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DAL DIRETTORIO ALL'ASCESA DI NAPOLEONE BONAPARTE

  • La politica di scristianizzazione (di scarso successo fra la popolazione, fedele alla propria tradizione religiosa)

    La politica di scristianizzazione (di scarso successo fra la popolazione, fedele alla propria tradizione religiosa)
    Inizialmente semplice anticlericalismo, si trasformò in odio e massacro ai danni del clero refrattario. Nel 1793 fu attuata in modo sistematico dai sanculotti, su iniziativa dei cordiglieri guidati da Hébert. Nelle chiese si praticava una nuova religione ispirata alla Dea Ragione; i simboli cristiani furono distrutti e fu introdotto un nuovo calendario repubblicano, privo dei nomi dei santi. Robespierre cercò di limitarla, sostituendo alla Dea Ragione l'Essere Supremo.
  • Istituzione del Tribunale Rivoluzionario

    Istituzione del Tribunale Rivoluzionario
    -Il conflitto fra girondini e giacobini era divenuto inconciliabile;
    -la Convenzione istituì tra marzo e aprile il Tribunale Rivoluzionario (che giudicava i sospetti);
    -fu stabilito il prezzo massimo per cereali e farina.
    Con tali provvedimenti, più vicini alle richieste dei sanculotti, la Convenzione tentò di trovare l'alleanza del movimento popolare, il vero protagonista della rivolta e che promosse la creazione della stessa Convenzione, affinché fosse redatta una nuova Costituzione.
  • Insurrezione dei sanculotti

    Insurrezione dei sanculotti
    I sanculotti organizzarono una seconda "rivolta", dopo quella del 10 agosto 1792, quando presero d'assalto il Palazzo Reale. La Convenzione fu circondata dalla folla che chiese l'arresto di trenta deputati girondini. D'ora in poi a dominarla sarebbero stati i giacobini.
  • Il Terrore

     Il Terrore
    La figura di Robespierre si impose sul panorama rivoluzionario: egli seppe domare le forze che minavano la rivoluzione e, al contempo, spense i focolai dell'opposizione. Iniziò il periodo del Terrore, detto così per le dure misure adottate per eliminare il dissenso antirivoluzionario e, iniziato con l'espulsione dei girondini dalla Convenzione (2 giugno 1793), si conclude con la caduta del capo del partito giacobino, Robespierre (9 termidoro, 27 luglio 1794).
  • Approvazione della nuova Costituzione (che i giacobini non vollero mai effettivamente applicare per la situazione d'emergenza) ed istituzione del Comitato di salute pubblica

    Approvazione della nuova Costituzione (che i giacobini non vollero mai effettivamente applicare per la situazione d'emergenza) ed istituzione del Comitato di salute pubblica
    La Convenzione approvò la Costituzione, che, con significative novità rispetto a quella del 1791, rappresentò l'acme della democrazia della fase rivoluzionaria.
    Comportò l'abolizione della monarchia in favore della repubblica; il criterio censitario per le elezioni fu soppiantato dal suffragio universale maschile; il potere legislativo sarebbe spettato a un'assemblea eletta dai cittadini. Fu istituito il Comitato di salute pubblica con pieni poteri in campo militare, politico ed economico.
  • Assassinio di Jean-Paul Marat

    Assassinio di Jean-Paul Marat
    Il cordigliere Jean-Paul Marat fu assassinato da una giovane monarchica filo-girondina, Charlotte Corday. Quest'episodio smosse soprattutto gli animi dei sanculotti, presso i quali Marat si era conquistato grande popolarità. Tuttavia, il suo assassinio alimentò ulteriormente il desiderio di adottare dure misure a danno dei nemici della rivoluzione.
  • Introduzione della leva di massa obbligatoria

    Introduzione della leva di massa obbligatoria
    Mentre la guerra della Francia contro la prima coalizione proseguiva (1792), la dittatura giacobina, dietro le insistenze di Carnot, decretò la leva di massa (che sarebbe stata reintrodotta da Napoleone nel 1810) per dar vita a un esercito popolare. Fu consentito ai borghesi di accedere alle alte cariche militari, prima riservate all'aristocrazia.
    Fra le truppe un'intensa propaganda diffuse gli ideali repubblicani.
  • Approvazione della "legge sui sospetti"

