• 200,000 BCE

    Paleolitico inferiore: 600mila anni fa

    Al Paleolitico inferiore (antecedente ai 600.000 anni fa) abbiamo i più antichi rinvenimenti per il nostro territorio.
    Paduletto di Coltano, tra il Valdarno e la Valdera.
  • 120,000 BCE

    Paleolitico medio

    Paleolitico medio (da 120.000 anni fa: uomo di Neanderthal) e superiore (da 40.000 anni fa). Fu un periodo freddo nel quale furono abbandonate le zone di alta quota in favore dei terrazzamenti fluviali e delle zone costiere.
  • 40,000 BCE

    Paleolitico superiore (40000-10000 a.C.) Primi insediamenti,

    prime tracce umane nella zona di Pisa. ampia frequentazione costiera e lungo i Monti Pisani: nella Grotta del Leone sono stati trovati 5 manufatti in selce databili a questa epoca. La Grotta si trova lungo la strada che costeggia il Monte Pisano tra Asciano ed Agnano; a est il pavimento scende fino a raggiungere il livello delle acque di un piccolo laghetto sotterraneo. Al centro della stanza si trova un enorme masso la cui forma, somigliante ad un leone, ha suggerito il nome dato alla Grotta.
  • 10,000 BCE

    Mesolitico (fra 10.000 e 6.500 anni fa)

    il progressivo riscaldamento favorì la ricostituzione di boschi radi e aperti e il popolamento delle alte quote appenniniche. Le attestazioni più vicine ai nostri territori sono quelle della Valle del Serchio e delle colline delle Cerbaie (Castelfranco di Sotto)
  • 6500 BCE

    Neolitico (da 6500 a 5.500 anni a.C.)

    le condizioni climatiche favorirono il popolamento della pianura e l’applicazione delle nuove pratiche agricole e dell’allevamento. Ritrovamenti ad Asciano (grotte La Romita e del Leone) a San Rossore e nella valle dell’Arno.
  • 4500 BCE

    Pisa nodo mediterraneo di scambi nel Neolitico (4500-3300 a.C.)

    L’arco di tempo fra l’età neolitica e l’età storica è caratterizzato dovunque da una grande mobilità di genti, sia per mare che per terra. Numerose testimonianze archeologiche provano come già in età neolitica Pisa fosse uno dei principali nodi mediterranei posti sulle rotte di scambio di prodotti di prima necessità: una situazione privilegiata e vivace che rimase immutata anche nelle epoche storiche successive.
  • 3000 BCE

    Età del Rame (o Eneolitico; III millennio a.C.)

    segna l’avvento della metallurgia. Numerosi sono i rinvenimenti nelle grotte della Versilia e del Monte Pisano.
    Pugnale dell’età del Rame dalla Grotta del Castello (Vecchiano)
    Vasi dalla Grotta del Leone (Agnano)
  • 2200 BCE

    piccoli agglomerati in età del bronzo:2200-900 a.C.

    presenza di una serie di piccoli agglomerati ubicati sia sulla sinistra del corso dell’Auser, che confluiva in Arno, sia sulle dune a occidente, nei pressi del bacino formato dal ramo dell’Auser che sfociava direttamente in mare.attività agricole e pastorali e la pratica della caccia e della pesca.
    Gli insediamenti sorti tra le foci di Arno e Auser conobbero una lunga vicenda di lotte di predominio tra genti sia stanziate nel territorio che provenienti da altrove come Liguri ed Etruschi.
  • 2200 BCE

    Età del Bronzo antico (secoli XXII-XVII a.C.)

    ben documentata da siti sulle pendici del Monte Pisano, in Versilia, a Pisa (area di San Zeno), nella fascia costiera tra Pisa e Rosignano Marittimo, nel Valdarno e presso Volterra; allo stesso periodo si datano ripostigli di asce di bronzo (Verruca)
  • 1600 BCE

    Età del Bronzo medio (secoli XVI-XIV a.C.)

    siti sono articolati in sistemi lungo le valli fluviali e sulla costa (Paduletto di Coltano).
    Piccole fortezze su alture controllavano e difendevano gli approdi e le rotte che assicuravano la diffusione delle materie prime, in particolare rame e stagno. Diffusa risulta anche l’economia agro-silvo-pastorale.
  • 1300 BCE

    Età del Bronzo recente (secoli XIII-XII a.C.)

    cresce il numero dei siti lungo la costa. I «villaggi» ubicati ad Isola di Coltano presso Pisa e alla foce del Galafone (Rosignano Solvay) erano specializzati nella produzione di sale mediante ebollizione dell’acqua salmastra.
  • 1200 BCE

    Età del Bronzo finale (o Protovillanoviano, secc. XII-X a.C.):

    una più articolata distribuzione territoriale degli abitati e rito funerario dell’incinerazione. La circolazione di oggetti in bronzo (spade, asce, spilloni, ornamenti, oggetti di uso domestico) e di prestigio (ambra, perle di Faience, etc) è indizio di classi dominanti.
    A Pisa, in via di Gello, un villaggio di almeno 8 capanne a pianta circolare svolgeva un significativo ruolo di controllo su un sistema di siti minori ubicati lungo la costa, in rapporto con l’area ligure e con la piana di Lucca
  • 900 BCE

    Età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.)

    Abbandonata l’ area di via di Gello x esondazione Auser, l’insed si concentra in vasta area occid.rinvenim a Poggio al Marmo (San Rossore),Ripafratta, alla Romita di Asciano, a Pisa (periferia sett, in part area Scheibler e necropoli presso via Marche) attestano l’ampia diffusione del popolamento villanoviano, ovvero etrusco, nell’area oggi occupata dalla città, sul litorale, lungo le direttrici fluviali e sulle basse pendici del Monte Pisano.
    att. agro-silvo-pastorali, lavoraz ferro,ceramica.
  • 800 BCE

    Fine età del Ferro: costruzioni

    A partire dall’VIII sec. a.C., parallelamente allo sviluppo di forme di popolamento del territorio, si comincia a vedere lo sviluppo di forme urbane con una serie di strutture diversificate per tecnica costruttiva e materiali, in varie aree (piazza dei Cavalieri, via Buonarroti, piazza Dante, Piazza del Duomo).
  • 750 BCE

    Periodo Orientalizzante antico (fine VIII-VII secolo a.C.)

    Compaiono complessi sistemi insediativi concentrati attorno ad alcuni gruppi aristocratici, come si può vedere dal tumulo di via S. Jacopo
  • 600 BCE

    età orientalizzante, VI- V sec.

    VI secolo a.C. Pisa presenta caratteri propriamente urbani, essendo la più settentrionale fra le città dell’Etruria costiera.
    Di notevole interesse è il ritrovamento a La Figuretta (SGTerme)di numerosi segnacoli di tombe, tutti di marmo: un basamento di cippo decorato con leoni e sirene, due frammenti e il coperchio di un vaso, trenta cippi funerari a colonnetta e piriformi, ed altri reperti coevi.
    Compaiono edifici sacri come il santuario indagato in Piazza del Duomo nei pressi del campanile.
  • 600 BCE

    1a fase etrusca; fondazione di Volterra 600 a.c.

    1° fase – epoca più remota, attratti dai nostri territori in seguito al tentativo di espansione verso est.
    A questa fase risale la fondazione di Volterra
  • 500 BCE

    2a fase etrusca: date??

    2° fase – epoca più recente, organizzazione dei nuovi insediamenti
    Parallela a questa fase vi è la presa in considerazione dei nuovi territori della pianura dell’Arno.
  • 500 BCE

    V sec., FORTEZZE e canale

    Pisa è dinamicamente inserita nell’import-export dei traffici mediterranei, in una stretta interconnessione fra la città, il suo territorio e le rotte marittime e fluviali.
    Sulle pendici del Monte Pisano sorgeva un sistema di insediamenti interpretati come piccole fortezze. Erano ubicati sul Monte Spazzavento, alla Rocca di Ripafratta e sul Monte Castellare. Sempre nel V secolo venne costruito un largo canale di bonifica individuato nel 1987 in località La Figuretta.
  • 450 BCE

    Crisi etrusca 450-100 ca.

    l’Etruria subì rilevanti trasformazioni politiche (ridimensionamento del ruolo marittimo; progressiva incorporazione nello stato romano) e sociali (lotte fra le oligarchie dominanti e i ceti servili).
    Nei nostri territori in questa fase i numerosi insediamenti ricevono merci diffuse in tutto l’arco tirrenico-ligure, e sono documentate la lavorazione del marmo apuano ed anche manifatture ceramiche.
  • 400 BCE

    abitazioni Romane a nord(Ponte) sul santuario etrusco

    Attorno all'Auser l'abitato antico, in quella che sarà la zona settentrionale della città medievale, che erediterà il toponimo di 'Ponte'. Primitivo insediamento romano che si sovrapponesse direttamente al sito del santuario suburbano etrusco: testimonianze romane a partire dal IV secolo a.C.
    Sull'Auser si costituì il porto fluviale della città pre-romana e romana.Già in epoca romana arcaica , durante le guerre puniche (III a.C.) Pisa base navale principale delle azioni mediterranee.
  • 300 BCE

    FORNACI per ceramica

    L’incremento demografico nel corso del III secolo, porterà all’occupazione a fini abitativi di aree prossime alla città. Tra queste la zona della chiesa di San Zeno, dove si sviluppa un quartiere artigianale per la produzione ceramica.
  • 300 BCE

    età tardo repubblicana (III sec. a.C.)

