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Il ministro degli esteri britannico afferma che la Palestina potrebbe essere un buon territorio per uno stato ebraico e, nascondendo degli interessi strategici, convince alcuni Ebrei ad iniziare a far ritorno nella loro "Terra Santa", senza sottomettere o discriminare i popoli arabi che già vi vivevano.
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Se durante la Seconda Guerra Mondiale il ritorno in Terra Santa del popolo ebraico era stato sospeso, alla fine del conflitto venne proclamato lo Stato ebraico di Israele.
La Palestina, contraria a questa irruzione nel suo territorio, decide di invadere l'Israele. -
Lo Stato di Israele resiste all'attacco arabo e lo vince, conquistando più territori di quelli che gli erano stati assegnati.
La Palestina ricorda questa sconfitta ogni 15 Maggio, nel giorno della "Nabka". -
Israele, con l'aiuto di Francia e Regno Unito, oltrepassa il confine dell'Egitto, facendo sorgere questa crisi.
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Scoppia un altro conflitto, che vede nuovamente Israele vincitore: a questo punto lo Stato conquista nuovi territori, tra i quali la Cisgiordania, che tuttavia non vengono riconosciuti ufficialmente; lo Stato ebraico continua, però, a esercitarvi il proprio potere, per questo si parla di "territori occupati".
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Ancora una volta, la vince Israele, che viene riconosciuto per la prima volta come Stato indipendente da una nazione araba: l'Egitto; quest'ultimo verrà in seguito ritenuto traditore ed espulso dalla Lega Araba.
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Avviene la prima Intifada (rivolta terroristica), durante la quale il popolo arabo lancia pietre e molotov contro le forze dell'ordine israeliane, che con la scusa dell'autodifesa iniziarono a girare armate.
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Ytzhak Rabin, primo ministro israeliano, e Yasser Arafat, leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (1964) firmano un accordo di semi-pace secondo la quale Israele riconosce alla Palestina il diritto di governare su alcuni territori e, al tempo stesso, la Palestina riconosce ad Israele il diritto di avere un proprio Stato.
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Nonostante gli "accordi di pace", la Palestina continuò a compiere degli attacchi terroristici verso l'Israele, che ovviamente vi rispondeva, per più di vent'anni.
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Sotto l'egida degli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein firmano questi accordi secondo la quale riconoscevano ufficialmente Israele come uno Stato.
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Tutta la tensione che si creò portò a diversi scontri violentissimi, che portarono al bombardamento di un sito della Striscia di Gaza da parte della Palestina (Hamas), avvenuto in risposta ad un missile.
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Avviata da Hamas per "mettere fine ai crimi di Israele": fece partire dalla Striscia di Gaza un massiccio lancio di migliaia di missili verso Israele, che colpirono anche Gerusalemme e Tel-Aviv; lo Stato ebraico rispose a quest'attacco con un'operazione militare chiamata "Spade di ferro". Purtroppo, quindi, il conflitto ha ripreso un andamento piuttosto violento.