    Approvazione della "legge sui sospetti"
    Il governo giacobino assunse ormai tutte le caratteristiche proprie di una dittatura. Fu promulgata la "legge sui sospetti" che conferiva al Comitato di salute pubblica l'assoluta libertà di reprimere i nemici, o anche quanti fossero solo sospettati tali. Nella sola capitale francese le vittime del Terrore furono oltre 2600, tra cui la regina Maria Antonietta e il chimico Lavoisier. Il Tribunale Rivoluzionario progressivamente, quando le condanne aumentarono, prese a usare procedure sommarie.
  • Il colpo di Stato del 9 termidoro

    Il colpo di Stato del 9 termidoro
    Le iniziative senza precedenti prese dal Comitato parvero troppo radicali agli "indulgenti", guidati da Danton (di cui faceva parte anche Desmoulins), e troppo moderate agli "arrabbiati", guidati da Hébert. Robespierre si mostrò diffidente, adottando la linea della repressione e del Gran Terrore, colpendo entrambi gli schieramenti e ghigliottinando migliaia di persone in pochi mesi, come gli stessi Danton e Hébert. Di certo, però, l'opinione pubblica mal tollerò la sua politica.
  • La battaglia di Fleurus (1794)

    La battaglia di Fleurus (1794)
    A Fleurus, in Belgio, nel 1794, i Francesi sconfissero le truppe coalizzate e ciò diede ragione agli oppositori di Robespierre: la Francia non correva pericoli immediati, per cui non era più necessaria la politica del Terrore.
  • La decapitazione dell' "incorruttibile" leader rivoluzionario dei giacobini

    La decapitazione dell' "incorruttibile"  leader rivoluzionario dei giacobini
    Robespierre, l' "incorruttibile" fu accusato dai membri della Convenzione e del Comitato, in quanto mostrò ambizioni tiranniche. Dopo essere stato estromesso dal potere, il 9 termidoro fu ghigliottinato, insieme a Saint-Just e ad altri suoi collaboratori. Fallite sia la monarchia costituzionale che la repubblica, spettava al termidoro ora tentare di riportare la Francia all'ordine, chiudendo così la rivoluzione.
  • Inizio del governo del Direttorio: la reazione termidoriana

    Inizio del governo del Direttorio: la reazione termidoriana
    A partire dall'esecuzione di Robespierre e dei suoi collaboratori si aprì la fase della rivoluzione detta "termidoriana", età che, in primo luogo, vide la reazione della borghesia benestante alla politica giacobina: i termidoriani presero provvedimenti in campo economico, come la liberalizzazione dei commerci, ottenendo il consenso di mercanti, banchieri ed affaristi. I giacobini furono rimossi da incarichi politici ed amministrativi, o addirittura perseguitati ed imprigionati.
  • Chiusura del club giacobino

    Chiusura del club giacobino
    Dopo che lo scioglimento del club fu decretato, si fece strada il fenomeno della "jeunesse dorée" (gioventù dorata), associazione, talvolta spontanea talvolta organizzata dai controrivoluzionari, di giovani benestanti, detti "moscardini", che dettavano legge in materia di moda e, riuniti in bande armate, davano la caccia ai giacobini.
  • Il Terrore bianco

    Il Terrore bianco
    Così detto dalla bandiera bianca dei Borboni, si scatenò massacrando giacobini e preti costituzionali, proprio mentre le persecuzioni ai danni dei controrivoluzionari si attenuavano, anzi furono agevolati con amnistie o restituzioni dei beni, da parte della Convenzione. Fu favorito il rimpatrio di molti emigrati.
  • La Costituzione dell'anno III: "la legge è uguale per tutti"

    La Costituzione dell'anno III: "la legge è uguale per tutti"
    Approvata dalla Convenzione, come quella del 1791, si apriva con una "Dichiarazione dei diritti", sebbene l'articolo che recitava "gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei loro diritti" fu sostituito dalla formula "la legge è uguale per tutti". Fu ripristinato il criterio censitario e si stabilì una rigida separazione dei poteri (sul modello illuministico di Montesquieu):
    -il potere elettivo --> sistema bicamerale;
    -potere esecutivo --> Direttorio di 5 membri (uno dei quali annuale).
  • Tentato colpo di Stato di quanto rimaneva del movimento giacobino