    Pisa si presentava come centro privo di un impianto urbano organico ma costituito da una serie di nuclei abitativi ubicati all’esterno ma anche nell’area dell’attuale centro storico, dove infatti si trovano le zone più elevate della città, dovuto alla sovrapposizione di strati archeologici.
    I ritrovamenti di resti di edifici in piazza del Duomo, via Maffi e via San Zeno denotano l’esistenza in tali aree di quartieri di abitazione o di ville suburbane. Zona sud dell’Arno è da considerare esterna
  • 200 BCE

    PORTO FLUVIALE: usato dal II AC? al IX DC

    VICINO ALLA STAZIONE DI PISA SAN ROSSORE (scoperto per ampliarla): resta la banchina e furono trovate le navi nel ’98. Usato dal II all’VIII-IX: continuità d’uso del porto. Ritrovamento delle navi, probabilmente cappottate da un’esondazione. Sistema portuale marittimo-fluviale fondamentale, solo nel IDC si aggiunge il PORTUS MARITTIMO.
  • 193 BCE

    Pisa conto i Liguri, aiuti da Roma:OPPIDUM

    Come tramanda Tito Livio, fu nel 193 a.C., in occasione dell'assedio dei Liguri, che la città chiese aiuto ai Romani, i quali la occuparono definitivamente, creandovi un oppidum, vale a dire una città fortificata, stabile. A quest'epoca il porto di Pisae era essenzialmente quello fluviale.
  • 180 BCE

    Pisa COLONIA DI DIRITTO ROMANO

    Scarse sono le testimonianze materiali della Pisae romana, anche se l'importanza della città in età repubblicana e imperiale dovette essere veramente notevole.
    Anche le fonti letterarie romane (tra cui Livio e Servio) non forniscono dati rilevanti sulla conformazione urbanistica della città, pur attestando la presenza a Pisa dei principali edifici pubblici dell'epoca, templi, terme, teatri.
  • 41 BCE

    COLONIA OPSEQUENS IULIA PISANA:riassetto razionale dell'ager pisanUS 2

    Da sud-est giungeva la via Aemilia, mentre da sud-ovest arrivava l'Aurelia che costeggiava.
    Lucca poteva essere raggiunta, in alternativa, attraverso la via che uscendo dalla Porta Lucana, spostata più a ovest, proseguiva circa su Via del Brennero per valicare il Monte Pisano a San Giuliano Terme -Santa Maria del Giudice.
    Infine dalla Porta Maris usciva probabilmente la più nuova delle strade consolari, quella detta 'di Porto Pisano':da San Piero a grado, doveva giungere quindi a Stagno
  • 41 BCE

    COLONIA OPSEQUENS IULIA PISANA:riassetto razionale dell'ager pisanUS

    41.27ac, SOTTO OTTAVIANO:centurie, reti viarie. L'assetto viario interno alla città romana dipese dall'andamento delle strade consolari che da direttrici distinte pervenivano a Pisa. In particolare, la disposizione della centuriatio e dei sistemi di collegamento dovette essere organizzata per facilitare l'accesso dalla città al Sinus Pisanus, a sud-ovest, e all'acquedotto di Caldaccoli a nord-est: anche così si spiega l'orientamento della cinta mur. AEMILIA SCAURI, AURELIA, DI PORTO PISANO IDC
  • 1 BCE

    AUSER: Fonti latine: Strabone

    FONTI LATINE: arco dal I al V d.C.
    Rileva, come poi Rutilio Namaziano nel V DC, la conformazione decisamente paludosa del territorio pisano, e come lui pone la città alla confluenza di due fiumi navigabili, l'Arno e l'Auser.
    Secondo Strabone un ramo dell'Arno sfociava in mare all'altezza di San Piero a Grado, mentre un secondo proseguiva più a sud, fino all'attuale località di Stagno.
  • 1 CE

    Tacito: SINUS PISANUS, I D.C.

    Il Porto Pisano, l'approdo marittimo, venne incrementato in epoca posteriore: è infatti solo nel I secolo d.C. che Tacito nomina un sinus (porto) extraurbano posto a sud della città, nel luogo dove il secondo ramo dell'Arno si gettava in mare, a Stagno.
    Dalla Porta Maris usciva probabilmente la più nuova delle strade consolari, quella detta 'di Porto Pisano':da San Piero a grado, doveva giungere quindi a Stagno (via Vecchia Livornese più o meno)
  • 1 CE

