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Le statue furono evidentemente erette per celebrare la lealtà politica di Veleia alla famiglia Giulio-Claudia, il cui culto era diffuso nel nord d'Italia.
La rappresentazione a capo velato per le figure maschili togate e per le figure femminili sottolinea la valenza politico-religiosa della famiglia imperiale. -
Veleia Romana, nel cuore dell’appennino piacentino, antica città il cui nome deriva dalla tribù ligure chiamata Veleiates, fu fondata nel 158 a.C., dopo la definitiva sottomissione dei Liguri a Roma. Prospero municipio romano ed importante capoluogo amministrativo, governò su una vasta area collinare.
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La popolazione ligure scomparve nel III secolo senza lasciare tracce fino al 1747, quando riemerse la Tabula Alimentaria Traianea nell’area presso la chiesa e quando scavi sistematici riportarono alla luce la struttura dell’antica città con tutti i suoi reperti grazie a Filippo di Borbone.
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Il parroco di Veleia mentre coltivava l'orto ritrovò la Tabula Alimentaria: un'iscrizione in bronzo
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Dopo il ritrovamento della Tabula Alimentaria, Filippo di Borbone finanziò gli scavi per riportare alla luce la città.
Tra i vari monumenti venuti alla luce troviamo le terme, il foro, la basilica e la domus del cinghiale. -
Poco distante dal luogo in cui era stata ritrovata la Tabula Alimentaria è stato ritrovato il ritratto in bronzo di Beba Basilia, una giovane donna con la testa lievemente inclinata e una particolare acconciatura con i capelli corti pettinati all'indietro con una fascia sulla fronte.
In quel periodo le donne non erano molto considerate nella società, infatti la statua di Beba Basilia è stata creata per ricordare l'importanza di questa donna che ha donato alla città le colonne della basilica.