    Tentato colpo di Stato di quanto rimaneva del movimento giacobino
  • Le conseguenze della politica dei termidoriani

    Le conseguenze della politica dei termidoriani
    In campo economico, in risposta ai provvedimenti presi, crebbero smodatamente l'inflazione ed il carovita. Le reazioni popolari furono duramente represse. In politica interna, i termidoriani dovettero fronteggiare varie difficoltà; la situazione militare era positiva. Nel corso del 1794 l'esercito francese liberò completamente il territorio nazionale, occupò il Belgio, la Renania ed invase l'Olanda. La prima coalizione si sgretolava e ad opporsi alla Francia rimasero Inghilterra ed Austria.
  • La politica del Direttorio

    La politica del Direttorio
    Approfittando del malcontento diffuso tra le classi popolari, per lo più dovuto al carovita, Babeuf, detto Gracco, collaborando con Filippo Buonarroti (discendente della famiglia di Michelangelo), si fece promotore della "Congiura degli Eguali", all'insegna dell'uguaglianza tra tutti, teorizzando un sistema comunista in cui i terreni dovevano essere di proprietà dello Stato e non c'erano differenze di reddito perché "tutti gli stomaci sono uguali". La congiura però fallì e portò al suo arresto.
  • Le origini di Napoleone Bonaparte: "La mia passione è il potere, ma io lo amo da artista, come un violinista ama il suo strumento"

    Le origini di Napoleone Bonaparte: "La mia passione è il potere, ma io lo amo da artista, come un violinista ama il suo strumento"
    Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio il 15 agosto 1769 in una famiglia della piccola nobiltà.
    Nel 1793 aderì al giacobinismo montagnardo. Strinse amicizia con Augustin Robespierre, Carnot e Barras. Fu nominato generale di brigata alla resa di Tolone, finora occupata dagli Inglesi. Fu incaricato di reprimere un colpo di Stato monarchico e di chiudere i club giacobini. Il 9 marzo 1796 si avvicinò ai termidoriani, sposando Giuseppina Beauharnais; ottenne il comando della campagna d'Italia (1796).
  • L'ascesa napoleonica, la campagna d'Italia

    L'ascesa napoleonica, la campagna d'Italia
    Il governo del Direttorio nel 1796 assegnò a Napoleone il comando della campagna d'Italia. Le vittorie riportate gli diedero in patria grande popolarità. Napoleone sembrò l'uomo giusto per imporsi al vertice dello Stato francese (colpo di Stato, 1799); dimostrò grande abilità nell'utilizzare la stampa per presentarsi come un mito, un uomo imbattibile. Sapeva accendere gli animi dei soldati con discorsi persuasivi; aveva una strategia d'attacco che puntava sulla velocità d'azione delle truppe.
  • La campagna d'Italia

    La campagna d'Italia
    In politica estera, il Direttorio volle colpire l'Austria dalla Renania e dall'Italia. La campagna d'Italia fu affidata a Napoleone Bonaparte, giovane generale che agì in un contesto favorevole, portando i valori rivoluzionari della democrazia e della libertà. In Italia molti intellettuali (come Foscolo che lo idealizzò come un nuovo Prometeo) e ampie fette delle classi popolari ritenevano che il paese-guida nella lotta alla tirannia fosse la Francia, con un popolo "amico di tutti i popoli".
  • L'armistizio di Cherasco

    L'armistizio di Cherasco
    La Francia ottenne diverse vittorie, come Nizza e la Savoia, strappate a Vittorio Amedeo III. Napoleone proseguì vittorioso verso la Lombardia, occupando Milano, il 15 maggio. Presentatosi come il liberatore degli Italiani dai tiranni, chiedeva però alle città occupate contributi in denaro per il mantenimento delle truppe.
  • Le "repubbliche sorelle" in Italia

    Le "repubbliche sorelle" in Italia
    Fu fondata la Repubblica cispadana che, unendosi alla Lombardia, diede vita alla Repubblica cisalpina. Nel 1797 la Repubblica cispadana adottò la bandiera tricolore che sarebbe diventata la bandiera italiana. Queste repubbliche furono definite "sorelle" poiché vi furono instaurati, ricorrendo alle armi, regimi simili a quello francese. Napoleone passò poi all'occupazione di Mantova, dove si erano asserragliati gli Austriaci, sino ad arrivare a circa 100 km da Vienna, a Leoben.
  • La pace di Tolentino