    TERME DI ADRIANO, I DC

    L'unico EDIFICIO ROMANO che restI(rovina) sono i cosiddetti 'Bagni di Nerone', o 'Terme di Adriano' al Largo del Parlascio, nel luogo dell'attuale Porta a Lucca. Si tratta di un complesso termale (come provato dal rinvenimento di tubature in piombo) costituito da un edificio principale a pianta centrale con laconicum (la sala principale) dotato di cupola, e da altri ambienti, risalenti in gran parte al I secolo d.C. ma con aggiunte posteriori (IV secolo).
  • 1 CE

    AB.ROMANO: anfiteatro, necropoli NO e SUD; FORO

    l'insediamento più denso era in una fascia settentrionale che, partendo dal monastero di San Zeno, si allungava verso il Duomo, scendeva sino all'attuale Piazza dei Cavalieri, per proseguire fino all'area suburbana di Barbaricina. Proprio in Via San Zeno doveva sorgere un anfiteatro. Presenza di necropoli nell'area suburbana posta a nord e nord-ovest, in corrispondenza delle mura CGRiffi e, a sud, presso Porta a Mare.
    Non tracce, ma FORO IN CAVALIERI. No MURA ROMANE, prob LIGNEE
  • 44

    Sbarco di San Pietro a SPAGrado

    Un primo edificio paleocristiano fu costruito nel IV secolo:SACELLUM a tre navate con abside, al cui centro fu posta la colonna con l'altare di san Pietro (dove avrebbe celebrato la prima messa).
    Nel VI o VII secolo (ma secondo alcuni anche VIII o IX secolo) venne ricostruita una seconda chiesa, forse a causa di un incendio.
    Nel terzo quarto del X secolo iniziarono i lavori della chiesa attuale che proseguirono fino all'inizio dell'XI secolo.
  • 97

    Papa Clemente I consacra l'altare di Pietro,ante

    Papa dal 92 al 97 d.C., episodio dell'epistassi; la pietra insanguinata è custodita nel reliquiario, poi nel Tesoro del duomo e oggi al MDODD
  • 300

    SAN PIERO A GRADO: Magazzini e sacello, IV-V SEC

    Rutilio Namaziano VDC testimonia la presenza di magazzini in corrispondenza dello scalo (gradus) fluviale di San Piero a Grado.
  • 375

    Diocesi di Pisa: vescovo

    Il vescovo di Pisa è un’istituzione documentata fin dal 375. Altri strumenti di controllo di questo periodo sono le pievi (chiese di campagna direttamente dipendenti dal vescovo). Il pievano è un fedele succube del vescovo, punti strategici di controllo del territorio e per la riscossione delle tasse (decima parte del raccolto). I signorotti feudali pisani per lungo tempo non si scontreranno col vescovo: gli interessi sono verso il mare.
  • 375

    S. Piero a Grado, primo edificio

    Resti materiali (in blocchi di tufo alternati a più piccole pietre in calcare locale di san Giuliano miste a mattoni)indicano un sacellum di IV sec.(piccolo spazio absidato, quadrangolare, con un altare)1 navata o 3, o un sancta sanctorum, piccolo ambiente in cui era praticata la liturgia cristiana. Al centro l'altare di Pietro: una colonnina con una mensa.Proprietà della diocesi:il vescovo voleva controllare uno snodo fondamentale per gli scambi con l’entroterra(dazi);luogo di pellegrinaggio
  • 400

    AUSER: Rutilio Namaziano, V DC

    Rutilio Namaziano afferma che l'Auser non aveva sbocco autonomo in mare, ma si gettava in Arno; CONFERMATO un sec. dopo negli ACTA SANCTI TORPETIS.
    Inoltre testimonia la presenza di magazzini in corrispondenza dello scalo (gradus) fluviale di San Piero a Grado, a confermare come l'attività portuale fosse a quell'epoca tarda ancora ben organizzata.
  • 400

    MURA ALTOMEDIEVALI: V-IX DC

    Cingevano solo la pt residenziale tra Arno e Ozzeri e lasciando fuori l'anfiteatro, a est, e zona commerciale di Kinzica.
    2 PORTE PRINCIP:a sud affacc sull'Arno, Porta Aurea da cui rientravano i Pisani vittoriosi dalle loro imprese per il mare; oggi scomparsa, era prob ornata e a fianco della chiesa di San Salvatore in Port'Ori (oggiSMDGalletti).
    A nord affacc sull'Ozzeri, P del Parlascio attr cui passavano i personaggi illustri dell'epoca,inglobata nelle mura del 1155.Parlatoio=anfiteatro?
  • 489

    Dominio ostrogoto 489-537

    Teodorico (dal 489 al 526), periodo di pace, ripresa dell’attività agricola, intimamente connessa con una ridistribuzione di terre e di rendite. T in virtù della sua educazione bizantina e grazie alla saggezza, non fece distinzione fra vinti e vincitori, dimostrando spesso addirittura di preferire gli indigeni e i latini ai suoi connazionali. Ciò non avrà seguito con i suoi successori, in particolare Teodato e Totila. Minacce portate dai bizantini.
  • 537

