roma di proprietà del Papa), sarebbero state di proprietà francese -
Cavour riuscì a provocare l'attacco austriaco: iniziando così la seconda guerra d'indipendenza. Napoleone III dovendo rispettare gli "accordi di Plombieres", si schierò al fianco dell'Italia prendendo il comando delle operazioni.
Dopo alcune vittorie, Napoleone III, temendo un'eccessivo rafforzamento del Piemonte e l'intervento di Russia e Prussia, firmò l'armistizio di Villafranca: che perdeva la cessione della Lombardia al Regno di Sardegna. -
La Francia ebbe un ruolo anche durante la spedizione dei mille, in quanto Garibaldi volendo assoggettare Roma avrebbe dovuto affrontare anche le truppe francesi che erano a protezione del Papa.
Nel 1864 venne stipulata la Convenzione di Settembre con cui l'Italia, in cambio del graduale ritiro delle truppe francesi da Roma, si impegnava a difendere i confini dello Stato Pontificio. Lo Stato italiano si disinteressò apparentemente di Roma cambiando la capitale: da Torino a Firenze. -
Nel 1870 la Francia nutriva una crescente preoccupazione per i successi militari Prussiani, inoltre vi era l'eventualità che il trono spagnolo potesse andare ad un parente di Guglielmo I: l'imperatore francese dichiarò quindi guerra alla Prussia.
L'esercito francese fu annientato a Sedan e Napoleone III imprigionato, provocando l'insurrezione di Parigi che proclamò la Terza Repubblica; quest'ultima tentò di riprendere in vano la guerra, che si concluse definitivamente con la pace di Francoforte -
La nuova Costituzione, mantenne inalterata la struttura dello stato francese:
- La Camera dei deputati, potere legislativo ed eletta a suffragio universale
- il Senato, che divideva il potere legislativo con la Camera, eletto solo in parte
- il presidente della Repubblica, a capo del governo e deteneva ampi poteri, tra cui quello di sciogliere le camere
Questa costituzione assunse non solo un senso conservativo (in quanto aveva presidente e Senato), ma anche un'apertura democratica (i deputati). -
Nel 1871 si svolsero nuove elezioni politiche, vinte dai conservatori. La guida del governo andò ad Adolphe Thiers, obbligato dalla Germania a stringere dei patti severissimi in seguito alla sconfitta subita in guerra: queste condizioni erano inaccettabili e fecero mobilitare il popolo parigino che organizzò una Guardia Nazionale determinando la caduta di Napoleone III. Gli insorti si stabilirono al municipio e indissero nuove elezioni, vinte dai rivoluzionari che fondarono la Comune di Parigi -
La Comune era guidata da un Consiglio, composto da 90 membri, che aveva sia il potere esecutivo che quello legislativo.
Le principali idee comuni erano:
- l'antipatia per la maggioranza contadina
- autonomia per città e villaggi
- l'ideale di democrazia diretta
Questo sistema però non si estendeva a tutta la Francia, infatti le altre città francesi non si ribellarono, lasciando così la capitale isolata. Per la borghesia e gli aristocratici la Comune rappresentava quindi minaccia da combattere. -
Thiers dopo aver tentato di attaccare i comunardi, decise di chiedere a Bismark di rilasciare i prigionieri di guerra, in modo da ricostruire l'esercito francese con al comando Mac Mahon.
Quest'esercito dal 21 al 28 maggio assediò Parigi, che divento luogo di battaglia e incendi continui: questo periodo prese il nome di "settimana di sangue". Le truppe di Mac Mahon fucilarono e repressero ogni singolo focolaio di rivolta, causando circa 887 morti. Terminò così l'esperienza della comune di Parigi -
Adolphe Thiers, affrontò con grande entusiasmo la situazione del dopo guerra: pagò in anticipo il debito con la Germania in modo che i Tedeschi abbandonassero il territorio francese. In secondo luogo impose il servizio militare obbligatorio nel 1872, dimostrando una ferma volontà di riscatto. Nel 1873 egli pero venne costretto a dimettersi lasciando il posto a Patrice de Mac Mahon. -
La relativa stabilità politica dovuta all'alternarsi di repubblicani moderati e radicali, consentì alla Francia di realizzare riforme:
-la libertà di stampa
-monopolio statale dell'istruzione, obbligatoria per il ciclo elementare
-sancire la separazione tra Stato e Chiesa
L'affermazione dei repubblicani, non impedì la nascita di alcuni tentativi di rivolta; ad esempio con Boulanger e la sua idea di
instaurare un governo forte e coloniale che portasse alla "revanche", rivincita contro la Germania -
Felicite de La Mennais è considerado il principale esponente del cattolicesimo liberale. Secondo i cattolici liberali, la chiesa avrebbe dovuto accettare la sfida della modernità, riconoscendo il valore della libertà religiosa e della separazione tra Stato e Chiesa.
In particolare, i cattolici liberali affermavano che la libertà avrebbe favorito la missione della Chiesa, allontanandola dal potere politico. -
In Francia la questione sociale si richiamò a Rousseau e alle aspirazioni della rivoluzione francese. I principali esponenti furono:
-Claude Henri, riteneva che la società era organizzata in modo contraddittorio, proponendo al contrario che il governo dovesse essere assegnato a dei tecnici, chiamati. realizzare una generale armonia sociale
-Francois Marie, proponeva di riorganizzare la società in piccoli nuclei economicamente e politicamente autonomi, i falansteri. -
Non può propriamente essere definito un ideologo della democrazia, egli raccolse i suoi pensieri nella "Democrazia in America" che tratta dei rischi della democrazia.
Il rischio fondamentale dal quale Tocqueville ci mette in guardia è che la democrazia non si debba trasformare in un dispotismo della maggioranza sulla minoranza.
Il suggerimento che ci viene dato da Tocqueville è quello di potenziare le associazioni tra cittadini e siano pronti ad opporsi ad una maggioranza "dannosa" per lo Stato.