    La pace di Tolentino
    Nello Stato pontificio, dopo aver incontrato qualche resistenza, Napoleone costrinse il papa alla resa.
  • Il colpo di Stato di fruttidoro

    Il colpo di Stato di fruttidoro
    La maggioranza del Direttorio attuò il colpo di Stato del 18 fruttidoro: Parigi fu occupata dai militari e il potere fu assunto da un triumvirato (formato da Barras, La Révellière-Lepaux e Reubell) che impose leggi eccezionali contro gli oppositori politici e limitò la libertà di stampa.
  • Il Trattato di Campoformio

    Il Trattato di Campoformio
    Dopo essersi impadronito di Venezia, Napoleone concluse la pace con l'Austria, che firmò il Trattato di Campoformio. L'Austria rinunciò al Belgio e alla Renania e cedette la Lombardia, ma ottenne Venezia. In Europa sorsero nuove repubbliche sorelle della Francia: quella ligure e quella elvetica. Nello Stato pontificio fu fondata la Repubblica romana. Dette "giacobine", la loro Costituzione fu modellata su quella del 1795 e il potere fu affidato a individui moderati. Fu istituito lo stato civile.
  • La spedizione in Egitto

    La spedizione in Egitto
    L'unica avversaria della Francia era la Gran Bretagna, militarmente e commercialmente potente. Il governo francese progettò una campagna volta a conquistare l'Egitto, che avrebbe permesso alla Francia di controllare i traffici nel Mediterraneo e di avere una base per un'eventuale espansione in Medio Oriente. La spedizione partì da Tolone il 19 maggio 1798, con un seguito di intellettuali.
  • La rada di Abukir e la seconda coalizione

    La rada di Abukir e la seconda coalizione
    L'ammiraglio inglese Horatio Nelson distrusse la flotta francese nella rada di Abukir, il 1° agosto. L'Inghilterra organizzò la seconda coalizione, cui aderirono Austria, Russia, Turchia e Regno di Napoli, che controllava formalmente il territorio egiziano. La guerra riesplose in Europa.
  • La Repubblica partenopea

    La Repubblica partenopea
    Nel gennaio 1799, il Direttorio inviò un corpo di spedizione nel Regno di Napoli, dando vita alla Repubblica partenopea. Seppur non a lungo, la Francia giunse a controllare tran parte del territorio italiano. L'esercito austro-russo scatenò un'offensiva che costrinse i Francesi ad abbandonare l'Italia, la Svizzera e la Renania. Nell'agosto 1799, Napoleone avviò il rientro in patria. Nel settembre 1799, il generale francese Masséna a Zurigo sconfisse l'armata russa.
  • Il consolato napoleonico

    Il consolato napoleonico
    Durante il consolato la Francia fu riorganizzata istituzionalmente e legislativamente:
    -Costituzione dell'anno VIII (1799): rafforzò l'esecutivo affidandolo a Napoleone, Primo Console
    -legame alta borghesia-regime napoleonico
    -redazione Codice civile
    -sistema scolastico centralizzato
    -pacificazione con Chiesa (Concordato: il cattolicesimo era religione maggioritaria).
    Guerra con seconda coalizione affrontata con successo, firmando pace con Austria, Regno di Napoli, Russia e Inghilterra.
  • Il colpo di Stato di brumaio e le "insorgenze" in Italia

    Il colpo di Stato di brumaio e le "insorgenze" in Italia
    In Italia, le repubbliche cedettero alla restaurazione dei regimi precedenti. Nella Repubblica partenopea il cardinale Fabrizio Ruffo, organizzò una rivolta popolare. Tra il 1796 e il 1815, in Italia le "insorgenze" ("Vandea italiana"), coinvolsero circa 300.000 persone. Il 18 brumaio il Direttorio passò nelle mani di 3 consoli: il più potente era Napoleone. Due commissioni furono incaricate di redigere una nuova Costituzione; i principi liberali e democratici rivoluzionari crollarono.
  • Le vittorie contro la seconda coalizione: la pace di Lunéville