    Guerra Otrogoti-Bizantini 537-553

    La guerra fra Ostrogoti e Bizantini fu lunga e difficile (dal 537 al 553) ed ebbe ripercussioni anche nel territorio della nostra provincia.
    Non sappiamo quale fosse la sorte di Pisa durante la guerra. Per breve tempo i Bizantini giunsero a controllare Luni, il litorale tirrenico e presumibilmente anche il Porto Pisano, che stava sempre più prosciugandosi e sempre meglio delineando i suoi contorni di rada sicura per le navi di allor. Per questo periodo comunque non abbiamo fonti documentali.
  • 540

    Dominio bizantino 540-568

  • 540

    Nascita del monachesimo occidentale

    Regola di Benedetto da Norcia
  • 569

    ARRIVO DEI LONGOBARDI in Italia

  • 570

    Dominio longobardo in Toscana, 570 ca-774

    603:Pisa decide di aiutare i long.VS Bisanzio.
    solo a inizi 700 nominato un comes a Pisa da parte di Liutprando(sede in SSinCV?), x difesa coste, dipendente dal duca di Tuscia a Lucca.
    Demanio:Arena M, Avane, Orzignano.
    importanza del Portus pisanus sia come base difensiva sia per commerciale per gli scambi della Tuscia con la Corsica, la Sardegna e le coste della Spagna e della Francia.
  • 570

    Dominio longobardo 2, 570 ca-774

    I Longobardi divisero tutto il territorio nazionale posto sotto la loro giurisdizione in 35 ducati, il territorio della nostra provincia fu sottoposto a Lucca, che divenne una delle sedi più importanti e predilette dai re longobardi, forse perché era una città già fortificata e protetta dalle mura. I re risiedettero sovente in Lucca, e quella città fu senz’altro considerata più importante di tutte le altre della Toscana.
  • 574

    Longobardi: CONQUISTA DELLA TUSCIA.

    Pisa rimane indenne all’invasione dei Longobardi che si insediano a Luni e Lucca, penetrando fin nella Maremma.
    In seguito all’occupazione di Lucca, della Valdera e di tutta la fascia costiera fino a Populonia da parte dei Longobardi, Pisa tornò ad essere una città portuale senza retroterra, avamposto isolato del sistema difensivo bizantino (che probabilmente sfruttava i monti e la Verruca e in parte gli approdi pisani), con scarsa importanza strategica e per lo più abbandonato a se stesso.
  • 576

    Lucca capitale del Ducato Longobardo

    I longobardi arrivano via terra da Aquileia, Friuli, a Lucca, che nel 576 diviene capitale del Ducato longobardo (poi detto Ducato di Tuscia). Pisa, pur essendo poi longobarda entro il 643, non ebbe alcun legame di dipendenza da Lucca e i territori delle due città rimasero ben distinti
  • 600

    AUSER in Acta Sancti Torpetis, VI sec.

    Conferma la notizia di Rutilio Namaziano, V sec., secondo cui l'Auser non aveva uno sbocco autonomo sul mare: ricorda come l'Auser scorresse nella zona nord della città, a ridosso delle mura, per andare a gettarsi in Arno piuttosto a ovest, forse nella zona di Barbaricina.
  • 603

    Lettera di Gregorio Magno: Pisa coi longobardi VS Bizantini

    Lettera del Papa al bizantino Smaragdo per instaurare una tregua in Tuscia tra longobardi e bizantini, da cui si evince che Pisa è già alleata del re longobardo Agilulfo nella lotta contro Bisanzio, forse per una spedizione in Sardegna.
    Pisa dotata di iniziativa politica. I dromoni dei Pisani erano pronti ad uscire VS Bisanzio: navi a un solo ordine di remi, coperte da una tolda e in grado di navigare velocemente.
    Pisa unica base navale dei longobardi, Luni era bizantina e Populonia in rovina
  • 615

    Pisa occupata da re Agilulfo (ante 615)

    Non fu occupata dai duchi di Lucca, durante gli anni del ducato i due territori furono indipendenti. La resistenza fece perdere a Pisa l'area versiliese a nord di Massaciuccoli e ad est la zona collinare tra Era e Tora, ma inglobò a sud i territori prima volterrani tra il Fine e il Cecina, prob perché alleata di Volterra, poi presa dai Longobardi.
  • 643

    Pisa longobarda:TERMINUS ANTE QUEM

    Non sappiamo né come, né quando Pisa fu assoggettata al regno longobardo, MA prima della conquista della Liguria da parte del longobardo Rotari (643).
    Grazie all’ISOLAMENTO, Pisa assoggettata al regno Long per effetto di un progressivo avvicinamento.
    Secondo alcuni studiosi, risalirebbe a questa epoca il Battistero a pianta ottagonale di cui rimangono le fondazioni nell’area del Camposanto monumentale,ricordo della conversione dei Longobardi a Pisa, e le coeve inumazioni sull’area della piazza.
  • 662

