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Il Forum nasce nel 2006 e riunisce comitati territoriali, organizzazioni sociali, sindacati, associazioni e singoli cittadini che si battono per l'acqua bene comune, la sua gestione pubblica e partecipativa in una visione olistica; ovvero una battaglia a 360° che parte dalle falde acquifere e arriva fino ai nostri rubinetti.
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Un vivace percorso di piazza e di analisi porta a tale proposta che raccoglie più di 400mila firme. I movimenti per l’acqua impongono all’attenzione di tutti un discorso non retorico sulla tutela dell’acqua e della sua qualità: si chiede allo Stato un servizio idrico integrato e gestito con strumenti di democrazia partecipata.
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Con 320 voti a favore la camera approva il Decreto Ronchi, che all’art. 15 prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, tra cui la gestione dell’acqua. Il decreto segna una data precisa: entro il 31/12/2011 tutte le società di gestione del servizio idrico, le cosiddette "municipalizzate", dovranno trasformarsi in società a capitale misto pubblico-privato oppure totalmente private. La privatizzazione dell’acqua potabile è dunque legge!
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Una vasta coalizione sociale ha presentato tre referendum abrogativi di tutte le norme che hanno privatizzato l'acqua in Italia, sostenuti da 1.402.035 firme raccolte in meno di tre mesi.
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Il 12 e 13 giugno 2011 circa 27 milioni di italiani hanno votato, con un 95% di SI', esprimendo pienamente la volontà di riportare l'acqua tra i beni comuni. Un risultato costruito dal basso, attraverso una partecipazione di massa, che ha reso nuovamente possibile in Italia la gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico e, eliminando la possibilità di trarre profitto dall'acqua, estromettere di fatto i privati dalla sua gestione.
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Nasce il 12/06/2013, a due anni esatti dai referendum del 2011, in Piazza Montecitorio nasce, su invito del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Ad esso aderiscono oltre 200 parlamentari afferenti a diversi forze politiche la cui finalità è di avviare un percorso legislativo per la ripubblicizzazione del servizio idrico a partire dall'aggiornamento e la riproposizione della legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 dal Forum che, sostanzialmente, è rimasta indiscussa in Parlamento.
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A seguito del referendum del 2011, l’intergruppo parlamentare “Acqua Bene Comune”, in maniera coordinata con il Forum dei Movimenti per l'Acqua, deposita il testo aggiornato della legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che prevede di liquidare gli azionisti privati e di trasformare la natura di tutte le società, attualmente di diritto privato, in enti di diritto pubblico.
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Ciò malgrado l’iter fu rallentato l’anno successivo quando furono avanzati 230 emendamenti che ne avrebbero stravolto i contenuti della legge.
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Nella primavera del 2019 viene chiesta al Governo una relazione tecnica sull’impatto economico della ripubblicizzazione del servizio idrico. Secondo Utilitalia, l’associazione dei gestori, questa riforma costerebbe 15 miliardi. La stima effettuata dai movimenti per l’acqua pubblica, a proposito dei costi inziali, si aggira invece tra 1,5 e 2 miliardi. La relazione tecnica, ad ogni modo, non è mai pervenuta, però blocca lo stato di avanzamento dei lavori.
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Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua continua a battersi per la ripubblicizzazione in tutto il paese. In questi anni migliaia di persone sono scese in piazza perché ritengono che le privatizzazioni siano un epilogo da scongiurare, per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce.