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  Nasce a Trieste il 19 dicembre 1861 da famiglia d'origine ebraica.
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  Viene mandato a vivere e studiare, assieme a due fratelli, nel Collegio di Segnitz, in Baviera.
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  Il fallimento dell'azienda paterna lo costrinse a diventare un impiegato di banca. In banca lavorerà per 18 anni. Nel frattempo legge alcuni classici tedeschi, italiani e francesi.
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  Inizia il primo romanzo, Un inetto, che assumerà poi il titolo di Una vita.
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  Scelse di chiamarsi "Italo" per dichiararsi "italiano"; "Svevo" per mostrare la sua origine tedesca.
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  Sposa Livia Veneziani.
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  Nasce la figlia Letizia.
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  Pubblica il suo secondo romanzo: Senilità.
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  Comincia a lavorare nella ditta Veneziani.
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  Conosce lo scrittore irlandese James Joyce, che insegna inglese alla Berlitz School di Trieste.
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  Entra in contatto con la psicoanalisi in seguito alla cura del cognato Bruno veneziani presso Freud.
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  Dopo l'annessione di Trieste all'Italia, pubblica su "la Nazione", nuovo quotidiano triestino, una serie di articoli su Londra dopo la guerra, in cui analizza i problemi della società contemporanea.
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  Pubblica il suo terzo romanzo La coscienza di Zeno dall'editore Cappelli di Bologna.
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  Muore a Motta di Livenza il 13 ottobre 1928, per le conseguenze di un incidente automobilistico.