    PISA IUDICIARIA LONGOBARDA

    Sotto re Grimoaldo (662-671), Pisa centro di «iudiciaria» con funzione difensiva della costa tirrenica, porto commerciale per Corsica, Sardegna, Spagna e Francia. Curtis regia in S.Pietro oggi S. Rocco, retta dai funzionari regi detti gastaldi.
    Pisa era il centro amministrativo dell'area del demanio regio (circoscrizione civile) che comprendeva parte della fascia costiera e Valdiserchio, da Arena Metato e Avane a Orzignano.
  • 700

    Fortezza della Verruca, dal sec. VIII

    CONTROLLA ARNO E LAGO DI SESTO, importante contro Lucca e Firenze. La sua nascita e la sua storia è strettamente legata al borgo di Calci, che sorge al centro della vallata sottostante.
    quasi inespugnabile caposaldo:Molte sono le famose e sanguinose battaglie.
    Nel 1406 La Fortezza, ultimo baluardo di resistenza, venne espugnata e distrutta per evitare che tornasse ad essere una minaccia.
    Nel XVI sec. Pisa insorse nuovamente e la guerra interessò nuovamente la Fortezza.
  • 744

    Pietro Diacono, 744-799

    Possiamo supporre che Pisa avesse un buon livello culturale e di studi già dalla seconda metà del secolo VIII, quando in città si forma il letterato Pietro Diacono (Pietro da Pisa, 744-799), convocato alla corte di Carlo Magno per insegnargli, come narra Eginardo, latino e grammatica, collega di lui, amico di Alcuino di York,Teodulfo d'Orléans, Paolo Diacono, Paolino d'Aquileia, protagonisti della rinascenza carolingia. Manoscritti su pergamena.
  • 754

    Abbazia di Monteverdi Marittimo- San Pietro in Palazzuolo

    monastero benedettino legato alla figura del nobile longobardo (figlio del gastaldo di Pisa Ratgauso Ratchausi) Wilfrido (San Walfredo), ritenuto capostipite dei conti della Gherardesca.
    Il Monastero venne costruito vicino al sito di Palazzuolo(S.Valentino), dove si trovava una villa romana e un tempietto della dea Bellona; alla costr del monastero si fa risalire il successivo primo nucleo del paese.Sopravvive una cornice marmorea nodo longobardo)
    Fu poi spostato nel 1179 a Poggio a Badia
  • 780

    Abbazia di San Savino, Cerasiolo,presso Caprona ?

    distutta da alluvione 1115-22. doc.780:L'erezione dell'edificio avvenne grazie a una donazione pro remedio animae di tre fratelli di origine longobarda, figli del signore del castello di Tre Colli. Donarono le proprietà trans fluvio Arno, in loco Sambra + beni immobili posseduti nelle diocesi di Pisa e Firenze e in territorio lucchese, la curtem ad Porcari, cum omnibus suis pertinentiis. Gumberto fu il primo abate e la regola adottata fu prob quella benedettina.RIVA DX, TORRENTE ZAMBRA
  • 797

    Marca di Tuscia (Franchi):797-1115

    l’ultima marchesa fu Matilde di Canossa. Inizialmente retta da famiglia fedele a Carlo Magno, i Bonifaci, francesi della Provenza.
    Gran parte dei Bonifaci sepolti a Lucca, capitale della marca di Tuscia. Soltanto nel secolo X la capitale diverrà Firenze.
    Sostituzione dei duchi longobardi coi conti franchi, codifica dei rapporti feudali in modo gerarchico e definito (IMP, VASSALLI,VASSALLI MINORI, POPOLO), amministrazione e burocrazia. CONCEZIONE TEOCRATICA dello Stato.
  • 828

    Bonifacio II invia flotta in Africa vs Saraceni

    governatore della Tuscia e della Corsica, allestì una flotta quasi interamente pisana per una ardita spedizione sulle coste dell’Africa settentrionale contro i pirati saraceni che infestavano il Tirreno.
    Questa spedizione può essere considerata il prologo di una lunga avventura che vedrà Pisa combattere, per molti secoli, i pirati mussulmani anche nelle loro basi e primeggiare sul mare.
    Indizi che non era venuto meno a Pisa il rapporto continuo con il mare.
  • 877

    capitolare di Quierzy, Carlo il Calvo

    testo normativo che concesse la trasmissione ereditaria delle cariche feudali maggiori: formazione di piccole entità autonome all’interno dell’Impero, disgregandolo dall’interno.Sotto i Franchi viene a formarsi la grande proprietà laica ed ecclesiastica, prev vescovile. il feudalesimo raggiunge la sua massima capacità disgregatrice, minando l’autorità e l’ordinamento imperiale, i vescovi divengono i protagonisti della storia in diretto antagonismo con le dinastie feudali laiche.
  • 930

