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Nasce a Catania, è stato il più importante rappresentante della corrente letteraria del Verismo in Italia.
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nacque a Trieste (città mite europea) nel 1861 da genitori ebrei e fu uno dei più importanti esponenti del Decadentismo Italiano.
Il suo vero nome era Aron Hector Schmitz (Ettore Schmitz), ma volle chiamarsi Italo Svevo per indicare la pacifica convivenza in lui della cultura italiana e tedesca. -
un’ambientazione borghese ( romanzo epistolare)
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Milano, questo fu il suo primo scritto che si può considerare verista, tratta della vita di un coglitore di olive.
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Testi teatrali di grande importanza
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I componenti della famiglia Toscano, detta dei “Malavoglia”, sono fin qui vissuti nel paese siciliano di Aci Trezza in una condizione di relativo benessere. Possiedono un’abitazione, la “casa del nespolo”, una vecchia barca, la “Provvidenza”.
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Fa parte del "ciclo dei vinti” secondo l’abbozzo tracciato nella Prefazione de I Malavoglia compare già in una lettera all’amico Capuana del febbraio 1881, lo sviluppo della nuova opera è assai complesso e travagliato. Così, il nuovo lavoro vede prima la luce sulla rivista «Nuova Antologia» tra il 1° luglio e il 16 dicembre 1888, poi - a seguito di accordi editoriali con Treves - viene edito in volume l’anno successivo.
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enne pubblicato nel 1892, a spese dell’autore, passò del tutto inosservato nel panorama letterario italiano. Il titolo inizialmente era Un inetto, ma era stato rifiutato dall’editore, così Svevo aveva ripiegato sull’attuale titolo.
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venne scritto tra 1892 e 1897, ma venne pubblicato l’anno successivo, prima su un quotidiano triestino, “L’indipendente” e poi a spese dell’autore. Lo scarso successo portò Svevo a un silenzio letterario di venticinque anni.
Venne riscoperto e ripubblicato nel 1927 a Milano. -
scritto dal 1919 al 1922 e pubblicato nel 1923, dopo il lungo silenzio letterario dell’autore. Raggiunge il successo nazionale e internazionale grazie a Eugenio Montale, che in un articolo del 1925 tesse le lodi del romanzo, e a James Joyce, amico di Svevo, che fa conoscereil romanzo in Francia.
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Verga muore a 82 anni, a Catania
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Morì a Motta di Livenza (Treviso) nel 1928, in seguito ad un incidente automobilistico, in cui rimane ferito, apparentemente in maniera non grave, Svevo si fratturò solo il femore, ma, mentre veniva portato all'ospedale del paese, ebbe un attacco di insufficienza cardiaca con crisi respiratoria, anche se non morì immediatamente.