    Le vittorie contro la seconda coalizione: la pace di Lunéville
    Nella primavera del 1800, Napoleone sconfisse gli Austriaci a Marengo, in Piemonte, ricostituì la Repubblica Cisalpina, mentre un'altra armata li sconfisse nella Germania meridionale. L'Austria sottoscrisse la pace di Lunéville (febbraio 1801), che confermò gli accordi presi a Campoformio: alla Francia erano riconosciuti Belgio, Renania e Piemonte; furono legittimate le Repubbliche sorelle e gli Stati satelliti.
  • La pace di Amiens

    La pace di Amiens
    Il Regno di Napoli e la Russia conclusero la pace con la Francia. L'Inghilterra, rimasta isolata, sottoscrisse la pace di Amiens (marzo 1802), che segnò lo scioglimento della Seconda coalizione. La Gran Bretagna restituì alla Repubblica Batava, alleata della Francia, la Colonia del Capo e buona parte delle Indie Orientali olandesi conservando Trinidad, Tobago e Ceylon; la Francia si ritirò dallo Stato Pontificio e delimitò i confini della Guyana francese.
  • L'incoronazione di Napoleone a imperatore: "Meglio sarebbe non aver vissuto, che non lasciare tracce della propria esistenza"

    L'incoronazione di Napoleone a imperatore: "Meglio sarebbe non aver vissuto, che non lasciare tracce della propria esistenza"
    Napoleone riuscì a mantenere l'ordine e la pace sul piano interno e a tenere una posizione di forza su quello estero; ottenne nel 1802 il consolato a vita, mentre nel 1804, con la Costituzione dell'anno XII, divenne imperatore dei Francesi. La nuova posizione di Napoleone fu confermata da un plebiscito.
    Con un gesto simbolico, il 2 dicembre 1804 s'incoronò al cospetto di papa Pio VII, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ponendosi lui stesso la corona sul capo.
  • L'Impero napoleonico: le imprese militari

    L'Impero napoleonico: le imprese militari
    Dal 1803 erano riprese le ostilità con l'Inghilterra. La Gran Bretagna rispose organizzando la terza coalizione (con Russia, Austria, Svezia e Regno di Napoli) nel 1805.
  • L'Italia sotto il dominio napoleonico

    L'Italia sotto il dominio napoleonico
    La Francia controllava interamente l'Italia dal 1800, con la pace di Marengo. La Repubblica Cisalpina divenne prima Repubblica italiana e poi Regno d'Italia, di cui Napoleone si proclamò re (1805). Napoli divenne Regno nel 1806 con il fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte. Piemonte, Repubblica Ligure e Toscana furono annessi al territorio francese. Lo Stato pontificio fu smembrato in regioni che diventarono dipartimenti francesi e in altre che, invece, furono annesse al Regno d'Italia.
  • L'Impero napoleonico: le imprese militari

    L'Impero napoleonico: le imprese militari
    All'offensiva napoleonica, l'Inghilterra rispose organizzando, nel 1805, la terza coalizione (con Russia, Austria, Svezia e Regno di Napoli). La flotta francese fu sconfitta da quella inglese, alla guida dell'ammiraglio Nelson, a Trafalgar, nei pressi di Cadice.
  • La vittoria di Austerlitz e la pace di Presburgo

    La vittoria di Austerlitz e la pace di Presburgo
    Napoleone risollevò le sorti della Francia, sconfiggendo gli schieramenti austro-russi ad Austerlitz, in Boemia. L'Austria firmò la pace di Presburgo: dovette cedere i territori italiani e tedeschi. Si consolidava l'influenza francese in Italia e si rafforzavano le alleanze di Napoleone in territorio tedesco.
  • Le vittorie sulle truppe russe

    Le vittorie sulle truppe russe
    La Prussia, preoccupata dall'egemonia francese in Germania, decise di entrare nella quarta coalizione, accanto a Russia e Inghilterra (1806). L'avanzata militare napoleonica non si arrestò, anzi il generale riuscì a sconfiggere i Russi prima a Jena (settembre 1806) e poi a Eylau (febbraio 1807).
  • La pace di Tilsit