    Pisa retta da un conte; corte Piazza Carrara

    coadiuvato da un visconte.
    scrisse Liutprando da Cremona (920 ca-972):rispetto alla MDT, Pisa ne divenne la città di gran lunga più importante.
    A seguito dei mutamenti connessi con la istituzione della Marca, anche a Pisa vi fu una nuova struttura amministrativa e giurisdizionale che ebbe il suo centro nella “curia” o “corte” del “Marchese” ( diversa da quella precedente, che perciò entrò nell’uso denominarla “ Corte vecchia”) situata nell’area dove si trova attualmente il palazzo reale.
  • 934

    Rocca di Vicopisano. XI sec.

    Vico Auserissola: sito in una postazione privilegiata per la vicinanza a di Serchio e Arno,frontiera tra Pisa e Lucca.
    Oggi il corso dei due fiumi è radicalmente cambiato e non scorrono più nei pressi della cittadina.
    Il primo documento che contiene riferimenti all'esistenza del borgo di Vicopisano è datato 934, il che ci fa supporre che la costituzione risalga a qualche secolo prima.
    Il castello, poi rocca, ebbe origine quasi certamente nei primi decenni dopo il Mille.
  • 950

    Castel Tonini, Buti

    seconda metà del X secolo, periodo dell’ incastellamento dei monti pisani. In originea solo una torre di avvistamento fortificata che occupava la parte più a nord, dove oggi si trova la villa Medicea. Domina e proteggeva l'antico borgo di Buti,riva dx del Rio Magno; è ancora presente la porta di accesso, benché le mura siano oggi scomparse.
    Il castello ha subito un importante restauro nei primi del 1900: eleganti bifore in stile gotico,ambizione estetica del committente.CHI?
  • 970

    Rocca di Ripafratta,origini longobarde, poi X sec

    a dominio del Serchio nel punto più stretto della sua valle lungo il passaggio obbligato fra Pisa e Lucca. La torre risale al 970. Contesa tra Lucca e Pisa.1162-1164,fortificazione ingrandita:Rocca castellana di San Paolino, Patrono di Lucca+ulteriore cerchia muraria che proteggeva il piccolo borgo a ridosso.
    itinerario del Sistema di fortificazioni sulla costa del monte pisano: da Ripafratta a San Giuliano, in entrambi i versi.Proprietà privata dei Roncioni (o da Ripafratta), orig longobarde.
  • 1028

    Rocca dI Pietracassia:longobarda,

    su masso calcareo presso Lajatico, domina la strada che collega Val d’Era e Val di Cecina, lungo il torrente Sterza, e conduce alle miniere di rame di Montecatini VDC. Le prime notizie risalgono, comunque, al 1028 quando viene citata in alcuni documenti come importante punto di confine tra la diocesi di Volterra e il territorio pisano.
  • 1028

    Rocca "Sillana"

    si erge sopra un rilievo roccioso a 530 metri di altitudine in una posizione tale da dominare un territorio vastissimo comprendente le province di Siena, Pisa e Grosseto (Pomarance). Il sito è sempre stato importante x controllare la valle del Cecina e le valli minori circostanti. La torre, viene datata 1067 ca. e la parte interna del recinto 1200 ca. mentre il perimetro esterno bastionato alla metà del 1400.
  • 1067

    Rocca "Sillana" 2, nel Quattrocento

    Gli storici attribuiscono senza dubbi la paternità del progetto al famoso architetto Giuliano da Sangallo, quando Pomarance passò sotto la giurisdizione dei Fiorentini, e la rocca viene ritenuta addirittura il più antico, oltre che fra i più belli, esempi della nuova concezione architettonica militare del tempo, ovvero il periodo storico che segnò il passaggio 'dalla balestra alla bombarda' con il conseguente sviluppo di sistemi di difesa adeguati.
  • 1067

    Rocca di Lari o Castello dei Vicari, sec. XI

    il controllo delle Colline Pisane, ebbe un ruolo di grande rilievo durante le numerose guerre fra Pisa e Firenze che nel medioevo sconvolsero questa zona. Sebbene vari ritrovamenti archeologici testimonino che il sito era abitato fin dall'epoca etrusca il primo documento ufficiale inerente all'esistenza del castello è datato 1067. Nel secolo XIII il castello, ricostruito, divenne feudo della famiglia degli Upezzinghi che, in contrasto con le autorità pisane, si ritirò nelle colline.
  • 1118

    S. Cristina, ricostruzione, Pietro Moriconi

    prima s. Bartolomeo oltrarno, distrutta dall'alluvione, ricostruita e Riconsacrata dall’arcivescovo Moriconi le fu mutato il titolo in quello odierno grazie all’acquisizione delle reliquie di Santa Cristina. Abside in tufo, con misto laterizio, pietre e calcare, parz. interrato, 3 monofore, archetti pensili, losanghe.
  • 1122

    Abbazia di San Savino a Montione

    'atto di vendita dell'abate Guido di alcuni terreni presso Oratoio nel 1122.Potente e ricca di possessi in gran parte ceduti in affitto, livello o mezzadria.Diverrà la più potente abbazia della piana dell’Arno, con molte chiese suffraganee. I contadini del posto cedono in affitto i terreni all’abbazia, in cambio della cura dell’anima e della protezione militare.
    Sotto Camaldoli solo dal 1326.
    Sarà avamposto delle truppe pisane nella battaglia di Cascina(1364).
  • 1138

    Rocca di Vicopisano e borgo

    il borgo cadde sotto la giurisdizione temporale del vescovo di Pisa. I lucchesi tentarono in più occasioni di conquistare l'importante roccaforte, in particolare sembrava che ci fossero riusciti nel 1323 quando però, messo in fuga l'esercito nemico, furono costretti a ritirarsi per la rabbiosa reazione della popolazione a difesa delle proprie case.
    L'attuale rocca risale al 1330 e dimostrò tutta la sua potenza sia nelle guerre fra pisani e lucchesi, sia contro/a favore di Firenze
  • 1179

    Abbazia di Monteverdi Marittimo

    Quello longobardo nel 1179 circa fu spostato nell'attuale sito di Poggio Badia, VDC, dove si vedono ancora le rovine.
    nel 1298 divenne vallombrosano,
    fu abbandonato nel 1561 quando si richiese il trasferimento dei monaci dentro il castello di Monteverdi: ospizio con due o tre monaci dell'abbazia di Vallombrosa, del quale si hanno notizie fino al 1700.
  • 1254

    Federico Visconti arcivescovo (1254-1277)

    Commissioni:
    Pulpito di Nicola
    Ospedale di S. Chiara
    ultimazione di S. Francesco e S. Caterina e Campanile del Duomo
  • 1289

    Rocca di Lari: riannessione a Pisa

    Pisa non rinunciò a questa importantissima fortificazione e nel 1289 Lari fu riannessa e da quell'anno munita di una consistente guarnigione. Con la dominazione fiorentina il castello divenne residenza del vicario a capo di ben ventisei comunità vicine.
    Nel 1523 il vicario fiorentino dell'epoca portò a termine una vasta opera di restauro e potenziamento del castello trasformandolo nell'attuale rocca bastionata.
  • 1289

    Torre di Caprona (o degli Upezzinghi)

    XXI Inferno:battaglia tra guelfi fiorentini e ghibellini Pisani, a cui era stato presente il 16 agosto 1289, Dante si compiace ripensare i ghibellini sconfitti uscire dal castello.
    La Torre che si vede oggi non è più quella veduta da Dante, ma molto probabilmente è testimone della passata presenza di un importante castello: la torre dominava la pianura pisana sulla strada verso Calci.L'antico castello venne infatti smantellato nel 1433 dai Fiorentini, dopo che si erano impadroniti di Pisa.
  • 1350

    Castello di Ripoli, secondo Trecento

    Conquistato dai fiorentini nel 1406,risale alla seconda metà del XIV e presenta la struttura tipica delle ville o fattorie fortificate coeve e delle fortificazioni di Cascina. A pianta quadrata, era corredato da quattro torri angolari anch'esse quadrate. Quando venne edificato inglobò, fortificandolo, un precedente edificio turriforme, sempre a pianta quadrata e in laterizio. Le torri, oggi mozze, emergevano rispetto all'altezza delle mura che sono in pietra calcarea del Monte Pisano
  • 1375

    Stimmate di S. Caterina da Siena in s. Cristina

    Santa Caterina da Siena ricevette le stimmate il 1° Aprile 1375, mentre pregava davanti al crocifisso ligneo di ignoto artista pisano, databile alla seconda metà del XII sec.
  • 1440

    Rocca di Vicopisano e borgo nel Quattrocento

    Nel 1406 i fiorentini assediarono Vicopisano per otto mesi, la città cadde per fame. Si narra che durante l'assedio gli attaccanti usarono anche una galera che incrociava le acque dell'Arno bombardando le fortificazioni.
    La caduta di Vicopisano non fu che il preludio alla capitolazione di Pisa.
    Firenze incaricò Brunelleschi di potenziare le sue fortificazioni. La Rocca fu completamente riprogettata e i lavori terminarono nel 1440.prodotto più avanzato dell'arch militare fiorentina di primo XV