    La pace di Tilsit
    Con la pace di Tilsit fu decretato il nuovo assetto dell'Europa continentale:
    -i territori a ovest del fiume Elba, formarono il Regno di Vestfalia, affidato al fratello di Napoleone, Gerolamo Bonaparte;
    -altri Stati formarono la Confederazione del Reno, sotto il controllo di Napoleone --> cessò di esistere l'Impero germanico;
    -Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone, fu proclamato re d'Olanda;
    -con i territori a est dell'Elba si formò il Granducato di Varsavia.
    La Francia controllava l'Europa.
  • Il blocco continentale e la quinta coalizione

    Il blocco continentale e la quinta coalizione
    Napoleone decretò il blocco continentale, che vietava a tutti i paesi europei di commerciare con le isole britanniche (1806). Per l'esigenza di farlo rispettare, sottomise al dominio francese prima il Portogallo e poi la Spagna. Fu nominato re di Spagna Giuseppe Bonaparte, che lasciò il Regno di Napoli a Gioacchino Murat. Nel 1809 nacque la quinta coalizione, promossa sempre dall'Inghilterra. Gli Austriaci, sconfitti, dovettero accettare la dura pace di Schönbrunn.
  • Le nozze di Napoleone con Maria Luisa d'Austria

    Le nozze di Napoleone con Maria Luisa d'Austria
    Fra il 1810 e il 1812 l'Impero napoleonico raggiunse la sua acme. L'apogeo fu legittimato dalle nozze di Napoleone con Maria Luisa d'Austria, figlia dell'imperatore Francesco I, dopo il divorzio da Giuseppina Beaurharnais per l'assenza di eredi. Il nuovo matrimonio permise a Napoleone di avere l'agognato erede, che nacque nel 1811.
  • La campagna di Russia

    La campagna di Russia
    Fra il 1810 e il 1812 l'Impero francese raggiunse la sua acme. Il casus belli per dare avvio alla campagna di Russia fu offerto dallo zar che, nel 1810, non solo si ritirò dal blocco continentale ma impose anche dei dazi sulle importazioni, che gravavano sulle merci francesi. Nel giugno 1812 ebbe inizio la spedizione: i Francesi entrarono a Mosca il 14 settembre. I Russi adottarono la tattica della terra bruciata e i Francesi furono costretti alla ritirata nell'ottobre 1812.
  • Il crollo dell'Impero napoleonico: la sesta coalizione

    Il crollo dell'Impero napoleonico: la sesta coalizione
    Nel 1813 gli Stati europei formarono la sesta coalizione, di cui facevano parte Gran Bretagna, Russia, Svezia, Prussia e Austria e assestarono un duro colpo al prestigio dell'imperatore, sconfitto nell'ottobre 1813 nella battaglia di Lipsia, detta "battaglia delle nazioni". Il colossale sistema napoleonico si sgretolò e l'Europa si avviò verso la restaurazione dei legittimi sovrani. La Francia era occupata senza che la popolazione si opponesse all'invasore (marzo 1814).
  • L'esilio all'Elba e la convocazione del Congresso di Vienna

    L'esilio all'Elba e la convocazione del Congresso di Vienna
    Napoleone accettò le condizioni di pace ritirandosi in esilio all'Elba; in Francia fu reinsediato Luigi XVIII di Borbone e si stabilì che i confini territoriali dovessero essere all'incirca congruenti a quelli precedenti la rivoluzione. A Vienna fu convocato un Congresso, nel novembre 1814. Intanto Napoleone, fuggito (dichiaratamente o no) dall'Elba e sbarcato a Cannes, rientrò in Francia il 1° marzo 1815. Nuovamente al governo, la sua ultima avventura durò cento giorni (marzo-giugno 1815).
  • La sconfitta di Waterloo, l'esilio a Sant'Elena e la fine di un mito

    La sconfitta di Waterloo, l'esilio a Sant'Elena e la fine di un mito
    L'Europa, riunitasi nella settima coalizione, sconfisse definitivamente Napoleone a Waterloo il 18 giugno 1815. Bonaparte fu costretto nuovamente all'esilio, ma questa volta a Sant'Elena, piccola isola nell'Atlantico, dove morì il 5 maggio 1821. La sua figura di generale, console ed imperatore carismatico, fece sì che nascesse un movimento detto "bonapartismo", che fu attivo per decenni dopo la sua morte.